Recensioni per
Rimpianti e speranze di un Sensei
di Stria93

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
10/12/20, ore 15:57

Oh, Stria! T.T <3

Non mi aspettavo quel post scriptum. Mamma mia, i lacrimoni del giovedì! Non mi devi ringraziare di niente, non ne ho alcun merito! Io sono solo felice di averti involontariamente dato la spinta che ti serviva per sfornare questa meraviglia di introspezione, ma è tutta farina del tuo sacco e della tua immaginazione! Io non c'entro niente!

Purtroppo approccio a questa OS da profana, cercando di considerarla il più possibile un'originale, ma ci tengo a darti il mio parere a riguardo perché quello che ho letto è decisamente bello e la tua analisi psicologica del personaggio protagonista merita due parole da parte mia. Non potrò dissipare eventuali dubbi sulla caratterizzazione di Kakashi, né cogliere i vari riferimenti che hai piazzato qui e là e che un/una fan di Naruto sicuramente coglie senza problemi, ma spero comunque che possano farti piacere complimenti di altro genere!
Per prima cosa, mi è piaciuto tantissimo l'incipit in medias res, che non è nemmeno una tua solita cifra stilistica. Mi è piaciuto molto perché mi ha permesso subito di catapultarmi in una scena che non ho mai visto e, soprattutto, nel luogo intimo per eccellenza, il proprio alloggio. Direi il luogo ideale per affrontare una tematica introspettiva come quella che regna qui in questo scritto e che ripercorre un po' l'intera storia del personaggio di Kakashi. Devo dire che per me è stata proprio una fortuna: mi hai fatto un ottimo quadro riassuntivo di questa figura e degli avvenimenti che più l'hanno segnata.
Di Kakashi si evince che è un personaggio che ha un arco narrativo molto approfondito e ben articolato, con la classica caduta e la conseguente possibilità di rivalsa. Appare come una personalità a tutto tondo, tridimensionale e complessa, non stereotipata né banale, nonostante risponda a caratteristiche molto frequenti nella narrazione.
Un grandissimo pregio di questo viaggio introspettivo nella mente e nella vita di Kakashi è di sicuro il tuo stile, che si adatta perfettamente a quello che dici in ogni frangente. Hai scelto una cadenza e un lessico altisonante quando hai parlato della rispettabilità che il nome di Kakashi suscita, eppure hai subito contrapposto queste scelte stilistiche a immagini e parole più tragiche. La frase "la triste visione di un giovane uomo che aveva fretta di morire" mi ha fatto venire i brividi, soprattutto perché è collocata poco prima della digressione riguardo al suicidio del padre. Il tema della morte è presente in tutto il capitolo (una gioia per chi, come me, ama l'angst), ma ogni volta l'hai trattato con sfumature diverse a seconda del personaggio e del momento a cui facevi riferimento. La morte del padre, ad esempio, rappresenta un cambiamento repentino per Kakashi, un cambiamento anche negativo - essere sottratti alla propria infanzia non è una cosa bella, nemmeno se il resto del villaggio ti elogia e ti ammira per i precoci successi che stai ottenendo. Anche più avanti, ma sempre prima della svolta, la morte di Sakumo non è vista da Kakashi come qualcosa da imitare, di cui andare fieri. E' un atto tragico che porta con sé conseguenze pesanti (la rinuncia all'emotività, la missione che ha il sopravvento su tutto, anche sulla vita dei propri compagni) e da cui prendere le distanze.
E' il sacrificio di Obito che comincia a fargli cambiare idea riguardo alle regole. Un gesto forte che comincia a incidere una crepa sul muro eretto in precedenza e a far vedere come Sakumo non abbia poi sbagliato, almeno da un punto di vista morale, a preferire la vita dei compagni alla missione.
Peccato che tu mi abbia dato questa luce di speranza per poi togliermela subito! :') Le riflessioni su Rin Nohara mi hanno fatto un po' male, lascia che te lo dica. La scena che hai rievocato e che non conosco è molto forte e d'impatto. Ho apprezzato molto l'elemento dell'incubo ricorrente che lo condanna a rivivere questo tremendo sbaglio: fa parte sempre di quella sfera intima - addirittura inconscia - che giustifica e rende perfettamente coerente l'introspezione che hai fatto. Dopo questi avvenimenti non c'è da stupirsi che Kakashi sia tornato a chiudersi in sé stesso e ad allontanarsi dalle emozioni e dagli altri come aveva fatto all'inizio. Ne hai descritto benissimo il senso di dolore, la maschera di indifferenza che lo protegge, l'assenza di scopo e il tormento da cui ha quasi sviluppato una dipendenza patologica.
Ho trovato divertente (meno angst del resto, diciamo) il fatto che tu abbia presentato la nuova possibilità che la vita gli ha messo davanti, cioè formare la nuova Squadra 7, dapprima come l'ennesima frustrante esperienza della sua vita e poi come un'opportunità effettiva di riscatto. Lo hai fatto grazie al tono della FF, che si è alleggerito notevolmente e che si è soffermato sulle caratteristiche più goliardiche almeno di Naruto e Sakura. Il loro atteggiamento infantile e individualista lo riporta al passato, ma stavolta con un sorriso. Perfino la risoluzione finale, in cui ci fai sapere che Kakashi si comporterà come al solito, sarà inflessibile e duro con i tre candidati, ha un sapore più ottimistico rispetto al resto. In fondo, Kakashi la lezione l'ha imparata, è maturato: ha capito il valore del gioco di squadra e ora lo ha reso una regola da seguire a ogni costo.
Questa OS mi è piaciuta tantissimo, Strietta! Mi dispiace, ripeto, di non poterti dare un parere competente sull'opera originale, ma spero che comunque questa recensione ti faccia piacere!
Un bacione, carissima! Sei tornata in grande stile! <3 <3 <3

Tam