Recensioni per
E dei remi facemmo ali al folle volo I
di sacrogral

Questa storia ha ottenuto 11 recensioni.
Positive : 11
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
17/06/21, ore 13:31

Caro Gral,
Ma vi siete introdotto furtivamente nello studio di Umberto Eco e avete scovato una fanfiction su Lady Oscar? O è proprio lui che scrive dall’oltretomba sotto mentite spoglie per giocarci un brutto tiro? Io mi metto alla ricerca di altri indizi e giuro che scoprirò la verità sulla vostra identità. Intanto faccio una tavola oui-ja (chissà se al vostro poetastro - che ricorda molto Gringoire - piacerebbero). Intanto mi levo il cappello.

Recensore Veterano
25/04/21, ore 00:16

Mi sto leggendo tutti i capitoli della tua fiction, anche se per errore ero partita dal II (quello degli sbagli di natura e del famoso "strappo") che ho adorato e subito recensito.
Perciò, accesa dall'interesse e dalla curiosità, sono andata a ritroso allo scopo di recuperare e mettermi in pari con la storia che mi sta davvero coinvolgendo. In questo episodio la caratterizzazione dei personaggi e' fantastica, per non dire superba.
Alain de Sossoins e' il personaggio che preferisco in assoluto (specie nell'anime dove spicca per il senso di amicizia e per la sua lealtà), ma tu hai saputo ripescare con estrema delicatezza certi aspetti caratteriali ed episodi presenti solo nel manga: ossia il tentativo di stupro nei confronti di Oscar insieme ai compagni, seguito dalla nascita di una sotterranea attrazione - dapprima negata a se' stesso e poi rivelatagli dallo stesso Andre'- in seguito evoluta in amore sincero verso la nostra beniamina. In questo senso l'anime è molto più fumoso e controverso.
Alain si pone un sacco di domande, ma poi preferisce non darsi le ovvie risposte, specie per quanto riguarda la relazione fra Oscar ed Andre': gli piacerebbe coglierli in flagrante, in atteggiamento equivoco, però, alla fine, preferirebbe proprio di no! Il tormento interiore e' sottile, ma lo dilania. 
Ho adorato come hai descritto il rapporto tra Oscar e Andre', visto dai suo occhi, ossia quelli di una persona a loro quotidianamente vicina: Andre' alto e forte, che potrebbe benissimo "incombere" su Oscar, ma che invece non lo fa. Ah, se solo Alain sapesse! Andre', per quanto pacato e integerrimo è pur sempre un uomo: "strappo" docet. Per la serie, le acque chete smuovono i ponti. Forse, sul punto, il Marchese ci vede più lungo.
Inoltre, mi piace come sia evidente a tutti il rapporto simbiotico tra Oscar e Andre': l'uno che anticipa i pensieri dell'altra e il completamento  delle frasi a vicenda. L'inevitabile prodotto non solo di un amore smisurato, ma di tutta una vita condivisa. Luce e ombra, due metà della stessa mela. 
Che dire, veramente complimenti! Non vedo l'ora di mettermi in pari con i prossimi capitoli! 
Con profonda stima, Galla

Recensore Junior
24/03/21, ore 19:21




Mio Gral, il poeta Gobemouche è paradossalmente il tuo Socrate di Oi Dialogoi, è l’autore implicito, il personaggio a cui lo scrittore affida, senza apparire, la diegesi. La porta avanti, la fa procedere senza che il ragionamento ceda alla poesia eppure concedendogli coinvolgimento emotivo.
È a lui che lo scrittore affida la sua estetica, rivestendolo della funzione poetica. Il discorso narrativo è misto, diegetico e mimetico e la focalizzazione è variabile e multipla.
Spazio e tempo si incrociano e proprio lì, nel cronotopo, i personaggi nati liberi incontrano quelli ingabbiati dell’Ikeida. Incontro che è evento in sé ma che è anche artifizio di trama e creatore di intreccio, posto ad interagire con inventio e dispositio.
Il titolo stesso parla di incontro, seppur della vita dantesca; vedremo ora cosa riuscirà a produrre l’interscambio e dove ti condurrà il volo, certamente lontano dal porto sicuro di casa, vedremo chi porterai con te oltre il limite delle colonne d’Ercole.
Ti aspetto sempre, solo tua Fiamma.

Recensore Master
21/03/21, ore 17:54

Scrivi davvero molto bene, non ci sono parole di troppo e non ti viene mai voglia di saltare una frase, cosa che con la scrittura "femminile" è sempre un rischio - si parla di sentimenti e parte la brocca ;P
E, cosa non da poco, hai creato un mondo tutto tuo, con dei personaggi che hanno una loro vita. Questo lo rispetto davvero tanto :) Mi piace Gobemouche, l'osservatore, che è quello che ha più spazio, e mi piacciono Joss e Foret, mi piace insomma questo mondo che hai creato, la Disperazione, e trovo splendido che possa vivere tranquillamente di vita propria.
Mi pare un bel posto e ho una gran voglia di mettermi in pari :)

Scrivi ancora, ti prego: le belle storie scaldano sempre il cuore.

Recensore Veterano
21/03/21, ore 11:43

E' una meraviglia leggere degli splendidi personaggi della Ikeda sapientemente miscelati con gli altrettanto splendidi personaggi usciti dalla tua penna che, tra l'altro, sembrano completamente a loro agio in quella Parigi del XVIII secolo come se, davvero, avessero calcato quelle strade e frequentato quei locali. Non può che uscirne un distillato eccellente - meglio del Maudit?- anche se quella bottiglia portata in caserma chissà...potrebbe non essere poi così nefasta per quel ragazzo che aveva paura a parlare d'amore e per Mademoiselle dal collo di cigno...

Recensore Veterano
19/03/21, ore 14:41

Allora, quando al Vero Talento si unisce l'arguzia e un'ironia che rende la scrittura un dono che riempe la vita, il racconto diventa un'emozione potente. Le parole si accumulano e restano lì, ti accompagnano, e si pensa con impazienza a tutte le altre parole che verranno. E aspetto che i tuoi personaggi, il tuo racconto torni a farmi compagnia.
Con pochi tratti di penna hai dato vita ad Alain, lo hai reso un uomo in carne e ossa. Un giovane uomo con le sue certezze che son diventate incertezze, con domande a cui è meglio non trovare risposta. Perché vi son risposte che possono ferire, perché vi son verità che non si possono celare a sé stessi.
Gobemouche…​ il poeta visionario, le cui mani forse celano un segreto, che​ un giorno vide il silente amore che sfidava la morte nei gesti di un giovane innamorato. e lo rivede immutato e complice, l'amore, nei silenziosi sguardi di quei due giovani che la vita ha cambiato. Racconta ciò che ha portato loro tre disparati a chiedere aiuto a lei, il comandante che sa ascoltare e "vedere". La cui essenza di donna non può essere celata da una divisa.
Chi si cela dietro il Maudit, è una amara sorpresa, proprio colui che non ci si aspetta.
E il folle volo sta per iniziare.

Recensore Veterano
19/03/21, ore 12:40

Quali parole son sulle tue labbra, chi fu il poeta o quale poesia? - Francesco Guccini -

Sono personaggi, non solo i tre disperati, osservati con l’occhio altrui, visioni che contrastano e poi si allargano da un’osservatore all’altro, tra il sentire e l’essere percepiti e che creano una sorta di rimestio continuo che addensa il narrato e che, al contempo, rende visione di insieme.
Lo scambio tra i sensi è ampio, aperto, tanto che questa Oscar la si vuole “guardare”, forse vedere e non più solo incontrare. Un volto, una madonna desiata non solo in sommo cielo, la cui sola immagine, chiara, disegna una crepa, un’aforisma eloquente su un volto crepuscolare - quello meno probabile di tutti e altrimenti indecifrabile -  e che si sorprende invece, indugiando sospeso, a sognarla madamigella, forse donna, lei che preferisce ancora sentirsi Ganimede.
Per il poeta è semplicemente Ofelia ma “vestita solo di bianco”, giglio puro, ormai spoglia del dilemma del finto misogino di Danimarca, si esalta in lei l’onestà che non è stata lasciata sola con la bellezza.
Poeta che davvero potrebbe essere chiunque anche Scaramouche,  zanni e capitano, poeta dalle mani gentili, solo un perdigiorno qualunque, forse amico di un libellista o figlio di un marchese per chi se lo immagina così, del resto è bella la sua faccia rattoppo di altre di cui ogni punto e cucitura sono anche precisi racconti e percorsi della fantasia di chi legge.
Aspetto perciò che altri preziosi bottoni spuntino dalle asole ricamate di tuo pugno.

A presto,
Minaoscarandre 
(Recensione modificata il 19/03/2021 - 05:29 pm)

Recensore Master
18/03/21, ore 11:30

Mio caro Cavaliere, mi scuso per il ritardo, dovuto al fatto che sempre sono impegnata fra ricami ed altre facezie, per cui non ho potuto prontamente leggere il messaggio che mi è giunto. Poi la mia curiosità ha fatto in modo di potersi ritagliare un attimo di tempo e quindi eccomi a voi.
Sono lieta abbiate voluto dare un seguito all’antefatto, che ci avevate narrato con dovizia di particolari, su quanto accadeva alla gente che beveva il vino particolare che si mesceva alla Disperazione. Era stata approntata una missione che aveva come caposaldo il poeta Goubemouche, in quanto occorreva un uomo che sapesse parlare ed atteggiarsi con il comandate di Brigata della guardia cittadina di Parigi. E così ecco che la comitiva stranamente assortita con il poeta, l’oste e il piccolo Foret ha un primo scontro con il soldato posto a guardia della caserma, il quale li squadra perplesso per la curiosa conformazione che hanno tutti insieme. Di primo acchito al soldato verrebbe la voglia di rispedirli da dove sono venuti però si accorge anche che sanno parlare e che conoscono il comandante come “Madamigella”, soprattutto uno di loro che sembra perso in un mondo tutto suo, e quindi non può esimersi dal portarle la loro richiesta, fatta peraltro con modo e maniera.
Il Comandante poi è un essere strano, nobile sì, ma che lo ha fatto ricredere sui nobili, non assemblandoli tutti in uno stesso fascio. Lei, senza il minimo rancore negli occhi e piena di compassione, che li aveva osservati quando aveva avuto un confronto stringente con alcuni dei soldati che ora stava comandando. Lei si distingueva da tutto e da tutti, con quel suo sguardo cristallino nel quale specchiandoti potevi vedere l’anima prendere vita. Lei li avrebbe ascoltati nonostante le sue molte occupazioni, alle quali attendeva spesso accompagnata dal soldato Grandier, che lui sperava sempre di poter trovare in un atteggiamento un poco più intimo, sapendo cosa scorresse nelle vene del soldato nei confronti del comandante, amore allo stato puro e limpido come acqua di fonte. Ed eccoli ora davanti al comandante ” Madamigella” a raccontare la strana situazione che si verifica quando alla Disperazione si serve il vino. L’oste Joss si fa carico di spiegare da chi normalmente si acquista la bevanda e neanche a farlo apposta quando spunta fuori il nome del Marchese De Sade, sia Oscar sia Andrè si sono guardati con una espressione fra un misto di sorpresa e incredulità. Il marchese sta nuovamente colpendo con i mezzi che ha a disposizione, incurante del male che potrebbe causare. Non conosco le vicende del succitato marchese, ma me ne è giunta l’onda lunga. Mi riprometto sempre di andare ad informarmi, ma il tempo tiranno e la situazione contingente hanno il sopravvento.
Comunque un primo passo è stato fatto e quando Oscar prende un impegno non manca mai la parola data e quindi sono certa che ci sarà un ulteriore approfondimento fino alla soluzione del caso, ma penso anche che nel mentre potremo addentrarci un po’ di più nelle vite e negli animi di tutti i vostri protagonisti, che completano il quadro della storia canonica e che ci sarebbero stati perfettamente a pennello, dando un volto vero e un cuore pulsante a tutta la varia umanità che in quel periodo popolava la bella e complicata Parigi. Ogni personaggio, attraverso la vostra penna, prende vita, gli viene cucita addosso un’anima, che poi le vostre parole riescono a portare in superficie, scoprendo i pensieri più reconditi, anche quelli che dovrebbero rimanere nascosti nel profondo. Una compagine variamente assortita che non può che suscitare interesse per gli atteggiamenti che via via assume. Un ulteriore passaggio è stato fatto, quindi non posso che attendere che si entri meglio nella questione da dirimere.
In questa attesa Vi giunga il mio cordiale saluto con un inchino alla vostra incredibile fantasia. A presto!

Recensore Master
17/03/21, ore 10:35

Ben ritrovato messere. Storia intrigante e misteriosa che ha suscitato non poco la mia curiosità.
Storia piena di piccoli ma interessanti dettagli che denotano ancor di più l'amore per questi personaggi, il rispetto con cui vengono delineati senza stravolgimenti eccessivi.
I pensieri di Alain sono i nostri, quel vederli insieme uniti finalmente anche se non dichiarata la loro unione esiste. Una termina le frasi dell'altro, si comprendono con uno sguardo come solo una coppia matura di sposi può fare.
E alla fine quel nome pronunciato esplode nel silenzio e quindi aspetto con gioia la prossima storia.
Un abbraccio
Niente male i versi d'amore continuate a lavorarci messere
(Recensione modificata il 17/03/2021 - 10:47 am)

Recensore Junior
17/03/21, ore 09:44

Ormai entro a fatica su EFP, ma appena è possibile eccomi qui!

E che bello trovarmi una tua storia fra le nuove uscite (devo ancora recuperare l'altra!!).

Iniziamo col dire, mio caro Sacrogral, che qui è un casino unico hahaha (ovviamente con accezione positiva!). Hai una fantasia da fare invidia: ogni volta che leggo una tua fanfic mi dico che anche a me piacerebbe avere idee del genere e riuscire a stenderle alla perfezione come fai tu!
E invece la banalità regna sovrana nella mia mente...ma soprattutto scarseggio di idee e mi annoio facilmente!
Quanto mi piacerebbe avere un dono per la scritta come il tuo!

Oltre a ciò...io mi sento molto Alain in questa storia hahahah! I tuoi personaggi (quelli da te sviluppati e non presenti nell'opera originale) sembrano sempre fuori di testa! Un fuori di testa che spesso rientra nei ranghi e che fa acquistare a tutto un senso...ma questi 3 son tutti totalmente pazzi! E invece ecco che, nella loro mente, elaborano razionalmente e fanno commenti passati su madamigella e il soldato/ex attendente sfortunato in amore (per ora...)

Ma la parte migliore...TORNA LUI! E NE COMBINA UNA DELLE SUE! Marchese caro! Ciao!!! Come stai?! Appena incontrerai per la terza volta Oscar e André ricordati di tornare a martellare la prima come hai fatto in galera! Quella volta ha ammesso di provare qualcosa per André soltanto attraverso la mimica, ora faglielo ammettere anche a voce, altrimenti questa non lo capisce del tutto!
Mi fido di te!

Che dire Sacrogral? Attendo come sempre il continuo, non posso farne a meno!

A presto,
Francesca

Recensore Master
17/03/21, ore 02:34

Carissimo...
Me l' hai fatta!!!
Non riesco a capacitarmi del fatto di non aver proprio mai pensato a lui! Come sarà accaduto?!
Eppure de Sade è la "vedette" delle tue creazioni narrative e gli "oscuri commerci" sono la sua specialità!
Avrei dovuto arrivarci!!!!!!
Invece no...
Che aggiungere?
Strepitoso questo tuo Alain! Immancabilmente stupendi gli altri, compresi i Nostri, reciprocamente in deliziosa e particolare sintonia.
Encomiabili le tue osservazioni circa l' effettiva "ripercussione" di una presenza femminile situata accanto ad un rappresentante del sesso opposto. La "categoria sorelle", sempre troppo relegata nell' ombra, non può che compiacersi con te!
L' incontro tanto atteso ha così avuto luogo, ma la storia rimane tutta da raccontare...
Che ne sarà di quella bottiglia? Mah!
Non fare strapazzi, però cerca comunque di far presto ritorno fra noi!
Un affettuoso saluto da Lenovo 2015