Recensioni per
Nel mio astuccio
di CurcioBleuClair

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
23/07/21, ore 09:38

ciao, eccomi qui per l'iniziativa 'Ti dedico una recensione'
Non so se le tue storie hanno un ordine cronologico, se Azzurra è un personaggio ricorrente anche nelle altre ma ho scelto di partire da questa, ero catturata dal titolo, a come una cosa che ti fa pensare a fluff è leggerezza come un astuccio, la felicità di bimbo ecc potesse essere associata a un genere drammatico.
e accidenti se l'ho capito, questa bambina che ha perso la sua matita (è un linguaggio metaforico che ho paura ad interpretare fino in fondo) , in un marzo freddo che non riesce a scaldarla col fuoco o il camino, su un prato dove è accaduto qualcosa di brutto, che l'ha costretta a crescere in fretta, con la vita che non fa nulla per aiutarla, ma non sarebbe la vita, lei è ingiusta di default.

Non so se è quello che volevi trasmettere, ma io ho provato un'anoscia tremenda leggendola e tanta compassione per la povera Azzurra, mi è arrivata come un pugno allo stomaco la frase 'Azzurra, che di azzurro non ha più niente.' , i brividi poprio.

belli i paragoni all'inizio, specie quello delle spose.

Tu sai decisamente scrivere e ti consiglio di non smettere mai di farlo, anche se di solito sono altri i generi che apprezzo, ma tu vai sempre dritta per la tua strada ^^
complimenti

Lu

Nuovo recensore
21/05/21, ore 10:29

Ogni mente razionale conosce ed accetta le fasi della vita, i suoi alti ed i suoi bassi, la possibilità di ammalarsi… la necessità di morire.
E quando si rimane soli, il senso di smarrimento dà forza allo sconforto e piega il sentimento verso l'abbandono.
Il ritorno dei ricordi, il rimpianto per ciò che si è fatto e ciò che non si è detto.
Come i marinai scrutano il cielo durante le notti di tempesta alla ricerca delle stelle che orientino la rotta nell'immensità del mare, così sembra vedere Azzurra cercare per terra una matita e nel cielo la stella lontana, che le orienti e rassicuri i passi, a volte ancora incerti, nel cammino della vita.
Azzurra che è costretta dalla vita ad esistere solo in volo, a restare continuamente sospesa nell'aria, come uno sterna, in un vortice di sentimenti, sospetti e preoccupazioni da spezzare il volo, da togliere il fiato e non il fiato solo.
Morire e rinascere, nello stesso mese, nella stessa casa, nella stessa vita.
Cadere e rialzarsi, sanguinare e guarire, imprecare e pregare, credere e dubitare, accogliere e respingere…. Ma alla fine Azzurra ha scelto di percorrere, ora non più in solitudine, il sentiero buono della vita, accompagnandosi per mano ad un'altra vita che ha scelto lei per crescere, piangere e sognare assieme.
Azzurra che è stata indotta dal destino ad attraversare due porte della stessa casa: quella del coraggio e quella della paura. Ma alla fine Azzurra ha scelto, dopo aver affrontato l'angoscia ed avvicinato la sconfitta, di serrare alle spalle una di quelle porte e di non socchiudere l'altra. Perché nella vita può sempre venir voglia di andare a salutare un'amica, correre fuori a bagnarsi con la pioggia, uscire a scaldarsi ai primi raggi di un tiepido sole primaverile.
Con la speranza ultima per Azzurra che dopo aver dato prova di riuscire a navigare l'abisso dell'animo umano senza affondarci, né smarrirsi, trovi ora la forza di vivere con audacia e leggerezza allo stesso tempo, scegliendo semplicemente di vivere se stessa e con se stessa.

Anche in quest'ultimo capitolo narrativo si apprezza la prosa spontanea dell'autore, alimentata da un lessico mai banale, posto a sostegno di una profonda, lineare e convincente introspezione.