Recensioni per
Giuriamo solennemente di non avere buone intenzioni
di NevilleLuna

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master

Valutazione per il contest "Storie alfabetiche"

Grammatica e stile: 8/10 (grammatica: 4/5 + stile: 4/5)

Avevo undici la prima volta -> hai omesso la parola “anni” -0.2
Il piccolo Peter, era il più indifeso di tutti -> hai spezzato il soggetto (Peter) dal verbo (era) -0.5
aspettando delle risposte che forse arriveranno nel giorno ma in cui saremo tutti morti e dei Malandrini non rimarrà più nulla. -> Qui hai fatto confusione nella digitazione; penso che la frase da te intesa sarebbe dovuta essere “che forse arriveranno ma nel giorno in cui…” quindi invertendo “nel giorno” e “ma”. -0.3
Lo stile l’ho trovato generalmente molto buono: apprezzo in particolare l’articolazione dei periodi e il modo in cui le frasi si collegano le une alle altre rendendo la lettura fluida e scorrevole. È uno stile semplice (come lo è anche globalmente il lessico) eppure non manca affatto di essere incisivo e di arrivare dritto al lettore, specialmente in alcune frasi. Ho pronunciato questa frase ridendo insieme a voi ma forse non avevamo capito che in realtà era la vita a non avere buone intenzioni con noi. quello che a ogni partita di Quidditch non si era mai lasciato sfuggire un Boccino, quindi perché avrebbe dovuto lasciarsi sfuggire la vita così velocemente? Ti ho segnalato queste due frasi perché sono quelle dove si nota di più la bravura dei parallelismi: un gioco di rimandi e di espressioni che non è affatto casuale. Senza esagerare, senza osare con termini particolari, sei riuscita a impreziosire il testo, pur mantenendo lo stile asciutto: un equilibrio decisamente riuscito.
La prima persona non è facile da utilizzare, ma l’impressione rileggendo più volte il testo è che tu abbia saputo usarla bene, anche per declinare il passaggio tra un ricordo e l’altro e la riflessione e l’altra – effettivamente tenuti insieme proprio dalla prima persona che dà voce a quei pensieri. Hai saputo gestire bene i salti temporali, anche nel senso dei tempi verbali e dei rapporti tra le parti.
Passando alle cose che non mi hanno convinta del tutto, ti segnalo due appunti:
La punteggiatura poco varia (le virgole sono sempre inserite al posto giusto e non devono essere necessariamente sostituite in nessun caso; tuttavia l’utilizzo di altri segni avrebbe reso più incisivi e chiari alcuni passaggi). Es. Bisogna dire che prima di Hogwarts non avevo mai conosciuto nulla di così bello, di così speciale, avevo con me solo gli sguardi tristi di mia madre e il senso di colpa di mio padre. -> Avrei messo un punto e virgola tra “speciale” e “avevo”.
La parte un po’ più significativa riguarda però le ripetizioni che, ravvicinate, finiscono per creare un effetto involontario di “elenco”.
Bisogna dire che prima di Hogwarts non avevo mai conosciuto / Credevo che a causa della mia condizione non avrei mai conosciuto.
in realtà era la vita a non avere buone intenzioni con noi. / La sua lealtà nei nostri confronti è mai stata vera o fin dal principio non ha mai avuto buone intenzioni con noi?
le scelte sbagliate che abbiamo preso in vita non succedano. / Un giorno forse succederà.
A limare l’effetto è che si tratta di espressioni declinate in contesto diverso, però sarebbe stato meglio “riformulare”. Allo stesso modo avrei limato l’utilizzo di alcune parole – ben inserite di per sé – molto presenti in tutto il testo e in particolare: mai, forse, in realtà. Forse ad esempio è presente nelle ultime 4 frasi ben 3 volte.

Titolo: 3/3
Il titolo non brilla di originalità ed è un filino troppo lungo, ma è un’espressione iconica per i Malandrini che subito fa pensare a loro. Il tuo obiettivo è parlare proprio dei Malandrini in chiave quasi omnicomprensiva, per cui ho trovato il titolo adatto sicuramente alla storia – venendo anche rinforzato non solo dalla comparsa della frase, ma anche dal ricorrere del termine “buone/cattive intenzioni” che si lega ai differenti personaggi menzionati. Punteggio pieno.

Personaggi e trama: 10/10
La trama consiste in una introspezione di Remus, che però nella sua semplicità riesce a snodarsi molto bene. Tocchi tutti i punti principali – l’incontro con i Malandrini, la loro amicizia, la Mappa, la perdita uno ad uno dei compagni – finendo significativamente con uno sguardo un po’ veggente al futuro, quando di fatto nessun malandrino ci sarà più. Di Remus, che hai deciso di esplorare in prima persona, emergono bene le emozioni provate nei differenti momenti, anche se con un certo distacco nostalgico che più che comunicare un dolore sordo forse fuori luogo rivela malinconia, rimpianti e arrendevolezza. In questo, rispondi secondo me molto bene a quello che è l’animo di Remus e la sua pacata posizione nei confronti della sofferenza. Seppure solo accennati, hai offerto infine un ottimo sguardo, tramite gli occhi di Remus, anche agli altri Malandrini, in particolare giocando sulle buone intenzioni del titolo e della loro frase. Sirius, contro cui la vita si è accanito, Peter che forse quelle cattive intenzioni le ha sempre avute, e infine James che si rivela inaspettatamente più fragile. Nella semplicità, sei riuscita a essere completa e incisiva e, soggettivamente posso dire che questa storia lascia di certo qualcosa.

Svolgimento traccia: 8.5/10
La consegna non è del tutto rispettata. Le frasi sono 21 e non manca nessuna lettera, tuttavia hai invertito la U e la V nell’ordine: Vorrei solo trovare il modo per porre pace ai miei dilemmi. Un giorno forse succederà. Ho applicato -1 punto di penalità.
Per quanto riguarda la resa, hai fatto sicuramente un buon lavoro. La brevità delle frasi e la loro organizzazione interna non mi ha dato mai l’impressione di un allungamento forzato. Gli inizi, dove si concentra maggiormente l’attenzione del lettore (e della mia in quanto giudice) vanno tutti bene e sono abbastanza vari oltre che ben collegati, senza osare strutture “pericolose” e nuove. L’unica cosa che non mi ha convinta è la scelta di andare a capo un po’ troppo spesso. Sei andata a capo quasi ad ogni frase (o al massimo raggruppandone tre in un caso), ma dal momento che il testo è fortemente introspettivo e le frasi sono appunto brevi, l’effetto è di qualcosa di molto spezzato. A livello di stile, scampi a questo pericolo perché c’è lo svolgersi di una coscienza in punti, in un avanti e dietro anche tra ricordi e, soprattutto, perché a livello di contenuto mantieni coerenza e unitarietà, tuttavia nel rispetto traccia la scelta si rivela poco felice perché l’alfabeto “emerge” all’occhio con più facilità ponendo così marcatamente le frasi l’una sotto l’altra.

Totale: 29.5/33

Recensore Master

Ciao NevilleLuna!
Partecipo anche io allo stesso contest e, visto che hai scritto sul fandom di Harry Potter che è quello in cui io mi sento sempre a casa, non potevo non venire a leggere la tua storia.
Il titolo riprende l'iconica formula con cui si può attivare la Mappa del Malandrino, però quella piccola variazione nel verbo (dalla prima persona singolare alla prima plurale) rende bene l'idea di gruppo che traspare da questa breve ff. Hai scritto di un momento introspettivo di Remus, relativamente ai suoi amici, e quindi mi piace il concetto di singolo che sfuma verso l'insieme.
Mi è piaciuta questa espressione, relativa a James: non si era mai lasciato sfuggire un Boccino, quindi perché avrebbe dovuto lasciarsi sfuggire la vita così velocemente? Trovo che questa frase lo caratterizzi bene, dagli occhi di Remus. Ma in realtà sono piuttosto coerenti con il personaggio un po' tutti i pensieri che gli attribuisci, pure rispetto a Sirius e Peter.
Ti lascio con un in bocca al lupo per il contest e alla prossima!
Legar