Recensioni per
Lacrime del tempo
di Gaia Bessie

Questa storia ha ottenuto 7 recensioni.
Positive : 7
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
05/01/22, ore 15:00

Ciao! Mi è capitato di leggere dei commenti molto entusiastici sulle tue storie e avevo una grandissima curiosità di leggere qualcosa, ma devo ammettere che non sono una fan sfegatata di Harry Potter e quindi ho sempre rimandato, poi però ho trovato questa e ho pensato che era la mia occasione per conoscerti come autrice!
E adesso capisco perché ti fanno tanti complimenti, sei veramente bravissima a cogliere e a descrivere le emozioni dei personaggi di cui scrivi, si percepisce la sofferenza di Sansa nell'essere ancora una volta brutalizzata e mortificata da Joffrey, la rabbia bruciante di Sandor che vorrebbe portarla via ma non può fare niente. È terribile la scena davanti alle porte di Nido dell'Aquila, Sandor sa che Sansa si trova là sotto falso nome, lo sente nel cuore, sente perfino il suo profumo, il profumo di casa, sogni e ballate, ma non obbedisce all'impulso di andare a cercarla e Sansa è ancora una volta perduta per lui. Devo ammettere che invece Sandor mi ha fatto pure rabbia nella parte in cui sente parlare del matrimonio di Sansa con Ramsay e sa benissimo cosa significa, sa benissimo che con lui vivrà un secondo inferno proprio come quando era promessa a Joffrey, ma non fa niente per cercare di salvarla. È vero che anche Sansa sembra non imparare mai (ma non è colpa sua se la fanno sposare a mostri!), ma anche Sandor rimane chiuso nelle sue fantasie, non prova a portarla via, così come non ha provato a portarla via da Joffrey, e questa volta Sansa non ha la fortuna di trovare una Margaery che prenda il suo posto ed è lei a vivere giorni disperati e notti di dolore e umiliazione. È vero, però, come Sansa ammette durante l'ultimo incontro con Sandor, che senza Joffrey, Baelish e Ramsay lei non sarebbe diventata la donna che è ora, non sarebbe diventata una Regina, sarebbe rimasta ingenua, fiduciosa, pronta a farsi ferire e distruggere da chiunque e allora, in un certo senso, è quasi "meglio così", dal dolore Sansa è rinata finalmente forte, sicura, impossibile ormai da scalfire.
Mi resta solo il dispiacere che tu abbia preferito seguire il canon anche in quest'ultima parte, quando ormai Sandor e Sansa erano liberi, lei avrebbe potuto anche scegliere di sposarlo, probabilmente il tempo per loro era proprio quello, ma nessuno dei due ha avuto il coraggio di "buttarsi", di provare a credere nel "per sempre". E il finale non può che essere amaro, tragico.
Sono molto contenta di aver finalmente letto una tua storia e di averti scoperta come un'autrice bravissima, piena di intensità, sensibile, capace di esprimere e trasmettere emozioni forti, di coinvolgere chi ti legge, di saperti muovere con disinvoltura anche in un mondo e con personaggi che non ti sono abituali e che sono perfettamente IC. Ti ammiro moltissimo e sarò felice di leggere altre tue storie (ho visto che ne scrivi moltissime!), anche quelle su Harry Potter che sono certa, scritte da te, riusciranno a coinvolgermi anche se non sono una grande fan della saga.
L'unica piccola "critica" che posso fare (ma non è una vera critica, sono scelte narrative e ognuno fa le sue) è che avrei voluto che tu non fossi così fedele al canon, che quel "tempo" tanto atteso da Sansa e Sandor potesse finalmente arrivare almeno nel finale! Io ho sempre scritto per salvare i personaggi, combattere il canon e ho una dipendenza per il lieto fine, anche per quelli più inverosimili, e leggere una storia che finisce male mi rattrista un po'. Ma questa è una mia fissazione e non toglie niente alla bellezza della tua storia e alla tua bravura!
Complimenti!
Abby

Recensore Master
28/08/21, ore 18:14

Recensione 1/2 per il primo premio nel contest: evocami col mio nome, ti svelerò i miei segreti.
Eccomi, cara Bessie, a lasciare la prima recensione: ho cercato entro il 2019 e ho subito adocchiato le due GOT, che ho scelto per le recensioni.
Intanto ho visto che l'hai scritta per un contest che si chiama: che bella parola per sempre, e questa è la nota intorno alla quale si vede chhe hai costruito tutta la storia. Io amo la SanSan - nella sua stranezza. Magari ci credo solo come amore platonico, da parte della piccola Stark, il che sarebbe comprensibile. ma in questa fiction tutto sembra possibile, solo eternamente procrastinato più che irreale.
La storia di Sansa e di come questa si è intrecciata più volte con quella di Sandor è raccontata in modo molto emotivo, intenso e completo. Soprattutto mi è piaciuta la prima parte, dove ci sono tutti gli elementi canon che hanno fatto scattare i fan a vederli come una coppia. La bella e la bestia, senza dubbio, persone che se le loro vite si fossero svolte normalmente forse non si sarebbero parlate - non dopo l'episodio che li ha "avvicinati" con conseguente morte di Lady D:
Eppure, davanti alla follia e mostruosità - dell'anima, anche se non del viso - di Jeoffrey, il mastino prova qualcosa che non si aspettava. Lo hai lasciato tanto IC pur usando delle parole più complesse o delicate delle sue, quando pensa a Sansa. lei che è in gabbia, ma non vuole scappare, pensa di resistere perchè "non è tempo".
Mi piace come l'hai descritta: il suo atteggiamento è debole, ma negli occhi ha fiamme azzurrine. Sansa è una Stark come gli altri, è solo diversa da Arya. E' molto bella, più grande, trovo normale che sia stata cresciuta più da "principessa". E mi pare che qui Sandor un po' la giudichi in pratica quasi masochista, un po' fiuti - da bravo cagnolino - che sotto c'è altro.
Il secondo è un "non-incontro". Davanti a Nido dell'Aquila Sandor sa di essere in una posizione incerta. Ha capito che la figlia di Baelish non è certo reale, malgrado i capelli neri e il poco altro che ha potuto fare per mascherarsi. Quello dovrebbe essere un terreno meno pericoloso - e ci è giunta senza di lui. Ma ora la deve lasciare lì. Che povero Sandor!
Questa parte è quella più ipotetica, ma ci sta tutta, svolgendosi nei pensieri dell'uomo. Sansa è di nuovo una vittima, e altri segni si aggiungono ai precedenti. Segni "morali", perchè cicatrici sul viso non ne ha, ma di lei resterà poco dopo Ramsay. Lei non lo chiama, lui non va a prenderla - e come potrebbe? Ancora non è tempo.
Ditocorto) ma non lo rimpiange. Altro che marito, lei è una regina! la loro confessione d'amore tra le righe è davvero bella, più che se fosse esplicita. lei credeva all'eternità delle fiabe, ma non a quella della realtà. E' strano che sia Sandor ad avere pensieri così romantici, ma lo capisco. Lei deve essere come un sogno per lui, e per quello più importante.
E infine...che tristezza! Sandor ha fatto l'unica morte che avrebbe avuto senso, e il suo ultimo pensiero è stato un rimpianto. credere è illusorio, e le speranze muoiono in quelle fiamme - paura, passione, purificazione, che sempre aveva evitato
veramente una storia coinvolgente!
a presto con la prossima,
Setsy

Recensore Master
21/08/21, ore 16:16

Recensione premio per il contest Storie Incrociate 2/2

Rieccomi qui.
Ricordo di aver già letto questa storia al momento della pubblicazione, senza tuttavia averla recensita, e ora come allora mi è piaciuta molto. E' da tanto tempo che non frequento il fandom di got, per cui non ricordo esattamente i momenti in cui queste leggerissime variazioni alla trama originale sei posizionano, ma senza dubbio la contestualizzazione è chiarissima.
Come sai, non sono un grandissimo fan delle coppie crack in generale, in particolar modo la Sansa x Sandor non mi ha mai conquistato fino in fondo nonostante abbia letto diverse fanfiction a riguardo (e il fatto che mi sia impantanato nella lettura dei libri non aiuta). Tuttavia, hai fatto davvero un ottimo lavoro in questo caso, facendo la scelta corretta di non distanziarti dal canon, rendendo queste scene anche credibili nonostante nella storia originale non siano mai accadute. I numerosi riferimenti a frasi pronunciate nella serie hanno aiutato molto.
Ho trovato Sandor molto IC, sia nelle sue riflessioni personali, in cui ricorrono molto spesso i suoi temi portanti, il fuoco e le catene, così come nelle brevi interazioni con Sansa, fatte più di gesti che di parole.
L'ultimo dialogo, con Sansa che ormai si accinge a diventare regina del nord, mi ha davvero stupito: sei riuscita a ripercorrere l'intera storia precedente, dando davvero al lettore un'occhiata sul quel "per sempre" a cui entrambi hanno creduto, in momenti diversi, e che mai potrà realizzarsi.
E forse i pensieri di Sandor nel momento in cui è stato inghiottito dalle fiamme con il fratello non si sono distanziati troppo da questi.
Infine, ottimo utilizzo della canzone, sia parlando dell'eternità e dello scorrere del tempo, sia della relazione che esso ha con il piangere. Ogni volta che Sansa è entrata in scena hai creato immagini davvero evocative sul suo volto: la ceramica, il mare, le lacrime come cicatrici, la statua finale. Ogni volta che scrivi su got, e in particolar modo su sansa, riesci davvero a toccare tutte le corde giuste. Sottovaluti la tua abilità di cambiare fandom, fin troppo spesso.
Ancora complimenti e alla prossima!
mystery_koopa

Recensore Master
19/04/21, ore 20:08

Valutazione per il contest "Che bella parola 'per sempre'" - Secondo posto + Vincitrice premio Miglior Angst


Grammatica e stile: 14,9/15 (9,9/10 + 5/5)
"l’infanzia infinita della maggiore della Stark" -> degli. -0,1
Errori di battitura:
"Non fa il tempo a pronunciarle" -> in.
"Se anche volta penserà" -> stavolta.
"è bella fa far male" -> da.
"ha ancora gli occhi azzurri come l’inferno." -> qui credo volessi scrivere inverno.
"nessun Ramsay…Niente di tutto ciò" -> manca uno spazio tra i puntini e Niente.
Il tuo stile mi ha colpita molto e in alcuni punti mi ha ricordato una ballata, elemento che viene anche menzionato nella tua storia e che è molto importante nel rapporto tra Sansa e Sandor. La costruzione delle frasi è molto particolare e hai dimostrato una grande maestria nell’uso delle parole, combinandole per creare immagini suggestive. Anche la scelta di spezzare le frasi, a volte in maniera anche brutale, l’ho trovata molto efficace perché ha aiutato a mettere in evidenza i termini e i concetti più importanti del racconto.
Titolo: 3/3
Il titolo è molto suggestivo e racchiude appieno i due elementi principali della tua storia: le lacrime (la sofferenza) di Sansa e quel tempo per lei e Sandor che, alla fine, non è mai arrivato. E sembra quasi che sia questo stesso tempo, forse consapevole dell’impossibilità dei due di stare insieme, che piange per loro.
Trama e originalità: 10/10
Nella tua storia ripercorriamo alcuni punti salienti della serie dal punto di vista di Sandor. All’inizio siamo ad Approdo del Re, quando Sansa è ancora una ragazzina che però ha già iniziato a capire come sopravvivere a Joffrey e per questo non permette a Sandor di salvarla.
Passiamo poi all’arrivo di Arya e Sandor a Nido dell’Aquila, dove lui si aspetta di trovare Sansa perché ha capito dalle dicerie su Alayne Stone che si tratta di lei, ma ancora una volta non è tempo per loro due di incontrarsi.
Ci viene poi dato modo di scoprire quali sono i sentimenti di Sandor quando viene a sapere del matrimonio tra Sansa e Ramsay, durante la sua permanenza al Villaggio. Ho apprezzato molto come in tutte e tre le parti Sandor pensi e desideri salvare Sansa dal suo dolore, aiutandola a trovare la libertà, e ogni volta i suoi pensieri si concludono con quelle parole che lei gli aveva rivolto all’inizio: “Va bene così. Non è tempo.”
Alla fine i due personaggi si riuniscono a Grande Inverno, dopo la battaglia contro i morti, e al dialogo originale della serie hai aggiunto anche una parte che riguarda il loro rapporto, in cui Sandor finalmente le chiede se arriverà mai il tempo giusto, ma ancora una volta la risposta è negativa e, in ogni caso, con la morte di Sandor il tempo sicuramente non sarebbe mai arrivato. Anche queste due parti sono accomunate dallo stesso pensiero, ancora più triste del precedente, perché nel “per sempre”, in fondo, sia Sandor che Sansa ci avevano creduto.
IC: 10/10
Hai fatto un ottimo lavoro con la caratterizzazione di entrambi i personaggi.
Di Sandor si nota quella bontà grezza che lo distingue da Joffrey e i suoi scagnozzi: lui non alzerebbe mai le mani su una ragazzina e, per quanto può, cerca di proteggerla. Non come farebbe un eroe delle ballate, ma come un cane, senza dolcezza o gentilezza. Ho trovato molto coerente anche il suo modo di porsi verso il “per sempre”: è un concetto molto romantico e dunque lui lo considera una “cazzata”, eppure era disposto a crederci per Sansa.
Sansa, invece, all’inizio viene descritta come un uccelletto che pigola quelle menzogne che ha imparato a recitare alla perfezione, ma già da allora si vede la sua grande forza d’animo. Alla fine è diventata la fredda Regina del Nord, che è sopravvissuta a Ditocorto e Ramsay, e ormai non ha più paura di guardare in faccia il Mastino e toccarlo. Lei era cresciuta ascoltando le ballate dell’amore eterno tra nobili cavalieri e belle fanciulle, ma la dura realtà le ha fatto capire che quelle non erano altro che storie; nonostante ciò anche lei, come Sandor, era tornata a credere nella possibilità di un loro “per sempre”.
Attinenza al bando: 5/5
- Sviluppo del “per sempre”: 3/3
"buffa cosa, il per sempre, quando non inizia mai ma finisce soltanto." Questa frase mi ha colpita molto e trovo che questo sia il “per sempre” più triste tra tutti: la storia tra Sansa e Sandor era già iniziata senza che loro se ne fossero accorti, ma alla fine non era mai arrivato il tempo di concretizzarla.
- Uso della limitazione: 1/1
Sandor Clegane, fuoco. Il fuoco è presente in varie declinazioni in questa storia: è l’incubo di Sandor, che gli impedisce di sciogliere le catene che lo legano a Joffrey e che segnerà poi la sua morte; ma rappresenta anche la forza di Sansa, quel fuoco che brucia nei suoi occhi di ghiaccio e che fa bruciare anche il cuore di Sandor. Inoltre, il fuoco ha causato le cicatrici sul volto di Sandor perciò credo che questo elemento si possa riconoscere, in una sorta di parallelismo, anche nelle cicatrici che il dolore e le lacrime hanno lasciato su Sansa, aspetto della ragazza che viene ripreso più volte nel testo.
- Uso del genere: 1/1
Angst. Genere centrato in pieno, non solo in quanto estremamente presente nella vita dei due personaggi, ma anche per quella felicità e quella libertà che desideravano e che forse avrebbero potuto avere se “fosse stato tempo”.
Gradimento personale: 5/5
Ho amato questa storia, infinitamente triste e profonda e altrettanto bella. Sarebbe stato bello se fossero riusciti a trovare un tempo per loro, anche perché questi due si meritano davvero un po’ di felicità.
Bonus: 0/1
Non hai usato nessuna delle coppie bonus.
Totale: 47,9/49

(Recensione modificata il 19/04/2021 - 08:09 pm)

Recensore Junior
12/04/21, ore 14:56

Recensione premio per il contest "Folclore d'Italia | Prima edizione" di _Vintage_ {3/3}

Ho scelto questa storia perché volevo scollarmi un po' di dosso il fandom Haikyuu e vedere un'introspezione diversa, magari un personaggio dalle caratteristiche più complesse.
E bum, mi sono ritrovata per le mani questa chicca di Sandor e Sansa, personaggi che io adoro in maniera quasi viscerale. Perciò eccomi qui, a commentare questo piccolo capolavoro.
Tanto per partire, non so più quali complimenti utilizzare per rimarcare il fatto che il tuo stile sia uno dei più belli di cui abbia mai letto. Non solo le emozioni che riesci a trasmettere, ma anche il fascino per i dettagli, di quelle piccolezze che però rendono una storia grande. Come sempre, riesci sempre a trovare un modo per inserire una parola nel momento più giusto, magnificando ogni singolo personaggio della vicenda.
Ed è qui che giungiamo a Sansa e al modo in cui sei riuscita straordinariamente a renderla. L'ho apprezzata moltissimo, soprattutto l'ambivalenza del suo status emotivo: dapprima un uccelletto in gabbia - per citare le parole di Sandor - poi una maschera di cicatrici che non ha neppure la possibilità di piangere. Appare come una statua di cera, una persona impassibile ad ogni calamità. E ciò è dovuto al fatto che non possa passare nulla di peggio rispetto a ciò che ha già vissuto: privata della dignità, della famiglia, di ogni cosa valga la pena possedere, Sansa si è ritrovata ad Approdo del Re, circondata da nemici che ridono di fronte alla sua disgrazia. E capisce che persino piangere non può serivre a nulla.
Dall'oscurità del palazzo che la tiene prigioniera, Sandor la vede sfinirsi, colmarsi di quel dolore e sguazzarci dentro quasi fosse lei stessa a sentirne il bisogno.
E via via che il tempo passa, Sandor non vede più un uccelletto in gabbia, ma una donna di ghiaccio, così perfettamente in linea con l'idea di un inverno ormai arrivato, un inverno che assume le fattezze proprio di Sansa.
Mi è piaciuto moltissimo il continuo ripetersi del concetto del "per sempre", che qui trasuda un'ottica tutt'altro che disneyana: nessuno dei due riesce a crederci e, sebbene Sandor arrivi a sperarlo, anche solo per un istante, il mastino è ben consapevole che ciò non potrebbe mai accadere. A ciò si aggiunge la frase detta da Sansa: «Va bene così. Non è tempo», una frase che cela in sé molteplici e nascosti significati. Non è tempo per piangere, non è tempo per loro. Non è più il tempo di Sansa che, giunta a quel punto di non ritorno, è ormai libera sia da Approdo del Re, sia da Ramsey che da Ditocorto, eppure si evince subito che la sua libertà le è costata la fanciullezza, la libertà d'esser ingenua, come quando era bambina.
Ho molto apprezzato questa storia. Non solo per lo stile che, come sempre, dimostra una sensibilità e un fascino fuori dalla portata di un comune scrittore, ma anche perché ho potuto godere di una introspezione davvero certosina e raffinata, che quando si parla delle SansaxSandor è praticamente impossibile vista la tendenza generale che predilige una narrazione carica di momenti sdolcinati e decisamente fuori personaggio, per cui anche qui grazie per averla scritta, nonostante abbia letto nelle tue note che questo fandom non sia la tua safe zone.
Spero di leggere ancora qualcosa di tuo in questo fandom, mi ha davvero appassionata!
A presto, un abbraccio.

Recensore Master
22/03/21, ore 17:24

Gentile Autrice, è la prima volta che mi accosto a un tuo scritto e trovo che le tue parole poste in calce al tuo lavoro siano dure ed fortemente in errore. Chiunque si accosti a questa one shot può comprenderne la profondità mista alla delicatezza con cui ha trattato i personaggi e tratteggiato quanto hanno vissuto. Hai preso in esame una delle coppie che sempre mi interessa vedere come ogni singolo autore può portare alla ribalta, anche perché sono due persone una agli antipodi dell’altra, ma che hanno sviluppato un percorso che è per me interessante capire dove va a sfociare. Due personalità complesse, soprattutto quella di Sansa che, nel corso della sua vita, ne ha passate tante trasformandosi da ragazzina con la testa piena di sogni e ballate e principi che arrivavano su cavalli bianchi in una donna che ora vede le cose in una certa maniera e agisce di conseguenza. Una evoluzione strabiliante a voler ben guardare tenendo conto degli oltraggi subiti senza mai perdere di vista cosa e soprattutto chi è, una Stark di Grande Inverno. E il Mastino ne ha osservato la crescita interiore, per quello che ha potuto standole accanto, il cambiamento che ha subito, mano a mano che la incontrava in una nuova tappa del suo accidentato percorso. Anche lui un personaggio complesso sempre interessante da analizzare per evidenziare la sua personalità e in particolare il rapporto verso Sansa, mai definito forse fino alle ultime battute. Hai tratteggiato varie situazioni nelle quali ad un torto subito da Sansa arrivavano come un mantra le sue parole “ va bene così, non è tempo” che ripeteva a se stessa e al Mastino che la vedeva subire senza contrattaccare. Per il Mastino è stata una disfatta il non essere riuscito a portarla via da Approdo del re, forse per lei, o magari per loro, le cose sarebbero potute mutare.
In conclusione molto ci sarebbe da dire ancora su quanto da te delineato e soprattutto per il modo con cui lo hai fatto. Un brano che ho molto apprezzato con queste lacrime che hanno scandito il tempo di entrambi segnando i volti e le loro anime. Un caro saluto e spero di rileggerti nuovamente, magari portando avanti il discorso iniziato con questo brano approfondendo così di fatto il rapporto tra Sansa e il Mastino che si avrebbe voglia di vedere svelato in mille e una maniera con la fantasia che accompagna voi autori che scrivete fan fiction sul folle e affascinante mondo del Trono di Spade. A presto!

Recensore Master
15/03/21, ore 15:34

Hello dear **, sarei voluta passare durante il week end ma non ho fatto in tempo: meglio così, almeno posso farti una semi sorpresa per il compleanno ahahah.
Sto piangendo per due motivi: 1) siamo avversarie in questo contest 2) la storia mi ha uccisa, dall'inizio alla fine.
Il mio interesse per la coppia piano piano si è affievolito col passare del tempo, ma in GoT resteranno sempre fra i miei preferiti e tu ne hai colto la vera essenza, quel che hanno trasmesso anche a me in questi anni: Sansa e Sandor sono due anime opposte e, a loro modo, complementari, per le quali però non vi è mai stato davvero tempo çç. E se inizialmente ero più d'accordo con Sansa (diamine, era una bambina di quattordici anni, mi si sarebbe rivoltato lo stomaco se fosse successo qualcosa fra loro due, sebbene avessi comunque sperato che Sandor la portasse al sicuro con sé) nel finale non ho potuto fare altro che desiderare di prendere a testate il muro, in accordo invece con Sandor: «E quando mai lo sarà?» risponde lui, con tono sarcastico. «Non ci sarà mai un tempo per questo, non è vero?». L'ho capita e l'ho condivisa la sua rabbia, pur rispettando ovviamente la decisione di lei (diciamo che il lato shipper ha prevalso in me in quel momento ahahah).
Mi è piaciuta moltissimo la maniera assai originale in cui hai deciso di sviluppare la ricerca di un per sempre (che espressamente compare solo alla fine) che non si è mai concretizzato se non nei sogni e nei desideri. 
E come non pensare ad Alice e al Cappellaio  (anche se lo scambio è col bianconiglio) dopo aver letto questo finale:
Ma Sandor, nel per sempre, per un minuto soltanto.
Ci ha creduto.


Scusa, vado a piangere di là <3
ancora tantissimi auguri e complimenti :-*

Benni