Nuovamente ciao Tale Vivo.
Un’altra one shot che mi ha tenuto avvinta nella lettura dalla prima parola all’ultima.
E’ stato come rivedere le scene della serie tv, nella quale una giovane, e ignara della vita, Sansa, stava cercando di trovare dentro di sé la forza per resistere alle angherie di quello che doveva essere il suo promesso sposo. Tentativi portati fino al parossismo per cercare di diventare perfetta, in ogni momento, in ogni situazione si prospettasse, in ogni frangente. Cercare di mistificare il suo pensiero perfezionandosi nell’arte del sorriso. Un sorriso che doveva compiacere, quando si sarebbe voluto detestare, manifestare piacere, quando l’odio stava per tracimare, diventare perfetto per potersi poi prendere la rivincita della vita, quando il suo carnefice fosse finalmente giunto alla fine della sua miserevole vita, e lei sarebbe stata di nuovo libera di vivere, di respirare e, perché no, di ridere ancora.
Un altro dei tuoi brani che mi è piaciuto molto perché, con la semplicità delle tue parole, sei riuscita a trasmettere tutto il sentire di Sansa, vissuto durante il suo soggiorno inferno ad Approdo del Re. Nulla poteva trasparire dal suo viso se non le lacrime, ma anche quelle sarebbero state presto domate, per non dare soddisfazione a coloro che godevano nel farle del male umiliandola in ogni modo possibile.
Complimenti anche questa volta. Un caro saluto. |