Recensioni per
Questione di prospettiva
di BlueBell9

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
22/11/21, ore 19:09

Ciao, mia cara!

Ormai sai bene quanto Emmeline e Evan mi siano entrati nel cuore. È stato un vero piacere per me leggere questa storia in anteprima. Ti confesso: mi fa male in Condannati vederli così distanti, in questa occasione invece vedo una luce attraverso le parole di Evan, questo mi fa tanto tanto piacere. Ringrazio io te per avermi dato la possibilità di conoscere questa storia. ♡
Allo stesso tempo però, nonostante la speranza, fai rimanere il lettore con i piedi ben ancorati a terra. Emme ed Evan sono divisi da matrimoni combinati, il loro amore seppur sincero resta clandestino.
Mi ha affascinata l'abilità con cui hai gestito le differenze tra queste due coppie, i rapporti così diversi che Evan intrattiene con le due donne, ma anche e soprattutto la personalità delle due protagoniste, ciò ovviamente che spinge il cuore di Evan verso Emme.
Rivedo tra le righe i piccoli Evan e Emmeline, trovo una continuità con il presente; il loro rapporto non è mai mutato, è solo evoluto per via dell'età, eppure anche in un'età più matura il loro rapporto non ha perso quel barlume di fanciullezza.
Ora torno a commentare con ordine, scusa.
All'inizio della storia delinei i tratti di Dorcas: una giovane disinibita che però in presenza di Evan perde dimestichezza con gli uomini. Il peso di ciò che sono costretti a diventare forza desideri e il fatto che lui non la ricambia fa subentrare frustrazione. È nettamente diverso anche il punto di vista delle due donne su Evan, forse non tanto a causa di sentimenti e attrazione, quanto piuttosto interesse da parte dello stesso Evan; il ragazzo volutamente non è intenzionato a mostrare a Dorcas la parte migliore di sé, è un lato che riserva solo a colei che ha rubato il suo cuore. Hai creato un efficace parallelismo nel cuore di Evan, un parallelismo che viene esplicitato dai pensieri delle due donne; infatti, per quanto non sia Evan il narratore, credo che questa storia sia dedicata innanzitutto a lui e alla sua complessa personalità, una personalità che le due, entrambe innamorate di lui, hanno compreso molto bene. Per quanto sia fan di Evan e Emme, trovo che Dorcas sia inconsapevole vittima di una delusione d'amore, non solo lei non riceve da lui l'affetto che vorrebbe, accusa anche il malumore che Evan sta accumulando lontano dall'amata; Dorcas è davvero interessata a lui e sembra che l'interesse superi il mero rapporto fisico o l'obbligo impostole dalla famiglia, però le manca conoscere nella sua pienezza ciò che Evan si porta dentro e che gli impedisce un legame con qualunque donna che non sia Emmeline.
L'atmosfera che avvolge Emmeline e Evan quando sono insieme è decisamente diversa. Evan non sente più la necessità di difendersi dalla minaccia di legarsi ad un'altra donna. Dorcas era perfettamente consapevole di non essere lei la prescelta con la quale Evan avrebbe mostrato la sua personalità migliore, ma non sa che è Emmeline. Con loro due non hai creato solo una coppia, penso davvero tu abbia concesso dignità e profondità ad un personaggio "malvagio" lasciato ai margini, hai creato una parentesi di luce che forse si chiuderà esattamente come si è aperta a causa del loro inevitabile destino, ma hai rigenerato totalmente il percorso con il quale vanno incontro ad esso, l'hai riempito di senso.
Il rapporto fisico tra Emme e Evan rappresenta il consolidamento del loro sentimento, la manifestazione matura di un amore sbocciato in tenera età; come ti dicevo, si avverte ancora tutto lo spirito fanciullo con cui si approcciano l'uno all'altra, un approccio che mantengono riservato a chiunque, è una parte di loro che dedicano solo alla persona che amano.
La presenza di Emmeline è in grado di dissolvere ogni preoccupazione, Evan sembra rigenerato tra le braccia della ragazza e a lei non sfugge l'ombra di serenità che gli infonde. Evan non teme di mostrarsi dipendente da lei tanto quanto lo è lei di lui. Ritrova in lei una personalità che gli ispira dolcezza e in grado di esternare la parte migliore di lui.
È commovente lo sguardo malinconico di Emme, consapevole che, pur essendo vicini, qualcosa di più forte li divide e stavolta non è un matrimonio indesiderato. La paura incombe sui loro momenti più spensierati, la guerra rischia di separarli, ma le fazioni contrapposte che combattono questa battaglia non affievoliscono il loro amore. Emmeline incarna l'innamorata che vive della speranza di rivedere il compagno esposto ad un grave pericolo; sono sensazioni molto realistiche che accendono l'immedesimazione. È proprio qui a tornare la speranza di cui parlavo ed è molto significativo che arrivi da Evan, da un Mangiamorte che non spera nella vittoria per imporre le sue idee (o forse anche), ma per vivere la pace al suo fianco; è un altro modo per dire che è stato costretto per nascita a schierarsi, ma non disposto a mostrarsi debole davanti al destino che spetta a lui.
Mi è piaciuta tantissimo la profonda riflessione di Emmeline sulla guerra, sulla sua posizione in questa guerra. Non deve essere affatto facile per lei lottare contro di lui, impegnarsi per provocare la sua sconfitta, deve essere davvero come scontrarsi contro se stessa, contro i suoi sentimenti, una guerra che lei vive fuori e dentro di sé, su due fronti, senza peraltro tradire alcuno. Emmeline non è disposta a rinunciare a colui che considera un porto sicuro, in fondo sente di poter condividere con lui quei valori che esulano dalla purezza del loro sangue.

Le tue storie sono sempre un pozzo di emozioni per me! ♡♡

A presto!
Un abbraccio grande grande
-Vale (sempre tua affezionata lettrice)

Recensore Master
03/10/21, ore 18:27

Ciao!
Questa storia mi aspetta da quando l'hai pubblicata, come sai ero molto curiosa di leggere la tua versione di Evan/Dorcas – anche se sapevo che avrei sofferto!
Non inizierò dai personaggi, però, perché mi hai sorpresa con uno stile inedito per te: la seconda persona! Non ricordo se abbiamo avuto modo di parlarne, ma è la mia prediletta tra le persone narranti e amo sempre molto ritrovarla in racconti che si propongono di essere soprattutto introspettivi. Mi è piaciuto il modo in cui l'hai gestita, credo l'abbia resa funzionale a mettere in evidenza le emozioni delle tue protagoniste, sorprese in momenti che ne hanno messo a nudo sia i sentimenti che le fragilità – in tal senso, quindi, la scelta di un narratore esterno ma vicinissimo alle protagoniste, tutto centrato sul loro punto di vista, ha reso palpabile l'introspezione tesa a mostrare due legami totalmente diversi.
Arrivando ai personaggi, inizio col dire che ho intuito subito che la protagonista del secondo stralcio fosse Emmeline, perché sei stata brava a smussare Evan, mostrandolo sin dalle prime battute più coinvolto e rilassato – due erano le possibilità: o in un anno Dorcas aveva compiuto un miracolo o quella era Emme; conoscendoti, non ho avuto dubbi sulla seconda opzione!
Ciò che mi ha colpita, però, di questi due legami tanto diversi, è il fatto che a dettare l'equilibrio sia sempre Evan. Evan è sempre padrone della situazione, è sempre quello che in qualche modo sovrasta e detta legge. L'impressione che ho è che con Emme il legame appaia più equilibrato perché è lui a volere che sia così, lui a volerle bene e a volere che le cose funzionino – non credo sia un caso che è stata la testardaggine di lui a farli riavvicinare.
Abbiamo idee molto diverse di Dorcas, ma della tua mi è piaciuto che non si sia lasciata ingannare da lui, che pur essendone attratta abbia compreso quali confini ha eretto per non farla avvicinare – capisce che c'è un'altra e che il loro fidanzamento voluto dalle famiglie non lo indurrà a guardarla con occhi diversi. Mi ha un po' spezzato il cuore vederlo divenire brutale quando Dorcas, senza sapere, commette l'errore di pronunciare quella parola che per Evan significa Emme – hai descritto benissimo un rapporto nato per naufragare.
Passando a Emme, non credo di averla ancora compresa del tutto, perché a volte mi sembra determinata, altre in balia di lui. E forse è proprio così che deve essere, perché Evan è effettivamente nato per dettare equlibri e lei non può che difendersi come può da questo fiume in piena che a volte si ritira e altre corre da lei. Di certo, Evan con lei mostra un lato di sé inedito: per lei sembra sempre valerne la pena. Sei stata bravissima a mostrare il dislivello tra i due rapporti e attraverso questo la natura profonda e cementata di quello che unisce Evan e Emme.
Insomma, ho apprezzato molto questo tuo esperimento stilistico e questa dinamica che mostra Evan in due rapporti speculari solo in apparenza, ma diversissimi nel profondo. Se dopo un anno è tornato da Emme, e se nonostante le sue scelte Emme lo ha riaccolto, significa che tra loro due c'è un amore che va oltre tutto e tutti.
Un abbraccio!

Recensore Master
04/09/21, ore 22:30

Ciao!
Ho iniziato a interessarmi solo di recente a Evan Rosier e, come per molti personaggi marginali nella saga, trovo interessante leggere del personale lavoro di caratterizzazione che fa ogni autore.
In questa storia proponi due coppie ed emerge vivissimo il contrasto tra le due, pur nel contesto simile in cui fai parlare i personaggi. L’attrazione fisica non manca in nessuno dei due momenti, ma il sentimento che si vede con Emmeline spicca per assenza nell’interazione con Dorcas. Che bella la ripresa dell’appellativo in tedesco tra le due parti della storia, è un elemento originale che hai associato a Evan e ancora una volta distingue le due donne. La stessa scelta stilistica dei due punti di vista alternati funziona nel rendere questo contrasto, ognuna delle due donne vede Evan con i propri occhi e lui si mostra diverso.
Mi piace quel riferimento alle parti opposte della guerra, è una dinamica che trovo tanto intrigante. Accenna a un futuro che in fondo conosciamo – il destino di questi personaggi è noto dalla saga – ma è confortevole il pensiero di ignorarlo, in un letto del dormitorio di Serpeverde, tra le mura protette di Hogwarts.
Davvero una piacevole lettura!
Alla prossima!