Recensioni per
Espiazione
di SafeAndSound_

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
03/11/20, ore 22:45
Cap. 1:

VI POSTO / “Espiazione”, SafeAndSound – 39,6/50

Grammatica e stile: 12,6/15 (9,6 + 3)

Gli unici piccoli errori di distrazione riscontrato sono i seguenti:
“[…] il suo desiderio più grande è di poterlo urlare al mondo intero, ai maghi e ai babbani” -> “Babbani” (-0,20)
“[…] e, dopo aver compiuto la sua vendetta, trovare, per puro caso o fortuna, un pensatoio con i pensieri depositati da Remus, così da non doverli più immaginare.” -> “Pensatoio” (-0,20)
 
Il tuo stile di scrittura, invece, è molto pulito e nitido, e specialmente per una storia di questo tipo mi è piaciuto vedere un’impronta narrativa diretta, senza abbellimenti sfarzosi che sarebbero senza dubbio risultati fuori luogo.
Tuttavia, a tratti ho trovato che la struttura delle frasi fosse un po’ troppo arzigogolata, con la presenza di periodi particolarmente lunghi e un’alta concentrazione di punteggiatura che appesantisce non poco la narrazione. Ad esempio, nella frase “Semplicemente, da ormai qualche settimana, che potrebbero essere anche mesi, e, perché no, anni, lui e il suo compagno di corridoio, Jonascercano di visualizzare una scacchiera con la mente, aiutandosi con dei segni tracciati sulla parete” credo che sarebbe più efficace utilizzare dei trattini lunghi per evitare la presenza così pesante e ridondante di virgole. Un risultato migliore, che permetta la divisione delle proposizioni in modo più immediato e che non tolga il respiro al lettore, potrebbe essere: “Semplicemente, da ormai qualche settimana – che potrebbero essere anche mesi, e, perché no, anni – lui e il suo compagno di corridoio, Jonascercano di visualizzare una scacchiera con la mente, aiutandosi con dei segni tracciati sulla parete.”
Stesso discorso per la frase “Un ghigno di dolore si forma sul viso di Sirius al pensiero che Remus possa considerarlo colpevole, e da questa catena di pensieri si ritrova a desiderare, senza farne parola col suo vicino, di riuscire a uscire di lì e, dopo aver compiuto la sua vendetta, trovare, per puro caso o fortuna, un pensatoio con i pensieri depositati da Remus, così da non doverli più immaginare.” Semplicemente risultano troppo lunghe rispetto al resto, con eccessive subordinate che avrebbero sortito un effetto migliore se fossero state divise in diverse proposizioni, oppure intercalate con diversi segni di punteggiatura oltre alla virgola.
Ho riscontrato inoltre un paio di imprecisioni lessicali, che ti riporto di seguito:
- Nella frase “Questo il suo compagno non lo sa, nessuno dei due ha voluto sapere il motivo che ha portato l’altro in questo inferno dedicato ai vivi”, il dimostrativo “quello” è più appropriato di “questo” dato che si ha una narrazione in terza persona e una visione d’insieme esterna, ed è una scelta che risulta più coesa con il resto dei termini utilizzati.
- L’espressione “un ghigno di dolore” non ha molto senso, è più corretto dire “una smorfia di dolore” o anche “un gemito di dolore”.
 
Trama e originalità: 7,5/10

La tua storia si concentra su un missing moment ben preciso, che ho trovato esteso a sufficienza per mettere in mostra tutti i sentimenti prorompenti che Sirius prova in un simile momento della sua vita.
Ammetto però che inizialmente non mi era ben chiara la collocazione; Sirius è stato rinchiuso ad Azkaban per tredici anni e, almeno per metà storia, si possono solo fare supposizioni – principalmente basandosi sul carattere ancora poco marchiato del protagonista – che ciò avvenga all’inizio di tale prigionia.
In una storia più lunga questo non avrebbe costituito problemi, ma in una flash credo sia importante inquadrare il contesto entro cui ci stiamo muovendo fin dalle prime frasi, in modo da essere grado di comprendere le dinamiche al meglio anche durante la primissima lettura. Non si tratta di niente di troppo fastidioso, alla fine si riesce a comprendere tutto abbastanza velocemente, ma giusto un paio di connotazioni in più avrebbero reso la trama più solida e dettagliata.
Nel complesso, comunque, trovo che tu sia riuscita sia a creare un’atmosfera suggestiva che ti proietta nella storia immediatamente e in modo molto vivido, sia a delineare una struttura interna molto ben fatta. Il passaggio da quello che sta succedendo in scena – Sirius e Jonas che si intrattengono come possono – alle riflessioni interne riguardo Remus è stato fluido e naturale, in modo che le due parti siano andate a completarsi a vicenda piuttosto che scontrarsi.
In quanto a originalità, purtroppo sei stata un po’ penalizzata per il momento scelto; Sirius che giura vendetta contro Peter non è un’esplorazione del personaggio particolarmente innovativa, e non ci sono tematiche rivoluzionarie in questo campo.
Tutto sommato, quindi, a parte qualche pecca di ambientazione e creatività di base, la trama regge ed è interessante, si sviluppa in maniera lineare andando a toccare tutti i punti salienti della situazione e ponendo Sirius come punto centrale dell’intera vicenda che è il fulcro attorno a cui si sviluppano tutti gli eventi e considerazioni descritte in una lettura piacevole e scorrevole.
Essendo poi un personaggio a me molto caro, la mancanza di inventiva non ha influito più di tanto sul giudizio finale, che è comunque più che positivo per il risultato più che soddisfacente.
 
Caratterizzazione dei personaggi e IC: 10/10

Su questo punto posso solo farti i miei complimenti perché in poche righe sei riuscita a delineare i personaggi principali in modo deciso e accurato.
Il protagonista assoluto è sicuramente Sirius, e tutto di lui mi ha convinta al 100%. La rabbia e la frustrazione per essere stato incarcerato ingiustamente, che si uniscono poi a pensieri inevitabilmente rivolti a Remus e a cosa possa pensare di lui sono la quintessenza del carattere di Sirius durante il suo soggiorno ad Azkaban.
E anche solo il fatto che stia “giocando” con degli scacchi invisibili con un altro detenuto è tipico del giovane Sirius, il quale tenta di distogliere i propri pensieri da ciò che sta accadendo al di fuori della prigione. In questa flash, quindi, vediamo entrambi i lati principali del personaggio, che coesistono in quasi egual misura e che sei stata in grado di mostrare veramente bene.
Anche Remus, per quanto sia presente solo sotto forma di ricordo, è delineato bene, proprio perché Sirius è la persona che meglio lo conosce e per cui è assai facile immaginare le reazioni e le maledizioni che sicuramente si starà infliggendo.
Quest’ultima parte risulta quindi molto malinconica perché anche noi riusciamo a percepire il dolore di entrambi i protagonisti, visti attraverso Sirius. Non solo, quindi, mette in evidenza la forte caratterizzazione dei due, ma è anche un buon espediente narrativo che sortisce il massimo effetto possibile.
 
Utilizzo del pacchetto: 2,5/5 (1 + 1,5)

Il prompt del tuo pacchetto era “sacrificio” e l’ho percepito veramente poco; viene citato un sacrificio nel corso del testo ma onestamente non l’ho trovato correlato adeguatamente alla situazione. Quello che è successo a Sirius non è un sacrificio – né forzato, né tantomeno volontario – ma un vero e proprio tradimento e pugnalata alle spalle. Si potrebbe forse intendere un sacrificio per la sopravvivenza di Peter, ma è un concetto che avrebbe dovuto essere approfondito nella storia, perché altrimenti si può solo tirare a indovinare senza comprendere quello che effettivamente avevi intenzione di trasmettere.
Anche per quanto riguarda la citazione, il collegamento con la storia effettiva è abbastanza debole perché citata solo verso la fine con una spiegazione veramente minima, quando in teoria avrebbe dovuto costituire il fulcro della storia. Anche qui, scusami se mi ripeto, ho trovato che venisse lasciato molto all’interpretazione personale, tant’è che inizialmente non avevo compreso il legame con la situazione.
La frase era “You had to kill me, but it killed you just the same” e in un primo momento, vedendo il contesto della tua storia, pensavo si potesse riferire a Peter, una sorte di grido di vendetta, della serie “nel tradirmi hai condannato anche te stesso”.
Rileggendo ho invece capito che hai scelto di far riferire il pensiero a Remus, al suo allontanamento dal ricordo di Sirius che non solo uccide la sua memoria ma uccide Remus stesso, in quanto ancora innamorato dell’amico. È senz’altro una sfaccettatura valida, ma è ripresa solamente verso il finale, non è il pensiero preponderante che muove l’intera faccenda. Credo che, seguendo questa linea di pensiero, sarebbe stato più appropriato narrare la vicenda dal punto di vista di Remus, in modo da avere una visione d’insieme più ampia e accurata.
Gli elementi, quindi, sono presenti, ma non in modo approfondito come mi sarei aspettata data la richiesta del concorso.
 
Gradimento personale: 7/10

La tua storia mi è piaciuta abbastanza, in quanto Sirius è uno dei miei personaggi preferiti dell’intera serie, e tu hai saputo mettere in scena una sua versione molto forte e ben caratterizzata che pone il protagonista al centro delle vicende in modo vero e intenso. Da questo punto di vista, la fic è molto emotiva e quasi sentimentale, aspetto che ho sicuramente apprezzato tantissimo e che mi ha coinvolto a sufficienza.
L’unica vera pecca è l’interpretazione alla larga dei prompt dati, che spesso sono solamente accennati e lasciati a se stessi, piuttosto di essere ben sviluppati e analizzati in profondità.
Lo scritto, comunque, rimane valido e ben composto, e sono molto contenta che sia potuto nascere anche grazie a questo concorso. Spero di poter leggere presto altri tuoi racconti, perché anche solo in questo ho colto degli spunti molto interessanti che in una storia più lunga sapresti senz’altro in grado di approfondire meglio.
 
Totale: 39,6/50