Recensioni per
A place to call home
di Roxanne Potter

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
15/01/21, ore 12:15

[Terza classificata al contest "Di prompt stilistici e figure retoriche" sul forum di EFP]

Totale: 36.7/38
 
Grammatica e stile: 9/10
La storia è scritta nel complesso molto bene, senza errori grammaticali né, per quanto ho potuto cogliere, di battitura. In generale si apprezza una grande cura del testo, evidente anche dall’assenza di ripetizioni e parole fuori posto, che ho gradito molto e che ha reso la storia particolarmente piacevole da leggere. Hai gestito l’introspezione molto bene, non è facile portare avanti una storia intera con pochi dialoghi e azioni, eppure le tue scelte sintattiche – mai scontate – hanno accompagnato l’evoluzione del personaggio fino alla fine.
In un testo così bello è un peccato non prestare attenzione a qualche particolare che, pur apparentemente secondario, ha la sua importanza: mi riferisco alla gestione dei dialoghi, retti da trattini che dovrebbero essere lunghi (come questo: “–”), meglio note come lineette, e non dai trattini brevi o d’unione (come questo “-”) che hai usato tu. So che può sembrare una sciocchezza, ma è una regola della lingua italiana scritta e una precisazione che rende formalmente corretto un testo già bello.
Altro suggerimento, ma qui si tratta davvero di un di più: quando scrivi “ad Elphias” utilizzi la d eufonica tra due vocali diverse, cosa che – pur non trattandosi di una regola vera e propria – si tende a evitare, preferendo utilizzarla solo tra due vocali uguali (salvo l’eccezione di alcune formule fraseologiche, vedi: “ad esempio”).
 
Lo stile che utilizzi è molto personale, l’ho trovato adatto al contesto e perfettamente coerente con il punto di vista della narrazione. Mi sono piaciute le espressioni che hai utilizzato per descrivere lo stato d’animo di Silente e le metafore che hai ripreso più volte nel corso della storia, accompagnando l’evoluzione del personaggio con delle belle immagini.
 
Titolo: 2/2
Il titolo è perfetto, corretto, aderente al testo e personalmente mi piace tanto. La scelta dell’inglese non stona, contrae in meno lettere un concetto che in italiano sarebbe più lungo, anche se forse il richiamo esplicito della parola casa sarebbe stato molto interessante. In ogni caso va benissimo così, anche in termini di gradimento personale lo apprezzo molto!
 
Utilizzo dei pacchetti:
Prompt stilistico: 4/4
La storia deve svolgersi in due luoghi distinti, entrambi importanti per la vicenda e quindi parte integrante della narrazione.
Il senso di questo prompt era di utilizzare le ambientazioni in modo rilevante per la storia, renderle parte della vicenda. Tu hai scelto due luoghi fondamentali per il personaggio, che il lettore ha modo di sentire quasi come personificati, e ciò li rende assolutamente adatti al corretto utilizzo del prompt. L’inserimento di tali luoghi non risulta forzato, anzi, è molto naturale nel contesto della vita di Silente, che oltre a essere scandita da sentimenti che variano nel tempo, anche a causa del suo trauma, subisce cambiamenti radicali nel passaggio fisico da un posto all’altro. Mi è piaciuta la tua scelta, hai saputo adattare benissimo un prompt che poteva essere più semplice da inserire in una storia con più azione e meno introspezione, invece apprezzo moltissimo questa piega che gli hai dato, brava!
           
Figura retorica: 3.9/4
Apostrofe
"Sii la mia casa, Hogwarts. Ora e per sempre. Come ho fatto a non rendermi mai conto di quanto fossi magnifica?"
La figura retorica richiesta è presente e utilizzata correttamente, mi è piaciuto il fatto che tu l’abbia utilizzata in un momento catartico, quando Silente riconosce Hogwarts come il luogo che sarà la sua casa e la implora di rimanere tale. La personificazione funziona molto bene, anche in letteratura l’apostrofe viene usata abbastanza spesso in questo modo (basti pensare, piccola digressione, alla poesia “A Silvia” di Leopardi, in cui il poeta dapprima si rivolge all’amata e alla fine alla Natura personificata). L’unico appunto che mi viene da fare, e non posso esimermi perché sono insopportabilmente puntigliosa, è che l’inserimento di quel pensiero in cui utilizzi l’apostrofe risulta non forzato, perché sarebbe eccessivo dire così, ma comunque non perfettamente scorrevole. Dopo un testo intero in cui Silente non pronuncia neanche una parola (i discorsi diretti sono tutti di Grindelwald) se non un breve “Sono tornato a casa” nei suoi pensieri, ho trovato un po’ “faticoso” un pensiero costituito da una frase così lunga. Immagino – e correggimi se sbaglio – che la risoluzione del conflitto interiore di Silente porti anche a questo scioglimento, ovvero l’espressione a parole dei suoi sentimenti, che consistono qui nel sentirsi a casa. Perciò trovo assolutamente sensato l’inserimento di questa frase nella parte finale, quello che ho trovato poco scorrevole è più che altro il modo in cui “suona” rispetto al resto, stilisticamente parlando: probabilmente avrei apprezzato di più un concetto più breve oppure un unico periodo, anche lungo, piuttosto che una serie di frasi brevi spezzate; o ancora, separare il pensiero in due parti, intervallate dalla voce narrante, lo avrebbe reso meno dissonante rispetto al resto della narrazione. Comunque si tratta assolutamente di una piccolezza e di un parere prettamente personale, l’utilizzo del pacchetto è stato veramente molto buono!
 
Coerenza e caratterizzazione dei personaggi: 7.8/8
Il personaggio di Silente è reso molto bene, è coerente e ben caratterizzato, ogni cosa che dice, pensa o fa aggiunge dettagli di lui e questo è un ottimo modo per rendere vivo un personaggio. Ho apprezzato moltissimo la sua evoluzione, nel tempo e nel corso della fanfiction, perché una storia è davvero tale solo se c’è una vicenda che si risolve nel corso della narrazione, uno scioglimento che attribuisce significato a ciò che si legge; si tratta di un aspetto particolarmente difficile da tenere in considerazione quando si scrive una storia prevalentemente introspettiva come la tua, perciò doppiamente complimenti per questo.
Un po’ meno ho apprezzato la gestione dei personaggi secondari: io concordo sul fatto che possano essere semplicemente comparse, soprattutto in una storia in cui l’io di Silente fa da protagonista, ma nel tuo caso gli altri personaggi contribuiscono all’evoluzione del protagonista e risultano, quindi, fondamentali per lo sviluppo della storia. Grindelwald rappresenta la tentazione, Ariana il dolore, Elphias la speranza, tutti in qualche modo hanno la loro funzione, perfino Aberforth, e questo è giustissimo, ma nessuno di loro viene mai approfondito. La personalità di Silente li oscura, rendendoli marginali, eppure, visto che stilisticamente assumi il punto di vista di Albus, ognuno di loro dovrebbe apparire fondamentale nel momento in cui suscita in lui qualcosa. Invece, questi personaggi minori fanno da contorno, vengono menzionati in maniera quasi asettica – con l’eccezione di Grindelwald, la cui presenza diventa più apprezzabile nel momento in cui il lettore conosce i sentimenti di Silente – e questa scelta sembrerebbe più compatibile con una focalizzazione esterna, che non è il tuo caso. Si tratta comunque di una piccola cosa, un suggerimento più che un appunto o una correzione, per rendere (secondo me) ancora migliore qualcosa che è già di per sé molto bello.
 
Gradimento personale: 10/10
Nel complesso, come avrai capito, la storia mi è piaciuta molto, nonostante non sia particolarmente abituata a leggere di Silente. Ho apprezzato soprattutto gli aspetti più formali, quali lo stile e il modo in cui hai condotto la narrazione fino alla fine seguendo l’evoluzione dei pensieri e del carattere del protagonista. Nello specifico, ho adorato l’immagine delle ali, che ritorna nel corso della storia in modi diversi, seguendo le esperienze di Silente: dapprima come metafora di sogni di grandezza, poi, sciogliendosi, come simbolo di un brusco ritorno alla realtà, e infine come segno di rinascita.


Grazie per la partecipazione!
Futeki

Recensore Master
24/12/20, ore 14:00

Ciao Veronique (o Roxanne), partecipo al tuo stesso contest quindi sono passata a curiosare sul tuo lavoro.
La oneshot ricalca la gioventù di Albus – i suoi sbagli, le sue illusioni, il suo sogno infranto insieme a Gellert, ma anche poi la cura, la salvezza, il ritorno a casa. La distinzione in due parti – che sono due luoghi, come richiedeva il prompt della narrazione, ma anche due stati d'animo distinti e due fasi della maturità di Albus – funziona, proprio in virtù dei significati che hai conferito. Mi ha colpito in particolare questa sensazione di "guarire" che sente una volta tornato a Hogwarts, come se finalmente capisse il suo posto, come se i dolori mai davvero rimossi potessero finalmente diventare almeno un poco sbiaditi.
A livello stilistico, ho apprezzato molto come hai scritto la storia, creando delle immagini poetiche ma anche incisive.
Da "filosofa" mi è piaciuta molto questa frase: ma neanche la più alta filosofia può rimanere salda davanti alle lusinghe dell'amore, anche se perché l'ho trovata perfetta per Albus.
Concludo dicendo che anche l'apostrofe – che marca Hogwarts, appunto – mi è sembrata bene inserita e azzeccata!
Complimenti, in bocca al lupo per il contest e... tanti auguri per Natale:)