Recensioni per
L'astuzia della serpe
di ROSA66

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
24/10/21, ore 12:40

Ahhaha la scena in cui la Bulstrode insegue Parkinson mi ha fatto morire. Cinquanta punti a serpeverde ...d'altronde l'astuzia è una delle caratteristiche della casa, no? Complimenti una one shot molto carina, che ti fa venire voglia di saperne di più su come è nata la coppia Lucius/Narcissa (io amo i sepreverde e I Malfoy/Black in generale, quindi sono di parte).

Recensore Veterano
20/04/21, ore 22:05

Valutazione per la consegna della storia al contest "Il Quidditch attraverso i Contest"

Grammatica:
La grammatica della storia è davvero molto buona!
Ti è sfuggito giusto qualcosina, ma nulla di grave:
- Tanto che la sua mente, in primo momento aveva rifiutato ogni pensiero […] → […] in un primo momento […].
- «Si, caro il mio Herbert […] → Sì → il “sì” affermativo si scrive con l'accento grave sulla vocale -i.
- […] quando Lucius la incrociava in Sala Comune, non perdeva occasione di osservarla con attenzione […] → per osservarla.
- […] il modo in cui si muoveva, eterea e delicata, oppure il suo sorriso, al tempo stesso cortese e riservato gli piacevano da morire → piaceva → dal momento che citi il modo in cui muoveva, oppure il suo sorriso, il verbo “piacere” dovrebbe trovarsi al singolare e non al plurale; discorso diverso sarebbe stato se avessi scritto: il modo in cui muoveva, e il suo sorriso […].
- […] della giornataLa nostra Cissy […] → qui hai dimenticato di lasciare lo spazio necessario tra il punto e le virgolette caporali.
Anche la punteggiatura è stata ben inserita, utilizzata in maniera idonea. A mio parere, ti è sfuggita qualche virgola che di seguito ti segnalo:
- Tanto che la sua mente, in primo momento aveva rifiutato ogni pensiero elaborato in tal senso, relegandolo in un remoto angolo del suo cervello.
- Anche senza girarsi, Lucius riconobbe la voce stentorea del suo amico Herbert Parkinson, Purosangue di antica nobiltà, ricco e assolutamente ambizioso.
- Il giovane Parkinson lo guardò interdetto per un secondo, poi, sorridendo, gli diede una pacca sulla spalla.
- […] il modo in cui si muoveva, eterea e delicata, oppure il suo sorriso, al tempo stesso cortese e riservato, gli piacevano da morire.
- E tra tutti, lei. – oppure – E tra tutti: lei.
- Con questo proposito in mente, si avviò con passo rapido verso l’aula di Trasfigurazione dove l’aspettava l’ennesima lezione con la Professoressa McGranitt.
- A quelle parole, Narcissa sembrò riemergere dalla bolla in cui si era isolata […].
Al di là di questi punti (che sei libera d'ignorare), hai fatto un buon lavoro!
Rimanendo in tema d'interpunzione, c'è un'altra cosa che ho notato circa il discorso diretto.
Per farti capire bene a cosa mi riferisco, ti riporto un esempio:
- «Perché, vorresti negare che Parkinson è cotto di te?» Ribatté piccata l’altra.
→ benché il discorso all'infuori delle virgolette continui a essere associato alla battuta pronunciata, hai comunque utilizzato la lettera maiuscola. Probabilmente ti ha tratta in inganno il fatto che l'enunciato termini con un punto interrogativo; ecco, nonostante quest'ultimo, sappi che non c'è bisogno di utilizzare la lettera maiuscola poiché continui a parlare di un qualcosa che è connesso alla frase proferita.

Stile e Lessico:
Lascia che ti dica che, dalla tua prima storia che lessi, ho riscontrato migliorie!
Lungi da me sembrare presuntuosa, assolutamente. Parlo in base alla mia esperienza personale che, fondamentalmente, è quella di un signor nessuno, ma ho davvero notato una crescita nel tuo stile e questo non può che farmi piacere!
La storia scorre bene, la lettura è fluida. Lo stile appare disinvolto ed elaborato al contempo, alternando momenti più agevoli a momenti con costruzioni lessicali maggiormente ricercate; stesso discorso per il gergo che si sposa bene con lo stile utilizzato, intervallando parole d'uso comune a parole più sofisticate. Mi è piaciuta molto quest'alternanza, soprattutto se si prende in considerazione l'indole del protagonista: non avrei visto molto adatto uno stile assolutamente basico per descrivere vicissitudini sentimentali inerenti Lucius Malfoy!
Ho trovato idonea anche la citazione iniziale di Niccolò Tommaseo, frase che in realtà racchiude la morale dell'intero testo: poche parole dell'unica chiosa presente, posta strategicamente prima della storia così da non interrompere la continuità della trama.
Non ho invece riscontrato alcuna analogia con il Quidditch; non era obbligatorio, ma, come specificato nel bando del contest, se l'avessi fatto avresti ottenuto +3 punti bonus.
Infine, volevo parlarti dell'impaginazione della storia. Lo scritto appare un tantino compatto, ma ritengo che quest'effetto sia dovuto al carattere da te utilizzato, abbastanza “meccanico”. Se provassi a utilizzare un carattere dalle linee più morbide, l'effetto sicuramente cambierebbe e l'aspetto generale della storia ne gioverebbe.

Attinenza al ruolo:
Il ruolo che avevi scelto era quello del cacciatore, e il protagonista della tua storia avrebbe dovuto far in modo che un determinato evento e/o situazione si compisse esclusivamente per un tornaconto personale.
Beh, che dire... esattamente come i cacciatori che guadagnano punti facendo passare la pluffa in uno degli anelli avversari, allo stesso modo hai fatto goal anche tu con questa storia: Lucius Malfoy che boicotta Herbert Parkinson in modo da ottenere ciò che vuole è la perfetta trama per il ruolo col quale hai deciso di partecipare!

Originalità:
Anche in questo parametro hai fatto centro, raccontando le vicissitudini vissute da Lucius Malfoy per ottenere la mano di Narcissa Black.
È stato bello vederlo prodigarsi in escamotage per arrivare al proprio fine, così com'è stato bello vederlo struggersi di gelosia per la ragazza della quale si era perdutamente innamorato. Serpi o meno, i sentimenti umani risiedono anche in soggetti come loro!

Gradimento personale:
La storia mi è piaciuta da morire!
Innanzitutto sappi che hai scritto di una delle mie coppie preferite, e non solo!, hai parlato di loro collocandoli in un periodo che li vede maggiormente spensierati (tra le mura di Scuola e poi a Malfoy Manor – alla nascita di Draco), ancora abbastanza distanti dalla Prima Guerra Magica.
Il protagonista indiscusso è Lucius, e ho davvero apprezzato il modo in cui l'hai caratterizzato; trovo tu abbia fatto un ottimo lavoro con l'IC, sia nei particolari esteriori che in quelli interiori: “Sì, il suo aspetto in quel momento era sicuramente privo di difetti, ma dentro sentiva qualcosa d’indefinito che gli scuoteva i sensi e che neanche la doccia scozzese era riuscita a sedare”. Anche Narcissa, nelle descrizioni che si hanno di lei, risulta ben contraddistinta. L'unica nota leggermente OOC l'ho riscontrata in Herbert Parkinson: sebbene tu ti sia semplicemente avvalsa del cognome conosciuto per creare da te un personaggio semi-originale, credo comunque che la sua decisione di affidare la lettera (dal contenuto così importante) a Lucius sia stata abbastanza paradossale, specie sapendo che anche Malfoy nutriva dei sentimenti per Narcissa; a mio parere, un Serpeverde di quel calibro non avrebbe mai consegnato una missiva così importante a qualcun altro, neanche in caso di incendio.
Tornando alla storia, ho davvero apprezzato l'attenzione posta ai particolari, dai più “futuli” (come il letto intarsiato, il tappeto kilim, la sedia in ciliegio, l'accuratezza di Lucius nel prepararsi, il primo volatile disponibile per far recapitare la lettera di Parkinson al contrario del gufo reale posseduto da Malfoy) ai più significativi (la menzione delle Sacre Ventotto, la consapevolezza di non potersi proporre da sé ma di dover informare il padre della propria intenzione in modo che potesse accordarsi con Cygnus Black III).
Per quanto riguarda l'incantesimo non verbale lanciato da Lucius, ammetto con sincerità di nutrire qualche dubbio in merito: è vero che questa tecnica viene insegnata a Hogwarts a partire dal sesto anno, ma è vero anche che ci vuole molta abilità nello scagliare una magia del genere e, per quanto mi riguarda, non trovo che Lucius sia mai stato un mago degno di chissà quali doti; al tempo stesso, però, penso che possa aver giocato a suo favore la consapevolezza del dover vincere a tutti i costi per non perdere la possibilità di chiedere la mano di Narcissa.
Nonostante in seguito apparirà come un personaggio quasi insulso – il classico tutto fumo e niente arrosto, ho davvero apprezzato questa versione di Malfoy; mi ha molto ricordato l'immagine che Draco darà successivamente di sé e, come si sul dire, buon/cattivo sangue non mente! Mi è tanto piaciuto anche il finale, quello in cui vediamo Lucius gioire per quel quadretto familiare che gli fa tremare il cuore ma, malgrado la felicità provata, non confesserà mai alla moglie come andarono realmente i fatti in quanto non è nell'indole di un Malfoy esternare apertamente sentimenti genuini.
In definitiva, complimenti!
La storia, ripeto, mi è piaciuta davvero e sono stata felice di trovare una trama inerente questi due personaggi. Anzi, ammetto con sincerità che leggere di Narcissa mi ha commessa dal momento che a soli pochi giorni fa risale la notizia della prematura scomparsa di Helen McCrory, bravissima attrice e perfetta Lady Malfoy nei film della saga.

Recensore Veterano
10/04/21, ore 15:06

Ciao mia cara. Mi stavo giusto chiedendo quando sarebbe uscita la tua storia dedicata al Quidditch per il contest di Freya. Appena ho visto l'aggiornamento mi sono fiondata a leggere!
Mi fa quasi tenerezza questo Lucius adolescente che, preso da pene d'amore, non sa come approcciare la sua Cissy e finisce quasi per farsela soffiare dal Parkinson. Però, dopo un attimo di titubanza, la serpe è uscita di nuovo ed è andata all'attacco. Povero Parkinson che si è dovuto accontentare della Bulstrode!
Carina, piacevole, ben scritta come sempre. Un abbraccio gemellina
Beatrix