Eccoti nuovamente, cara Cristina, con uno scritto intriso di tristezza e profonda amarezza, che si percepiscono dai tuoi versi i quali, a cascata, raggiungono un finale privo di speranza.
Forse chiudere il cuore può preservarlo da tutto il dolore che prova, ma tutto dovrebbe durare solo un momento poiché, se la chiusura diventasse parte integrante della persona, difficile sarebbe, in un domani, riaprire le sue porte, per accogliere il bello e il buono che c’è, che esiste e che bussa per farsi aprire.
Un cuore indurito dal dolore e chiuso in se stesso non vede e non percepisce la luce, perdendosi forse l’occasione per poter apprezzare l’amore vero qualora giungesse.
Anche questa volta immancabile è stata la riflessione, obbligando quasi me stessa ad interrogarmi.
Un saluto che apporti serenità.

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Buongiorno,
bel suggerimento, ma ci sono persone che proprio non ci riescono!
Io per esempio non riesco ad andare oltre la mia voglia di amare, nonostante tutto.
Però per fortuna amo la vita, le piccole cose, tutto ciò che ho e che mi circonda... ma nessuno, appunto, ha rubato il mio cuore.
bella poesia, ma ognuno è fatto a modo suo, in fondo ^^ sono cose, queste, che vengono naturali.

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Il cuore si può provare a chiuderlo, può sembrare la cosa migliore per proteggerlo, ma proprio chi lo chiude di più ha in realtà bisogno di aprirlo...a volte non sa come. Sei sempre incisiva e bravissima nei tuoi versi, anche quelli più tristi.

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