Recensioni per
È soltanto una parola
di Lisbeth Salander
La cara Traumerin che ha stilato la lista si è anche lasciata mangiare dall’angst con questa storia! |
Ho trovato questa storia è l’ho adorata, Lily è fantastica si vede quanto cresce nel corso della storia e quanto cambia il suo mondo. Le scene del vialetto poi ti fanno ben capire la differenza di Lily undicenne e analfabeta del mondo magico con la Lily adulta. |
Ciao Fede, finalmente riesco a passare da questa storia e penso che ci sia una delle Lily più belle che abbia letto da che ricordi. Mi è piaciuto tantissimo il fatto che la oneshot sia incentrata interamente su di lei e non su lei e James. E la riflessione sulla parola, che non viene mai pronunciata per tutta la fic è interessante per i temi che trascina con sé. Non solo la guerra e lo stato di sangue, ma anche entrare a undici anni in un mondo di cui non sapevi l'esistenza ed essere coinvolto in riti, tradizioni, usanze, ma anche lotte, rivalità e appunto guerre senza essere preparato. |
Amica ♥︎ Eccomi qui, finalmente! Sarei passata anche prima ma come sai, il tempo non si sa dove finisca XD |
Aiuto, mamma mia il mio cuoricino tutto rovinato mi impedisce di trovare le parole, tanto che invece di un saluto sono partita con una cosa totalmente a caso. Mi riprendo, adesso cerco di darmi un tono: ho adocchiato questa storia appena l'hai pubblicata praticamente, ma non ero nei pressi di un computer e ho dovuto aspettare fino ad adesso per metterci le mani. Si la mia pausa tra un download e un altro praticamente, però mi scocciava dover mettere questa storia in lista e aspettare anni per passare. |
Leggendo questa storia ho pensato che l'autrice della saga abbia rinunciato a un personaggio meraviglioso, che avrebbe potuto dire tanto, scegliendo di non mostrarci mai nulla di questa ragazza a eccezione di immagini filtrate da occhi non suoi. Ormai un po' di conosciamo ed entrambe sappiamo quanto ci affascinano le implicazioni politiche e sociali che formano il background di un racconto e soprattutto di un personaggio. Puoi immaginare, quindi, quanto abbia amato le riflessioni di Lily, la realtà senza sconti che racconti attraverso il suo breve arco di vita, queste esperienze che la formano come persona prima ancora che come strega. Leggendo ho pensato anche che Lily, questa tua Lily che ormai considero canon, avrebbe amato tantissimo Hermione e avrebbe potuto aiutarla a nuotare in mezzo a quegli squali che sono i maghi convinti di essere migliori in nome del sangue. Ed è bello e crudele pensare che Harry, che non ha mai conosciuto la madre, abbia avuto tutta la vita accanto una ragazza che ha provato le sue stesse sensazioni, dalla vergogna al desiderio di rivalsa, arrivando a scegliere di combattere per i propri principi. Ho trovato molto umano, e per questo l'ho tanto apprezzato, la sensazione di sporco, fastidio, colpa che assale Lily quando capisce di essere protetta da attacchi diretti da un'amicizia che si configura quale "ipocrita" in questa enorme riflessione sul diverso, perché perdona lei per ragioni personali, ma non ne comprende la causa né capisce i propri errori. Trovo che questa introspezione meravigliosa sia anche una spiegazione attenta del motivo per cui Lily a un certo punto getta la spugna: Piton è oltre la possibilità di redenzione, e soprattutto non spetta a lei (una ragazza come lui, più sperduta di lui in un mondo dove c'è una guerra che chiama nemici quelli come lei) "redimerlo" (seriamente, detesto l'idea che la ragazza di turno debba interpretare il ruolo di crocerossina, e amo Lily perché ha scelto la propria felicità, rappresentata da James, certo, ma anche dalla coerenza con i propri valori e di conseguenza con se stessa). La strada di casa che apre e chiude la storia è un cerchio perfetto che va a chiudersi, mostrando tutto il lento percorso della protagonista, la sua evoluzione che l'ha portata a capire che essere diversa non è un demerito, che la diversità è solo nelle convinzioni di chi crede sul serio che uno stato di sangue differenzi degli individui. Al di là del fandom, hai scritto un racconto di grande attualità, che mi ricorda quel Kingsley del settimo volume che riflette su quanto sia labile il confine tra io, noi, loro: "da prima i maghi a prima i Purosangue il passo è breve", quando si ragiona credendo che un gruppo sia migliore di un altro per diritto di nascita. Momento meno serio (leggi: fangirl): ho amato troppo che sia proprio Sirius a spiegarle il significato di Sanguesporco e ho apprezzato tantissimo come tu sia riuscita a far emergere tutto il suo disagio narrandone indirettamente la reazione alla domanda. Insomma, un'altra bellissima storia, mi stai decisamente viziando! Un abbraccio ❤ |