2° classificata: Sdoppiata – BessieB
Grammatica: 9,89/10
La grammatica è impeccabile, come sempre.
Ti è sfuggita qualcosina, ma nulla di grave:
- Ma non sono sovraeccitata, amore […] → sovreccitata, oppure (meno comune) sopraeccitata o sopreccitata (https://treccani.it/vocabolario/sovreccitazione/) (-0,05 pt).
- Trovare il dosaggio, pensi, ma non lo dici perché io ti guardo e ho il viso di chi ne ha provati milioni, no, miliardi, di dosaggio → dosaggi → refuso (-0,01 pt).
- […] e io penso che mi chiamerai quando tornerai da lavoro […] → dal lavoro, si usa la preposizione articolata (fonti: https://www.treccani.it/magazine/lingua_italiana/domande_e_risposte/grammatica/grammatica_765.html - https://www.skuola.net/grammatica-italiana/vado-lavoro-come-si-scrive.html) (-0,05 pt)
La punteggiatura non fa una piega, usata magistralmente, specie se si prende in considerazione la tematica toccata.
Stile e Lessico: 10/10
Quest'incompiuta mi ha piacevolmente soddisfatta, non solo per il tema estremamente delicato che ha trattato, ma anche per lo stile adoperato nel descrivere il bipolarismo.
In questa storia ho riscontrato un'esposizione differente, completamente diversa rispetto ad altri stili da te impiegati, e questo non fa che mostrarmi quanto poliedrica tu sia!
Ho trovato che la confusione del testo, ovviamente voluta e al contempo ben dosata (mai troppa né troppo poca), rispecchiasse alla perfezione lo stato d'animo della protagonista, la quale si scopre a vivere in questa realtà negata, in questo mondo di disincanto, intrappolata in una testa che – lei lo sa – non funziona correttamente ma che, al tempo stesso, è l'unica che possiede. E le frasi, alcune messe in pausa dalla punteggiatura, altre lunghe e continue ma sempre volute, non fanno che aiutare ancor più il lettore a immedesimarsi in Lena, in ciò che le passa per la mente. In apparenza, il testo sembra non avere una logica, esattamente come non è logico il flusso di pensieri che si sussegue nei soggetti bipolari, ma è proprio qui che invece salta fuori la coerenza dell'intero scritto: non doveva essere razionale, non doveva seguire un ragionamento concreto; doveva invece andare avanti in maniera caotica, saltando da un punto a un altro, da un ragionamento a prima vista sensato a un altro non avente né capo né coda. Sei riuscita davvero bene a dar voce ai pensieri di Lena, al disturbo che l'ha intrappolata nella propria testa dall'età di sedici anni, da quella mattina in cui si è svegliata e non si è ricongiunta a se stessa.
Il lessico, inutile dirlo, si sposa perfettamente allo stile. Non troviamo paroloni, quanto, piuttosto, un linguaggio comune, contornato da improperi che nel contesto calzano a pennello.
Sei stata molto brava a rendere così efficiente uno scritto che, tutto sommato, sta in piedi grazie a uno stile ingarbugliato e a un lessico quotidiano – e, fidati, in questo caso si tratta di un enorme complimento!
Attinenza al contest: 5/5
Quella “E.” finale è stato un vero colpo di genio.
Hai parlato di Lena, una giovane donna affetta da bipolarismo che a tratti è più presente a se stessa e a tratti meno. Questo disturbo la rende instabile, così com'è il suo flusso di pensieri, così com'è il disturbo stesso. E, proprio per questo motivo, la sua vita sembra essere un circolo vizioso che continua imperterrito, che la intrappola sempre negli stessi agguati, negli stessi disagi ma che, nonostante la routine, non termina mai. Quella “E.” è stata geniale in quanto la sua presenza non ha fatto altro che confermare tutto ciò, o almeno questo è quello che ho percepito io.
Titolo: 0/1
Semplice, adeguato ma purtroppo un po' scontato. Diciamo pure che, se da una parte non pensavo al bipolarismo, dall'altra immaginavo di trovare qualcosa di simile, qualcosa che richiamasse il lato emotivo. Per quanto azzeccato, non l'ho però trovato originale.
Gradimento personale: 10/10
Hai trattato un tema particolarissimo e difficilissimo, addentrandoti in un labirinto intricato e facendo sì che anche i lettori s'inoltrassero in esso. Sei stata bravissima a giocare con le parole, brava come non mai, e per questo ti faccio i miei più sinceri complimenti.
Lo stile è stato impeccabile, perfetto, assolutamente in tema con l'argomento trattato. Il lessico altrettanto.
È stato davvero un piacere, per me, immergermi in questa lettura profonda, particolare e seria. Hai dato voce a un disturbo che colpisce molte persone e che, dall'esterno, non si riesce a percepire fino in fondo. Fatico persino a trovare le parole adatte per complimentarmi con te, ma credimi quando ti dico che questo – fra tutti quelli letti – è il tuo testo che più mi ha colpita. Brava!
Tot: 34,89/36 |