Donna sappi che ho pianto per tutta la durata della lettura del capitolo, specie quando Laxus legge le lettere di sua madre, alla fine la verità è venuta a galla, povera Layla, lei con gli uomini non ha avuto fortuna, prima Ivan e poi Jude, entrambi erano maniaci del controllo, però posso affermare con certezza che sia Lucy che Laxus hanno accanto due persone che gli fanno sentire amati e sopratutto protetti, con questo pezzo mi sono letteralmente sciolta: Lucy non aveva detto nulla a Laxus, non aveva nemmeno dovuto convincerlo a venire con lei. Il ragazzo aveva già deciso prima che potesse anche solo provare a parlargli. Voleva andare da quella donna e ascoltarla, e dopo che Makarov l’ebbe chiamata per decidere il giorno, i due ragazzi si avviarono assieme. Il viaggio in auto fu silenzioso, perché entrambi erano in ansia per quello che avrebbero potuto sentire. Quando arrivarono fuori dalla casa Laxus spense l’auto e parcheggiò, prendendo un profondo respiro. Lucy fece per scendere ma il ragazzo le posò una mano sulla spalla e lei si voltò verso di lui, un po’ sorpresa.
«Lucy, posso chiederti un favore?» fece. La ragazza annuì subito, dopo tutto quello che lui aveva fatto per lei le sembrava il minimo, e poi non era abituata a vederlo così. A dire la verità, era un po’ preoccupata. «Non sono il massimo con le parole, puoi parlare tu con lei?».
«Io, certo» rispose subito lei e gli sorrise, come per incoraggiarlo.
«Non preoccuparti». Laxus si limitò ad annuire, poi entrambi scesero dall’auto e andarono a suonare il campanello. Ci mise un po’ a venire ad aprire, ma quando videro la donna capirono che non era nel massimo della sua forma, probabilmente aveva qualche problema alle gambe. La salutarono cordialmente e si presentarono, poi lei li fece entrare in casa. Lucy si guardò attorno curiosa e un po’ a disagio, le sembrava strano entrare così a casa di qualcun altro.
«Ho preparato del tè, volete un po’?» chiese.
«Sì, grazie» rispose la biondina con un sorriso. I due ragazzi si sedettero sul divano, prendendo entrambi la tazza che la signora aveva loro portato. Laxus lo bevve così, mentre Lucy cominciò a mettere due cucchiaini di zucchero. Dopo un paio di convenevoli la donna squadrò entrambi.
«Immagino vogliate sapere di vostra madre» disse.
«Makarov mi ha detto qualcosa, mi ha chiesto se potevo parlarvi» disse e indicò una pila di buste sul tavolino, erano legate con un nastro e entrambi i ragazzi posarono lo sguardo sopra, curiosi di sapere cosa fossero. Lucy annuì.
«Sì, noi… eravamo entrambi piccoli e non sappiamo esattamente cosa sia successo, vorremmo saperne di più» rispose. Grammi annuì.
«Io e Layla eravamo molto amiche e siamo sempre rimaste in contatto, anche dopo che si trasferì in America» disse loro.
«Queste sono solo alcune delle lettere che ci siamo scambiate in quel periodo. Vostra madre… era una persona davvero meravigliosa, una delle donne più buone che abbia mai conosciuto» iniziò. Lucy vide subito Laxus irrigidirsi al suo fianco, ma se Grammi lo notò non disse nulla.
«Si è fidanzata con Ivan Dreyar quando era ancora giovane. All’inizio le cose andavano molto bene tra loro, si amavano, da quello che so lui se n’era andato di casa giovane, l’ho conosciuto io stessa, era dolce, la riempiva di regali e dopo solo un anno sono andati a vivere assieme. Volevano fare una famiglia assieme e così rimase incinta di te» disse a Laxus. Il ragazzo non disse nulla, si limitò a stare in silenzio ad ascoltare.
«Qualche mese dopo la loro convivenza però Ivan perse il lavoro e cominciò a bere. Layla cercava di aiutarlo, ma le cose non erano facili. Lei continuò a lavorare per entrambi, mentre lui continuava a bere e un giorno lei venne da me con dei lividi sul braccio e mi disse che l’aveva ferita. Ma a lei non interessava, pensava di meritarselo e voleva aiutarlo. Poi Ivan trovò un altro lavoro e tutto sembrò sistemarsi, nacqui tu e tutto si rimise a posto. Ti amavano entrambi» gli disse. Laxus strinse le labbra ma ancora non disse nulla, avrebbe avuto molto da ridire su quell’ultima frase ma non era il caso di sbottare e la storia era appena cominciata.
«Poi però Ivan perse di nuovo il lavoro e cadde di nuovo nel giro dell’alcol. Io non capivo, era evidente che quell’uomo avesse fatto qualcosa di grave per perdere il lavoro. E cominciò di nuovo a prendersela con vostra madre. Io le dicevo di lasciarlo, che quella relazione non era sana ma lei… lei era convinta di amarlo, era convinta che fosse colpa sua, di meritarselo, e voleva aiutarlo. E così andò avanti, c’erano dei periodi buoni, in cui Ivan trovava un lavoro, poi però puntualmente lo perdeva e si ricominciava. Fu solo quando Ivan fece male a te, Laxus, che Layla cambiò idea. Voleva portarti via da lì, voleva salvarti e cercò di lasciarlo. Però, ogni volta che sollevava l’argomento, lui diventava ancora più violento». Lucy non riuscì a trattenere un singhiozzo.
«Scusate, non dovrei dirvi…».
«No. Va bene» disse lei. Faceva male sapere cosa aveva passato sua madre, ma voleva sapere. Grammi passò lo sguardo da lui a lei. Laxus era una maschera di ghiaccio, rigido in silenzio, mentre Lucy si asciugò le lacrime e le fece cenno di andare avanti.
«Layla cercò così di andarsene di casa ma non ci riuscì. Poi in qualche modo conobbe Jude. Lei era disperata perché stava cercando un modo per fuggire da lì, e lui ha provato ad aiutarla. Si vedeva che ci teneva a lei, le diceva di denunciarlo, che lui con i suoi avvocati l’avrebbe buttato in carcere e l’avrebbe tenuta lontano da lei. Layla però non voleva, ancora credeva che Ivan potesse cambiare. Poi rimase incinta di Lucy e qualche mese dopo Ivan lo scoprì. Fu una notte terribile, lei rischiò davvero di perdere la bambina e… Jude è andato fuori di testa. Dopo che l’ospedale l’ha dimessa, l’ha semplicemente presa e l’ha portata via in America» fece una pausa e lo sguardo della donna cadde di nuovo sulle lettere sul tavolino.
«Per un po’ di mesi non ho saputo nulla di lei, era come se fosse sparita per tutti ma dopo un po’ ricevetti una sua lettera, in cui mi spiegava che aveva avuto una bambina e che non era scappata, che sarebbe tornata a riprendersi Laxus. Però…».
«Però non l’ha fatto» disse Laxus stringendo i pugni. Non era arrabbiato. Fu un solo sussurro, e Grammi spostò lo sguardo su di lui. Poi si chinò in avanti e spinse le buste verso di lui.
«Queste sono tue» gli disse. Il biondo corrugò la fronte.
«Non ci sono parole per dire quanto tua madre ti amasse, ma ha fatto di tutto per riaverti. Semplicemente, non poteva. Jude non ti voleva, pensava che saresti diventato come il padre e non voleva far rivivere a Layla la sua relazione, voleva che si staccasse completamente da quella vita, che diventasse una persona nuova. Non aveva cattive intenzioni ma… non l’ha fatto nel modo giusto. Layla ha litigato pesantemente con lui, si è trovata un lavoro nonostante lui fosse ricco e le dicesse che non era necessario, e lo ha fatto solo per pagare degli avvocati, voleva averti con sé, ma ogni volta Jude si metteva in mezzo e non glielo permetteva. Diceva che doveva andare avanti, che doveva smetterla di vivere nel passato. Layla però non si arrese, un giorno prese perfino l’aereo senza avvertire nessuno e tornò qua, solo per vederti e parlarti, ma Jude la fermò di nuovo. Ha contattato un investigatore privato per controllarti. Mi scriveva di continuo, mi scongiurava di passare davanti a casa tua e di assicurarmi che stessi bene, era… era davvero pazza. Una madre pazza che voleva solo avere suo figlio». Lucy si portò le mani sul volto, cercando di nascondere le lacrime che cominciavano a bagnarle il volto all’idea che suo padre potesse aver fatto qualcosa del genere. Laxus non disse nulla e Lucy si sforzò di asciugarsi il volto, per ascoltare come finiva la storia. Tranne che, la fine la conosceva già. Layla era caduta in depressione, si era ammalata ed era morta, chiedendo a Jude come ultimo desiderio quello di salvare Laxus e di far vivere i suoi due figli come una famiglia. Solo che Jude non l’aveva fatto finché non si era reso conto troppo tardi di aver sbagliato tutto.
***
«Stai bene?» chiese Lucy entrando in auto. Laxus annuì, non aveva ancora toccato le buste che erano in mano della ragazza che, nonostante fosse curiosa, non osava aprirle finché il fratello non avesse deciso di leggerle. In fin dei conti, pensava spettassero più a lui che a lei. Laxus mise in moto.
«Hai fretta di tornare a casa?» le chiese atono. Lucy scosse la testa e il biondo partì. Uscì da Magnolia e raggiunse un paesino poco distante, parcheggiando poi l’auto dietro a un parco e spegnendo il motore. Si voltò verso la ragazza.
«C’è un kebabbaro là, puoi andare a prendere qualcosa da mangiare?» le chiese dandole i soldi. Lucy annuì e scese dall’auto, lasciandolo solo. Laxus si passò una mano tra i capelli, poi si voltò verso le buste legate tra di loro. Ne sfilò una e l’aprì, senza rendersi conto che le mani gli stavano tremando. Poi cominciò a leggere.
Cara Grammi,
come stai? E tua figlia Brandish? Spero che proceda tutto bene lì a Magnolia e salutami tuo marito, è da tanto che non lo vedo.
So che sei preoccupata per Jude ma ti assicuro che è un brav’uomo, te lo posso giurare su mia figlia. So che non mi credi ma non è come Ivan, è buono e sta crescendo Lucy come una piccola principessa, le dà tutto quello che vuole e vorrei che fosse anche il padre di Laxus e che anche Laxus avesse questa vita. Sarebbe così contento qua con noi, ne sono certa. Mi manca così tanto, Grammi. Vorrei che Laxus fosse qua con me, vorrei così tanto poterlo vedere, poterlo abbracciare, ho sempre paura che possa succedergli qualcosa. Non riesco a dormire la notte pensando a lui. Ti ringrazio di passare sempre davanti a casa sua, sei sicura che sta bene? Ivan non gli sta facendo nulla di male? Non vorrei che tu mi mentissi solo per rassicurarmi, voglio sapere la verità. So che sono uno stress e non voglio metterti in pericolo con lui, ma voglio solo sapere che Laxus sta bene. Non mi perdonerei mai a saperlo ferito, chissà come si sente solo senza di me. Ho contattato un avvocato e gli ho chiesto cosa può fare. Ho cercato il migliore che potessi avere, mi ha detto che non c’è alcun dubbio di riavere indietro Laxus, che con i miei racconti e con le prove che ho riuscirò a salvarlo. Il prossimo mese verrò a Magnolia, ho già preso un biglietto d’aereo. Ti chiedo se potrai ospitarmi, non posso chiedere a Jude altri soldi o sospetterà qualcosa. Ti ringrazio già in anticipo e ti ringrazio per tutto quello che fai per me. Riesco finalmente a vedere la luce dietro al tunnel, sono convinta che riavrò il mio bambino, non vedo l’ora di arrivare a Magnolia e di abbracciarlo.
Grazie ancora per tutto quello che fai.
Un bacio,
tua Layla.
Cara Grammi,
ho saputo che tua figlia ha iniziato le elementari e che ha già dato delle rogne alle maestre. È un vero peperino di bambina, vero? Scommetto che lei e Lucy andrebbero molto d’accordo, anche mia figlia sta crescendo bene. Jude ha deciso di regalarle il castello delle bambole che tanto voleva. La vizia un po’ troppo secondo me, ma va benissimo così. Se solo ci fosse Laxus gli comprerei quel percorso con le macchinine che voleva tanto avere, e scommetto che lui e Lucy si divertirebbero a giocare assieme. Beh, forse a Laxus non piacciono le bambole ma sono convinta che gli piacerebbe avere una sorellina. Potrebbero giocare assieme a pallone, li vedo già assieme.
Grammi, vorrei tanto che fosse qua con me, ma ho deciso, il prossimo mese vengo a Magnolia e vengo a trovarlo. Non mi interessa niente di Jude, di Ivan, non mi interessa più niente, devo vederlo, devo abbracciarlo. A costo di portarlo via con me illegalmente. Non mi interessa, non può più stare con quell’uomo, non dopo che mi hai detto cosa gli ha fatto. Avevi ragione a dirmi che dovevo lasciarlo, dovevo farlo prima e non mi perdonerò mai per non averlo fatto. Ma il prossimo mese vado a prendere Laxus e lo porto in America con me e se Jude non lo vuole allora scapperò con lui e Lucy, li porterò con me, non mi interessa se sarà difficile. Sto diventando pazza, vero? Me lo dicono tutti, Jude mi dice che dovrei smetterla ma come posso smetterla? È mio figlio, la mia vita. Devo averlo con me, ti prego, dimmi almeno tu che mi aiuterai. Non ti chiedo molto, solo un posto dove stare intanto che vengo a Magnolia, ti scongiuro. Poi me ne andrò e cercherò un posto dove crescere i miei due bambini. Se solo Jude lo volesse, non so come faccia a pensare che Laxus diventerà come Ivan. Laxus è un bambino adorabile, è sempre stato così buono e bravo e non ha nulla del padre. Nulla. Lo giuro, prossimo mese vengo a prenderlo, costi quel che costi.
Un bacio,
tua Layla.
Vide una goccia bagnare il foglio che teneva in mano e sorpreso la osservò mentre si allargava deformando le lettere nere. Si portò una mano al volto e solo in quel momento si rese conto che aveva cominciato a piangere. Altre due gocce caddero sulla lettera e Laxus la spostò in modo che non si rovinasse, perché non voleva perdere anche quelle. Si portò una mano coprendosi gli occhi, cominciando a singhiozzare. Posò la lettera in parte e ne prese un’altra, leggendo le scritte che gli facevano male al cuore. Lo aveva amato. Lo aveva amato sul serio, non lo aveva mai abbandonato e non si era mai dimenticata di lui, nemmeno per un attimo. Più leggeva e più il suo corpo tremava, più le lacrime aumentavano perché sua madre aveva fatto di tutto per lui. E quelle lettere ne erano la prova, era perfino tornata da Ivan mentre lui era a scuola, era tornata da quell’uomo che l’aveva picchiata, solo per lui. E gli aveva urlato su di tutto, gli aveva chiesto disperata di ridargli suo figlio, e aveva letteralmente rischiato la vita per lui, perché se non fossero arrivati i poliziotti sua madre sarebbe finita di nuovo in ospedale. Ed era tornata, ancora e ancora. E quando non era tornata, aveva chiesto a qualcuno di controllarlo. Solo che lui non lo aveva mai saputo.
Non si rese nemmeno conto che Lucy era rientrata in auto con due sacchetti in mano, tutto ciò che poteva fissare erano quelle lettere e leggerle e stringerle e mai come in quel momento si pentì di aver distrutto tutte le sue foto con sua madre. Lucy poggiò i sacchetti in parte e gli passò preoccupata una mano sulla schiena, non lo aveva mai visto così vulnerabile. Fu in quel momento che il ragazzo si rese conto che era arrivata.
«Mi dispiace» singhiozzò il ragazzo.
«Mi dispiace così tanto, Lucy. Per tutto».
«Lo so» disse lei.
«Va bene, Laxus. Va tutto bene» gli disse. Il biondo però scosse la testa.
«No, lei… lei mi amava» disse aprendo un’altra lettera e cominciando a leggere. Lucy non obiettò e passò gli occhi sulle scritte, sentendo le lacrime accumularsi agli angoli e cominciare a scendere. Rimasero lì senza mangiare né parlare, solo leggendo le lettere uno accanto all’altro, l’unico conforto che avevano era la presenza del fratello e della sorella accanto a sé. Alla fine i nostri Nalu si sono dati alla pazza gioia, beh era anche l'ora visto l'amore che entrambi provano, pure il nonno è felice di questa unione, però amo tanto anche Laxus e Fried, mi piacciono sono davvero teneri, posso affermare con certezza che Fried è la persona giusta per il biondo, visto che è il più "riflessivo", adoro che i due fratelli abbiano scelto un giorno della settimana, per uscire......... ti aspetto alla prossima storia. UN bacione grandissimo ciao *_____________________________________________________* |