Ciao tesoro, esordisco dicendoti che dovresti vergognarti – sì, dovresti proprio vergognarti di aver detto anche solo di sfuggita che questa storia vale poco, perché a mio modesto parere vale tantissimo!
È stata davvero, non so come dirlo altrimenti, un pugno nello stomaco. Hai trattato il dolore nascosto, di una famiglia a pezzi che si mantiene su su un filo sottilissimo, e lo hai fatto dando a ognuno la propria peculiare voce. Asteria, Draco e Scorpius sono colti in maniera precisa, attraverso dei momenti che esprimono al meglio a livello di immagine la sofferenza – emblematico è forse soprattutto il piccolo Scorpius che non mangia, ma alla fine apre la bocca. Le opposizioni tra apri la bocca / apri gli occhi / apri il cuore sono molto d'impatto, ma rappresentano solo un esempio della bravura che hai dimostrato qui da un punto di vista stilistico. Ormai sai che non amo le frasi troppo piene e gli accostamenti troppo poetici, però sei riuscita a orchestrare benissimo le parole e ogni frase segue l'altra in maniera inevitabile. L'intera struttura è legata, è la malta che lega i mattoncini di ogni proposizione è il flusso dell'emozione che, a me perlomeno, è arrivata tanto.
Ti lascio con questa frase che mi ha colpito particolarmente: "...farti fare una nuotata nel fiume di lacrime che versa ogni sera..."-
Ti faccio davvero i miei complimenti, sei stata bravissima, e questa storia finisce nelle liste.
Un bacio! |