Recensioni per
Sinfonie d'istanti
di Kim WinterNight

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
13/05/21, ore 23:44

Recensione premio per il contest "Nothing But Fics" - 2/3

Ce la sto mettendo tutta, Kim! Mooolto lentamente, ma pian piano recupero tutto! Anche se comunque mi vergogno a essere qui con un ritardo di cinque mesi ^^"""
Wooooooaaaah! Questa storia è veramente stupenda, intensa, profonda e coinvolgente, e alla luce dei fatti non mi sorprende per niente il fatto che sia arrivata così in alto al contest, addirittura seconda! Sono rimasta davvero senza parole per l'accuratezza che ci hai messo e per l'uragano di emozioni (stavo per scrivere "la voragine di emozioni", dimmi se secondo te è una cosa normale AHAHAHAHAHAH) che sei riuscita a passare tramite le tue parole! Nelle NdA dici che c'è tanto di autobiografico in questa e, sai, io penso che si sarebbe percepito anche se tu non l'avessi specificato, perché certe cose le si può raccontare in una maniera così vivida solo quando le si è vissute sulla pelle. Insomma, il pov e la storia sono quelle di Mike, ma potrebbe essere lui come potresti essere tu, o come potrei essere io, o come potrebbe essere un qualsiasi lettore che ha quell'artista che lo emoziona in questa maniera così profonda.
E, anche se magari non sono così "appassionata" di Celentano (no, aspetta, I FILM!) e magari nel mio immaginario non è lui quell'artista lì, posso capire benissimo le emozioni, il brivido e la profonda commozione che hai descritto. A parte il fatto che sei riuscita a incastrare in una maniera impressionante i testi delle canzoni con la prosa, e a parte che si può davvero palpare la costruzione pensata nei minimi dettagli di tutto lo scritto ("palpare la costruzione", mmh... tu capisci perché quando sono stanca preferisco evitare di fare qualsiasi cosa che abbia a che fare col pensare? AHAHAHAHAHAHAH), hai utilizzato uno stile così poetico e d'impatto, così elegante ma al contempo diretto, che non può non colpire e rimanere dentro. Lo sai che stravedo per gli stili così poetici e metaforici, ci vado proprio a nozze *-*
Ma il fatto che tu sia stata così "alta" e astratta nel descrivere queste sensazioni non significa che la storia abbia perso in concretezza, anzi! Sono STRAFELICE di come hai gestito Mike perché (anche se mi accusi sempre che gli voglio male T.T), l'ho letteralmente ADORATO e ho davvero percepito tutta la sua umanità, la sua tenerezza, il modo in cui il suo cuore batteva a ritmo di quella musica che l'ha conquistato da subito! E non solo in relazione alla musica: ho visto anche un ragazzo giovane e un po' spaventato, che è appena arrivato in un luogo totalmente sconosciuto e in cui conosce solo sommariamente la lingua parlata (a tal proposito, menzione doverosa alla scena del negozio di dischi, ADORO AHAHAH), ma è anche curioso e ha una voglia viscerale di imparare e di scoprire. E trova rifugio nella musica, il motivo che l'ha sempre scosso e l'ha sempre spinto ad andare avanti e provare. Ho percepito tutto ciò e ho sentito Mike molto affine, ho empatizzato tantissimo con lui e mi ha fatto tanta tenerezza... forse perché questa è una delle poche storie (e no, non sto per scrivere "una delle poche storie in cui non c'è la Pattum" AHAHAHAHAHAH) in cui l'hai descritto davvero come me lo immagino io, o come mi piace immaginarlo. Sei riuscita ad addentrarti nel suo cuore, nelle sue emozioni e farci vedere come vive davvero la sua grande passione.
Ma quando ha trovato il film in tv AHAHAHAHAHAHAHAH avrei davvero voluto vedere la sua faccia quando c'era la scena di "La porta! La finestra! Le scarpe!" AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH che poi questa cosa mi fa pensare al periodo in cui in non mi ricordo che canale trovavamo i film di Celentano praticamente tutti i giorni e a tutte le ore, tra un po' li so talmente a memoria che se vogliono fare un remake mi posso proporre io come attrice (????)
Ok, io non so più assolutamente cosa sto scrivendo, quindi prima che salti fuori qualche altra fesseria in grado di rovinare questa recensione semiseria (ma soprattutto "semi" piuttosto che "seria"), è meglio che mi defilo XD
COMPLIMENTISSIMI per questa shot che è stata davvero un viaggio stupendo, super emozionante e in grado di toccare le corde più profonde del cuore *_____* poi, non so, anche se ci giriamo attorno le canzoni di Celentano mi ricordano sempre la mia infanzia e alla fine ci sono legata (come potrebbe non essere così?), quindi doppi feels *-*
Alla prossimaaaa! Visto che man mano che l'orario avanza il mio cervello connette sempre meno, vado a cercare una storia da poter recensire in cui riversare tutto il mio disagio :P

Recensore Master
10/05/21, ore 16:51

Carissima, buongiorno!

Eccomi qui, finalmente, a recuperare questa bellissima storia: hai avuto un'idea veramente super originale **, a chi sarebbe mai venuto in mente di unire Celentano con i Faith no more? Il tuo amore, sia per l'artista italiano, sia per Mike (è lo stesso del caffè, vero? Perdonami, coi gruppi che non conosco faccio confusione ahahah) si sente tantissimo e ho amato il tuo espediente di voler rendere omaggio al nostro caro molleggiato sfruttando il fatto che Mike venisse spesso in vacanza/viaggio in Italia. E' commovente prima di tutto vedere quanto bene tu conosca la sua vita e le sue esperienze: sei riuscita a entrare nella psiche di una real person mantenendo comunque un grandissimo rispetto della sua vera personalità che nessuno di noi conosce, perché la tua non è un'imposizione della tua percezione ma un omaggio al "personaggio" ♥ (non so se si capisce quello che voglio dire, spero di sì!)
Tenerissimo il dettaglio circa la difficoltà della barriera linguistica: Mike rimane da subito colpito dalle canzoni di Adriano, pur conoscendo poche parole. Questa difficoltà non gli impedisce di godersi a pieno ogni canzone, ricercando i testi, traducendoli, vivendoli e confrontandoli con le sue esperienze di vita, a seconda del momento. Azzurro e il Ragazzo della via Gluck non possono non commuovere, se pensiamo alla nostra infanzia vissuta generalmente in campagna con gli amici (tenero Mike che pensa ai suoi çç) o alla nostalgia che proviamo verso la persona che amiamo, specialmente quando siamo da soli perché tutti intorno a noi sono partiti, per un motivo o per l'altro. Ma anche tutti gli altri testi citati, per un motivo o per l'altro entrano nel cuore di Mike perché gli ricordano istanti di vita vissuta, perché hanno a che fare direttamente con lui, e questo è meraviglioso. Il titolo in questo è assolutamente perfetto, è fatto apposta per questa storia che è uno scorrere di sinfonie da un momento all'altro della vita: infanzia, amore, amore perduto, paternità, gelosia... Adriano non tralascia nessuna emozione e arrivati alla fine non si può che essere d'accordo con la chiosa conclusiva di Mike.

Credo che ti sia meritata pienamente la posizione che hai raggiunto nel contest: ti faccio tantissimi complimenti e ti ringrazio di cuore per avermela proposta in challenge. E' veramente bellissima ♥

Alla prossima!
Un abbraccio grande,

Benni

Recensore Veterano
17/03/21, ore 21:25

2° classificata al contest "Titoli a Catena", vincitrice del premio speciale per la “Storia che mi è piaciuta di più”

Grammatica: 10/10
La tua è sicuramente una storia bella cospicua, nella quale potrebbe risultare facile perdersi un po' per strada. Invece devo farti i miei complimenti perché, nonostante l'abbia letta e riletta, non ho notato alcun refuso né punteggiatura male inserita.
Bravissima!

Stile e lessico: 8,40/10
Il tuo stile mi piace sempre un sacco, riesce a emozionarmi indipendentemente dall'argomento di cui parli e a prescindere dal modo in cui decidi di strutturare le tue storie.
Come già sai, sei veramente una dei pochi autori le cui righe sono capaci di farmi commuovere di fronte a caratteri romantici e, nonostante in questo testo non vi sia nulla che richiami il romanticismo stereotipato tra due persone, ho ritrovato comunque quell'aspetto “dolcioso” aleggiare nell'aria... o meglio, tra le tue parole! Ho adorato quest'impronta sentimentale, soprattutto se prendiamo in considerazione il fatto che nella tua trama non si fa cenno ad alcuna storia d'amore; si parla invece di un altro tipo di amore, di un sentimento che non so bene come definire ma che, di certo, non manca di far colpo.
Leggendo, credimi, mi hai trasmesso un'immensa voglia di ascoltare tanto i brani di Celentano quanto la musica in generale. Questa è una cosa che ho trovato pazzesca! Le tue parole sono – secondo me – in grado di toccare l'anima del lettore, di fargli percepire tutti i sentimenti e le emozioni provate da Mike e di far riflettere sull'immenso (e a volte sottovalutato) potere che le canzoni, i testi, il timbro vocale di un cantante e la musica in generale possa avere sull'animo della gente.
Detto e ribadito quanto ami il tuo stile, voglio passare a farti notare alcuni punti.
Chissà chi sta cantando, pensò […] → dal momento che ci sono parecchie frasi e parole che hai posto in corsivo in modo da enfatizzarle, avrei preferito che differenziassi il pensiero ponendolo magari tra virgolette alte; il corsivo sarebbe andato bene se l'avessi usato esclusivamente per i pensieri (-0,10 pt).
C'è stata poi una frase che non molto mi è quadrata:
- Il cuore già gli martellava nel petto al solo pensiero che potesse ascoltare le sue parole, riconoscere il suo modo di articolarle anche in un vecchio film che doveva risalire alla fine degli anni Settanta – gli fece piacere rendersi conto che non c’era differenza nella sua voce quando cantava e quando invece parlava normalmente → sebbene il modo verbale in questione non rappresenti un errore – poiché, come riportato dal treccani il congiuntivo indica la volontà, la possibilità, la proiezione nel futuro dell’azione pensata (quindi spesso usato a designare il futuro), quel “potesse” non mi è suonato tanto bene nel complesso. Mi sarebbe suonato meglio se, per esempio, avessi scritto: “ Il cuore già gli martellava nel petto al solo pensiero di poter ascoltare le sue parole, riconoscere il suo modo di articolarle anche in un vecchio film che doveva risalire alla fine degli anni Settanta […]” (-0,10 pt). Non ho segnalato questa cosa nel parametro precedente in quanto, appunto, non si tratta di un vero e proprio errore ma di una scelta personale e di un gusto soggettivo.
Andando avanti, per quanto il testo fosse lungo e per quanto abbia notato l'accuratezza impiegata nel non ripeterti, qualche iterazione ravvicinata ti è però scappata; roba da poco che, tuttavia, stona un po':
- Inizialmente non riuscì a cogliere l’importanza di un brano come Il tempo se ne va.
Si domandava quale fosse il suo significato e cosa volesse comunicare quel brano così bello (-0,10 pt).
- Quella notte, tuttavia, decise di rinunciare al caffè e di compiere un gesto che non era solito fare: accese il televisore e cominciò a fare zapping con fare annoiato tra i pochissimi canali presenti (-0,10 pt).
- Lo riconobbe quasi subito – il volto lo aveva intravisto in alcune copertine di suoi album e il timbro profondo e caldo era lo stesso che ormai gli era entrato nelle ossaAdriano Celentano. Era lui, in carne e ossa […] (-0,10 pt).
- Si ritrovò completamente rapito dalla storia d’amore tra quell’uomo campagnolo e quella donna tanto ricca e attraente, che tuttavia aveva scelto di adattarsi alle abitudini di lui pur di stargli accanto e dimostrargli che lo amava. Tuttavia, lo scenario non era melodrammatico né melenso […] (-0,10 pt).
Infine, per ultimo voglio parlarti del possessivo “suo” e di come questa sia per la maggior parte la forma da te utilizzata. Dal momento che racconti di quanto il protagonista si senta ammaliato e rapito dalla voce di Celentano, a volte sarebbe stato meglio se, riferendoti a Mike, avessi utilizzato la forma del possessivo “proprio” in modo da rendere estremamente palese la differenza in prossimità del possessivo in relazione ad Adriano. Non che tu non abbia distinto per nulla, anzi! Ci sono stati un paio di punti in cui hai usato la forma del “proprio”, eppure se avessi diversificato di più sarebbe stato meglio. Ecco perché t'invito a rileggere il testo e modificarlo, se lo vorrai (-1 pt).

Attinenza al titolo: 5/5
Assolutamente punteggio pieno!
Appena scorto questo titolo, ho subito pensato che fosse bellissimo e la curiosità mi ha mangiata viva finché non ho letto la storia che gli hai costruito attorno.
Hai fatto in modo che per tutto il testo riecheggiassero queste sinfonie d'istanti. La cosa bella è che non si fatica affatto a comprenderle. Leggendo, ci si rende benissimo conto di ciò che hai voluto arrivasse al lettore da ancor prima che Mike comprendesse “[…] che in quei brani – in ognuno di essi – si nascondevano sinfonie d’istanti che appartenevano alla quotidianità di chiunque”. Ed è proprio questo il punto spettacolare della tua storia: sei riuscita a parlare di un amore, di un sentimento profondo nei confronti di una cosa apparentemente inanimata – di una cosa che, sebbene non sia biologicamente viva, lo è molto di più di alcuni cuori di pietra che pulsano all'interno di petti aridi.
Hai sfruttato meravigliosamente il titolo proposto da matiscrivo, rendendolo vivo e passionale esattamente come la musica di Celentano di cui tanto hai scritto.
Complimenti, complimenti, complimenti!

Originalità: 4/5
Devo dire che sei stata veramente tanto brava nell'unire il tuo amore per Mike Patton e per Celentano, dando vita a una meravigliosa storia che è emozione allo stato puro.
È stato geniale prendere spunto da quei piccoli indizi che Mike ha disseminato qua e là nei suoi vari lavori: così hai partorito un testo che è assolutamente introspettivo (il mio genere preferito) quanto sentimentale. Hai svolto un lavoro sublime, fattelo dire! Non solo perché l'intera storia fa parte di una gamma di sinfonie d'istanti di una buona lettura, ma anche perché grazie al tuo occhio attento hai tirato su un accurato testo carico di sentimenti. Bravissima!

Gradimento personale: 10/10 – premio speciale per la “Storia che mi è piaciuta di più”
Ti dico prima qual è stata l'unica cosa che non mi è tanto piaciuta, una piccolezza che non è un errore ma una scelta di gusti soggettivi: l'uso del punto all'interno delle virgolette basse nel discorso diretto. Personalmente lo preferisco all'infuori, sia per una questione stilistica che estetica, ma questo è solamente il mio parere che prescinde da tutto il resto.
Ora posso finalmente passare a dirti quanto la tua storia sia stata estremamente toccante ed emozionante per me!
Avevo aspettative altissime per questo titolo e sono stata felicissima di constatare quanto le tue righe le abbiano ampiamente soddisfatte. Hai affermato che questa storia ha molto di te, più di quanto si possa immaginare; non ti conosco se non tramite nickname, ma non fatico affatto a crederti: una storia così bella e intensa non può essere altro che il sincero porre nero su bianco il proprio stato d'animo circa ciò che una grande emozione (in questo caso la musica di uno specifico artista) suscita in noi. Per non parlare del finale... quello è stato da brividi: “Io non so parlar d'amore. L'emozione non ha voce. Eppure Mike non era d’accordo con i primi due versi della canzone: non era vero che quell’uomo non sapeva parlare d’amore. A lui aveva sempre saputo sussurrare a un soffio dal cuore, senza mai invaderlo o risultare banale; gli aveva insegnato cos’era l’interpretazione di una sinfonia e il racconto di un istante, gli aveva mostrato come rendere speciali anche i dettagli apparentemente insignificanti. Non era vero che l’emozione non aveva voce: per Mike l’emozione era quella voce, la sua voce”. Prima d'ora non avevo mai pensato al fatto che non è vero che l'emozione non ha voce. Al contrario, ho sempre trovato questa canzone di Celentano di una bellezza disarmante e mi sono associata alle sue strofe, pensando che a volte un'emozione può essere così bella e intensa da lasciarci senza parole. E invece... invece dovevo leggere la tua storia per intenderla all'opposto, per capire che non è possibile che un'emozione profonda non abbia voce. Il mio è un discorso generale, applicabile a qualsiasi cosa ci faccia emozionare, ma ci sono arrivata grazie al tuo Mike e alle tue parole. Ecco perché ti sono doppiamente grata: non solo per aver scritto una storia così toccante, ma anche per avermi fatto riflettere. Bravissima!

Totale: 37,40/40

Recensore Master
07/01/21, ore 11:23

Buongiorno sorella!
Sono senza parole, davvero! Hai scritto un Tributo, con la T maiuscola, stupendo a due uomini che hanno fatto (e stanno facendo) la storia della musica. Hai espresso le emozioni di Mike, e le tue, passando da un testo di Celentano all'altro, davvero tra i più significativi che abbia mai interpretato, come in una sorta di viaggio all'interno di se stessi e di quelle emozioni che, spesso, non ci si rende nemmeno conto di provare.
Anch'io apprezzo moltissimo le canzoni di Celentano, e devo dire che tu me le hai fatte vivere sotto un occhio totalmente diverso da come le avevo affrontate fino ad ora: ognuno di quei testi racchiude una storia, un racconto, uno stralcio di vita vissuta, ricco di una potenza e una carica emozionale inaudita.
Molte delle canzoni che hai citato mi hanno suscitato piacevolissimi ricordi: "Una carezza in un pugno" ce la faceva sempre cantare il maestro di musica in seconda media; e "Azzurro" l'abbiamo cantata con tutta la mia classe delle superiori, mentre eravamo in gita in Portogallo, attraversando il centro storico di Coimbra. Eravamo appena usciti da un MacDonald, uno dei nostri compagni (eravamo 12 femmine e 4 maschi, figurati) aveva il palloncino del ristorante e stava in testa a tutti, tenendolo alto come fosse un vessillo, mentre un altro dei maschi, a cui il palloncino si era rotto, muoveva il bastoncino di plastica su cui era attaccato il palloncino come fosse stata la bacchetta del direttore d'orchestra, camminando all'indietro. E tutti gli altri a cantare Azzurro a squarciagola, mentre turisti e passanti ci guardavano con tanto d'occhi! XD
E poi hai citato uno dei film di Celentano che preferisco in assoluto, anche se devo dire che mi piacciono tutti: sia quelli più "romantici" sia quelli prettamente da ridere, tipo "Grand Hotel Excelsior". Lì c'è una scena con Diego Abatantuono da morire dal ridere XD.
Che altro dire? Sono certa che la giudice apprezzerà tantissimo perché hai reso onore al titolo che ti era toccato in sorte!
BRAVISSIMA!
Baci!
(Recensione modificata il 07/01/2021 - 11:25 am)
(Recensione modificata il 07/01/2021 - 11:26 am)

Recensore Master
06/01/21, ore 23:36

Ma salve.
No, okay, wow.
Hai ragione, questi due sono completamente opposti, eppure mi piace molto come hai unito il tutto in una storia/tributo che fila liscia e coerente.
Personalmente, non nutro stima per Celentano e non mi piace, ma non posso fare a meno di essere stata intrigata dal modo in cui l'hai descritto e hai descritto la sua voce.
Assolutamente fantastico.
Su Mike e il suo interesse per il nostro Bel Paese non posso dire nulla, dato che non lo conosco, se non che il suo crescente interesse mi è apparso molto realistico e ben descritto.
Ora penso che andrò ad ascoltarmi qualcosina di Celentano, maledizione a te ewe (non è vero, ti si vuole bene).
Un abbraccio e alla prossima!
carachiel~