Cara Fabiola,
dall'intro pensavo che si trattasse di un'ennesima poesia di denuncia sui cambiamenti introdotti in questi ultimi mesi dal Covid. Ma poi ho capito che i tuoi nemici sono stati molto più concreti e tangibili, e i tuoi versi mi hanno fatto rattristare con te.
Ma al tempo stesso mi sono rallegrato, perchè ho scoperto che il tuo Nord sei riuscita ad interiorizzarlo nel tuo cuore. Mi sono rallegrato perchè non ti manca qualcuno da "tenere vicino".
Sarai anche incapace di perdonare ma sei capace di pregare: non mi sembra questo essere pessimi cristiani, o quanto meno c'è chi è più pessimo di te, perdonami l'illetterato linguaggio.
Ho trovato belle immagini nella tua poesia (l'alcool sulle ferite, il filo rosso che lacera). Una poesia apparentemente scarna ma ricca di passione. Una passione difficile da vivere - la poesia termina quasi a fatica con quella raffica di bisillabi - ma vittoriosa finalmente.
Sembravi, sembravamo, persi, ma perso è solo il "mondo scivoloso".
Hai tanto coraggio.
Un abbraccio cristiano |