Ciao Gaia, eccomi qua a recensire questa storia che in parte ho già letto e amato, anche se mi mancano gli altri capitoli e non ho idea delle modifiche avvenute nel frattempo.
L'inizio della storia con i pensieri e le riflessioni di Narcissa è interessante perché ci spiega, senza essere uno spiegone, cosa è successo. Ci dà il background necessario per capire la storia. La guerra è finita, Voldemort è morto, ma Bellatrix è sopravvissuta e se i Malfoy se la sono cavata, Harry Potter ha messo in chiaro quale è il destino che attende Bellatrix. Narcissa ne prende atto perché non può salvare la sorella che ha scelto di votare la sua vita e legare il proprio destino a quello dell'Oscuro Signore. Ciononostante, Narcissa testimonia a favore di sua sorella limitandosi a un "guardatela" perché della follia di Bellatrix nessuno può dubitare, ma la follia non è un'attenuante nel mondo dei maghi perché Bella era lucida nel suo delirio mentre commetteva i crimini di cui si è macchiata e quindi la sua sorte è quella di finire i propri giorni ad Azkaban, secondo giustizia, baciata dal Dissennatore perché non vi sia pericolo che ritorni.
Ciò che Hermione non sa è che questa decisione verrà messa in discussione da Delphini che in qualche modo proverà a salvare la madre.
Poi passiamo alle riflessioni di Bellatrix e mi piace un sacco come hai reso la sua fiducia incrollabile nell'Oscuro Signore, anche quando tutto e perduto e lei sta per essere sottoposta al bacio del Dissennatore e - solo allora - si ricorda della "bambina inutile". Delphini, nemmeno a farlo apposta, le compare davanti e la chiama come non avrebbe mai voluto sentirsi appellata "madre". Povera Bella, come se la vita non fosse stata già abbastanza crudele per lei. E poi, il piano di Delphini fallisce per la diffidenza di Bellatrix. A nulla serve la bacchetta, a nulla serve la Giratempo.
Si passa in Francia dal mio amato Rodolphus e qui posso sclerare nell'immaginarlo elegantemente seduto a una pasticceria a mangiare croissant mentre cerca di rifarsi una vita e andare avanti. Ed è sexy anche con la barba brizzolata dallo zucchero a velo e ovviamente rifiuta ogni aiuto a Delphini. Ha pagato fin troppo per quella guerra e la perdita di suo fratello è sicuramente il prezzo più alto.
Questo dialogo, poi, l'ho amato da morire: «Porti ancora la fede. Come potresti non volerla salvare?».
Ma Rodolphus ride nuovamente, mostrandole un dente incrinato in un sorriso perfetto. «La porto per non dimenticare, Delphini» commenta, pronunciando il suo nome con disprezzo. «Non muoverò un dito per salvarla. Come se ne avesse bisogno: lei non vuole che noi la tiriamo via di lì».
C'è tutto il senso della sofferenza e la tragedia della vita di Rodolphus. ADORO. Ho esultato nel leggerlo.
Allora Delphini cerca di ritornare da Bellatrix, più lucida, chiedendole un aiuto per sapere a quando andare indietro nel tempo per cambiare gli eventi.
La scena che anticipa il matrimonio di Bellatrix e Rodolphus è meravigliosa così come tutta la scena Bellamort. Rodolphus che ha giurato di non toccare Bellatrix, Lord Voldemort che va a trovare la sposa e la prende in giro, ma poi cede al fascino di Bellatrix perché lei è il peccato e, infine, Delphini che irrompe dalla madre per chiederle aiuto e lei la manda a quando torturano i Longbottom. È singolare come Delphini debba parlare con il padre ma cerchi continuamente la madre, quasi che fosse intimorita dal confronto diretto con Lord Voldemort. Eppure, conoscendo la storia, è lui l'unico in grado di capirla e di crederle.
L'incontro con Albus e Scorpius era necessario per giustificare il what-if e ne ho apprezzato l'inserimento, così come il confronto sul tempo con Harry Potter. Sono dei dettagli che ancorano in qualche modo il what-if al canone e che io apprezzo molto perché ci sono sempre degli elementi con il tempo che tornano sempre e il fatto che tu ce li ricordi è una chicca che io apprezzo tantissimo.
Non hai idea di quanto abbia sclerato sull'ultimo incontro con Rodolphus che è distrutto dalla vita, pronto a disfarsi dalla fede nuziale e cerca di far ragionare Delphi, di trovare un terreno comune con lei, entrambi scartati da Bella e Voldie, al punto che Voldemort l'ha costretta ad avere il cognome dei Lestrange, pur essendo sua figlia. In realtà, tuttavia, l'ostinazione di Delphini è più simile a quella della madre, completamente ossessionata dalla ricerca del padre, ed è curioso che non abbia tirato fuori la profezia che proprio Rodolphus le comunica.
Ci sono momenti di comprensione in cui Delphi pensa che potrebbe fermarsi, quell'idea la tenta, ma il pensiero che il tempo scorre e lei deve poter fare di tutto per salvare Bellatrix dalla sua condanna la induce a non pensarci.
Non so come finirà questa storia, ma sono presissima e non vedo l'ora che tu pubblichi il prossimo capitolo.
Un abbraccio grandissimo, spero che questo sclero abbia un senso e in bocca al lupo per il contest.
Sev |