AAAA scusa per la recensione tardiva, non avevo visto che avevi pubblicato! Mi sento in colpa per non averla letta prima per tutto questo tempo, perché l'ho davvero adorata - c'è tutto, l'introspezione nei personaggi, l'esplorazione di come Link era prima di morire, Revali, tentate confessioni, armi che volano... La amo
Il modo in cui hai scritto il carattere Link prima della sua morte temporanea ha un che di giusto, di naturale: rimane sempre impulsivo ed eternamente cocciuto con una certa fissa del sacrificio del singolo per il bene dei molti (ragazzo mio per favore te lo chiedo in ginocchio ma trovati un hobby più salutare) che si lancia in situazioni pericolose senza esitare, ma dietro a questa specie di stupidità è in realtà anche attento e riflessivo, capace di studiare l'ambiente e le abitudini dei suoi nemici per prevedere possibili problemi e reagire in tempo - una cosa che traspare anche quando controlla le proprie armi per capire dai danni subiti non solo quali dover abbandonare ma anche come e per quale motivo sono state danneggiate così pesantemente. E' ansioso di darsi da fare, ma non in quel modo un po' disperato che ha invece quando perde la memoria: forse perché senza i ricordi gli sembra di non avere un vero e proprio destino, una ragion d'essere nonostante le parole di Zelda? O magari perché nell'inconscio si sente colpevole, anche se non sa ancora di essere morto? Non lo so.
Revali è perfettamente Revali. Non saprei in quale altro modo descriverlo. Altezzoso, orgoglioso, brutalmente franco, che cerca in tutti i modi di mascherare con l'indifferenza qualsiasi altra emozione perché SIA MAI CHE LUI SI APRA CON QUALCUNO RENDENDOSI VULNERABILE, cosa che curiosamente sembra aver in comune con Link. Che mica avrà chiesto a Pruna dov'era finito Link, sai, no, tanto per sapere, come fanno tutti i rivali. E mica si era preoccupato, tsé, lui? No no, passava di là...
Tornando seria però davvero, lo hai scritto benissimo. La scena in cui controlla l'arco (immagino per poi farne uno simile, quello che manda a Link alla fine - a proposito, un bellissimo regalo da fare al tizio che non sopporti!) in particolare mi è piaciuta: è un momento in cui Revali non cerca di essere contro a Link di proposito, ma fa domande sensibili, cerca di capire cosa gli passa per la testa; gli parla non come se apostrofasse l'eroe che gli è stato imposto di aiutare dalla panchina, ma come se discorresse con un ragazzo, forse un coetaneo, un guerriero come lui che ha fatto una cosa a suo parere azzardata e innecesariamente pericolosa da solo quando avrebbe potuto chiedere aiuto.
E poi LANCIA con violenza l'arco giù nella tempesta perché questo cretino mezzo addormentato non ASCOLTA né CAPISCE e Link si fa una risata prima di abbioccarsi male e credo che i polmoni li rivedrò a capodanno perché mi sono partiti
Mi scuso ancora per la recensione così ritardataria, la fic è bellissima!
Un grande abbraccio,
An13Uta |