Recensioni per
Anime di luce e di ombre
di QueenVictoria

Questa storia ha ottenuto 247 recensioni.
Positive : 247
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
18/04/24, ore 17:20
Cap. 13:

Ciao, eccomi qui 🥰
Oh cielo, sono giunta alla fine di questa storia e mi fa stranissimo, mi ero ormai così tanto abituata (e affezionata) a leggere di Mu e gli altri Cavalieri che ne sentirò sicuramente la mancanza 😭
Mi rincuora sapere che in futuro arriverà un sequel, non so se ci stai ancora lavorando, ma sappi che questa cosa mi incuriosisce molto (!)

Trovo quest'ultimo capitolo la degna conclusione di questo primo arco narrativo: il cerchio si chiude ma, al contempo, ci sono ancora tanti interrogativi che non hanno ottenuto risposta e lasciano quell'alone di mistero che invoglia a saperne di più.
Anche perché sì, all'apparenza sembra un ritorno alla normalità coi Cavalieri che ritornano al Santuario e fanno rapporto al Sommo Sacerdote (povero Shaka, non lo invidio affatto per questo), ma si percepisce che c'è qualcosa di strano, come ad esempio le reazioni del Sommo Sacerdote nel sapere che fine ha fatto la giada oppure anche solo il fatto che volesse appropriarsene.
Poi ancora, tutto questo per una giada che è quasi costata la vita non solo dei Cavalieri, ma anche del mondo intero se Indra non fosse stato tanto “clemente” dal fermarsi in tempo grazie anche all'intervento di Agni e Surya e, prima ancora, proprio di Athena, la stessa Athena nella quale Aphrodite ancora non crede e forse nemmeno Death Mask — che me fa lui i riassunti nessuno, proprio 🤣

Ho trovato molto toccante il momento in cui Mu ripara l'armatura di Aiolia, riuscendo a percepire sia i ricordi passati (talmente passati che equivalgono a quelli di una vita precedente) sia all'amore che ha provato e continua a provare per Aiolos e al dolore della sua perdita.
Questo è stato sicuramente uno tra i momenti più toccanti fra tutti.

Questa storia mi è piaciuta davvero tanto e ti lascio immaginare la mia sorpresa (in positivo) nel momento in cui ho realizzato che si tratta di un prequel (!)
In attesa del suo seguito, qualora dovesse arrivare, ti ringrazio per la piacevolissima lettura ❤️
Alla prossima!

M a k o

Recensore Master
07/10/23, ore 12:23
Cap. 13:

Ed eccomi qui al termine di questa storia, o meglio... al termine di questo antefatto che culminerà poi in un'altra storia (non vedo l'ora!!!).
Che dire, qui le riflessioni si dilungano, spero di dire tutto, ma proprio tutto, ciò che mi è venuto in mente nel corso della lettura.

Molto buono che i Cavalieri si siano accorti -solo ora, ma è comprensibile!- di aver ucciso persone "come loro" che avevano una vita, un luogo dove abitare, una famiglia, amici, ecc. Purtroppo la guerra è anche questo e i ragazzi se ne sono resi conto sulla propria pelle.
Mi ha stupito (in positivo!) il pensiero di Aphrodite e posso dire di capirlo, sì, e anche, contrariamente a Mu, di condividere in pieno il suo punto di vista. Domande simili albergano anche nella mia storia tra le ragazze, il discorso di aver bisogno di una "prova" per fidarsi di Atena è umano e perfettamente sensato, ed è vero un po' per tutti, alla fine, basta pensare a come andranno le cose nella Battaglia delle 12 Case. A me personalmente, ma sono gusti personali, tra i fedelissimi a prescindere come Aiolos e coloro che si pongono dubbi o che comunque seguono la proprio strada, la propria regola morale i propri principi -Camus!!!- prediligo di GRAN LUNGA questi ultimi.
Molto bella la parte della riparazione delle armature, l'amicizia tra Mu, Aiolia e Aldebaran, mi sono intenerita e spero di leggere ancora di loro perché li trovo molto affiatati. :)
E bella anche la riflessione di Mu con l'anziano maestro, il fatto che ammetta di aver capito molte cose e altre ancora no; il fatto soprattutto di aver compreso di non dover cedere al rancore come invece ha fatto Jaman, che si scopre essere stato allievo diretto di Shion. E' ancora giovane, è vero, ma è sulla buona strada per crescere e diventare un uomo migliore.
Bellissimo (ma sono di parte) il siparietto tra Kiky e Mu sul finale, quel modo un po' imbarazzato del bambino di dire al Cavaliere dell'Ariete che lo considera davvero come suo fratello maggiore -aaaaawww, adoro!- mi sono sciolta.

Spero tu sia a buon punto con il seguito che, da quanto ho capito, stai scrivendo. Sono proprio curiosa di vedere come sarà e i personaggi che renderai come protagonisti, oltre ovviamente a Mu che è il tuo preferito tra i Gold. Come concludere? E' stato proprio un bel viaggio introspettivo tramite i giovani occhi dell'Ariete d'Oro, ci hai fatto saggiare maggiormente i suoi dubbi, nonché gli ardimenti tipici della sua età. L'ho apprezzato davvero tanto!
Alla prossima! :)

Recensore Master
15/07/23, ore 11:48
Cap. 13:

Ciao, purtroppo sono arrivata alla fine di questa storia, e mi dispiace moltissimo perché mi aveva appassionata. Nelle note dici di avere già un progetto per un sequel, e questo mi rende felicissima, ma è da tanto che lo aspetto e non ho ancora visto niente... arriverà? Tra l'altro la storia ha un finale aperto e questo mi rende ancora più curiosa e ansiosa di leggere il seguito!
Devo ammettere che questa volta il Cancro mi ha fatto morire dal ridere con il suo "riassunto" dell'avventura toccata ai Cavalieri, in effetti detta così sembra una sciocchezza, ma per loro è stato davvero pericoloso e poi in effetti resta il mistero del perché il Sommo Sacerdote volesse una collana che non appartiene alla cultura del Santuario...
Comunque, mi è piaciuto molto che i Cavalieri si siano preoccupati per la gente del luogo e che se ne vadano più tranquilli adesso che hanno l'acqua. Ho trovato molto realistico anche il fatto che alcuni di loro, quelli più sensibili, si sentano in colpa per aver ucciso tre ragazzi, che erano stati plagiati da Jaman. È vero che in genere i Cavalieri non si trovano ad affrontare persone così giovani e innocenti, hanno usato i loro poteri come se fossero stati davanti a guerrieri esperti del Santuario e adesso pensano di aver esagerato. Io credo che non sia stata colpa loro, anche loro sono stati ingannati da Jaman, però è verosimile e bello che abbiano dei rimorsi, li rende più umani e veri. E mi piace quello che accenni, che Aphrodite voglia aiutare la gente ma che non creda davvero alla manifestazione di Athena e quindi che sarebbe pronto a seguire qualcun altro più forte, le sue motivazioni sono buone ma alla fine si capisce che non è un vero devoto e quindi Mu ha ragione di non fidarsi del tutto di lui.
Molto bello anche quando Mu usa il suo sangue e sviene per riparare l'armatura del Leone e Aiolia e Aldebaran intervengono per aiutarlo e lo rimproverano per non aver chiesto il loro aiuto, loro sono disposti a dare anche subito il loro sangue per riparare l'armatura dell'Ariete, si vede che questi tre Cavalieri sono molto legati, amici e ragazzi molto generosi, veri Cavalieri di Athena. E allo stesso modo si comincia a vedere chi non è altrettanto fedele alla dea e ai compagni, Mu si rende conto che Aphrodite e Death Mask non sono davvero fedeli, di Shura non si capisce bene e anche sul Sommo Sacerdote ci sono sempre maggiori dubbi, anche lo stesso Shaka è rimasto perplesso dopo aver parlato con lui.
Ho trovato meraviglioso, poi, che durante la riparazione dell'armatura del Leone, Mu abbia avuto visioni e sensazioni non solo legate al cosmo di Aiolia e di Aiolos, ma anche di un Cavaliere del Leone di tanto tempo prima, chissà, forse il primo di loro? Adoro come hai spiegato che i Cavalieri esistono da secoli e che il loro ruolo passa di generazione in generazione, nell'anime questo non si capisce e a volte mi sonno chiesta come facessero i Cavalieri a sapere quale armatura era loro destinata!
Stupendo poi il colloquio tra Mu e Dohko e anche i pensieri dell'anziano Cavaliere, è bellissimo pensare che lui abbia seguito i ragazzi nella loro missione pur senza intervenire e abbia capito che ora sono pronti (almeno quasi tutti) a combattere insieme perché una guerra terribile si sta avvicinando. Mi ha sorpresa scoprire che Jaman era un allievo proprio di Shion e che Dohko abbia riconosciuto il suo cosmo, Jaman aveva detto di essere stato cacciato dal Santuario, e che era infuriato con i Cavalieri per questo, ma ora si scopre che era proprio un allievo di Shion e che ha fallito, giustamente Shion lo ha mandato via, mentre Mu è un allievo degno che magari finirà anche per superare il suo maestro.
Comunque, come ho già detto, questa bellissima storia non è finita, lo scrivi anche tu alla fine e adesso voglio davvero leggere il seguito, ci sono tantissimi misteri rimasti insoluti, dubbi, domande e... e tu scrivi così bene, spero di vedere al più presto pubblicata la storia, ci tengo davvero tantissimo!
Complimenti intanto per questa long e a presto, mi raccomando!
Abby

Recensore Master
08/11/22, ore 20:24
Cap. 13:

Siamo arrivati alla fine e quasi non mi sembra vero, ma ogni cosa bella deve pur sempre finire (o quasi, nel tuo caso). 
Ho apprezzato molto la prima parte dove ti focalizzi sui ragazzini, sui lavori degli abitanti e sulla morte dei tre sfortunati, in particolar modo quando sottolinei la colpa di ogni parte coinvolta nello scontro. È una consapevolezza molto importante, accettare i propri errori non è mai semplice, ma qui se è qualcuno che deve farlo sono propri i Cavalieri che in questa tua storia sono ritratti in maniera piuttosto umana. Infatti, se c’è una cosa che mi è piaciuta è anche il fatto che tutti i loro difetti fossero sempre ben visibili o nascosti e se all’inizio era solo il lettore a vederli, si spera che arrivati all’ultimo capitolo questo messaggio sia arrivato loro e, soprattutto, resti con loro.
Molto carica di sentimento è anche la scena che riguarda la riparazione dell’armatura del Leone, dove Mu è in grado di entrare in contatto con i suoi sentimenti e avvicinarsi in un certo qual senso ancora di più all’amico. Così come lo è anche il confronto con il maestro e la lezione che Mu rivela di aver imparato che poi, in realtà, è un po’ una morale che si impara in tutta la storia, questa e l’importanza del combattere insieme lasciando indietro, per l’appunto, ogni rancore.
La dolcezza che è la scena finale, invece, trovo sia particolarmente adatta per questo finale aperto.
Avevo immaginato già qualche capitolo fa che, rispetto ai piani iniziali dei primi capitoli, la trama aveva pian piano virato in un’altra direzione e sicuramente sono cose che capitano un po’ a tutti noi. Quindi alla fine mi hai lasciato con tanta curiosità e soprattutto aspettative.
Voglio continuare a seguire il viaggio di Mu e spero che presto troverai il tempo per raccontarcelo.
A prestissimo. Ti abbraccio 💖.

Recensore Master
29/03/22, ore 17:23
Cap. 13:

Mia cara, eccomi finalmente da te!

Tra l’ora legale e la real life giungo trafelata a recensirti e parto subito con l’aneddoto. Sono rimasta come una scema a guardare la scritta “fine, per il momento.” Non mi ero accorta che lo status fosse su completa e ne voglio assolutamente di più, anche perché questo antefatto è molto ricco, molto denso e lascia aperti molti perché, oltre ad avere questa bellissima ambientazione nell’Asia centrale che è davvero una piccola perla. Per fortuna ho letto che seguiranno altri progetti… e niente, io sarò lì ad assistere e ad attendere. Difficile elencare tutte le cose che mi sono piaciute senza dimenticarmene almeno la metà, ma senza dubbio apprezzo enormemente il mettersi in discussione dei Cavalieri. Sono stati trascinati in una battaglia e per poco non sono morti, ma hanno comunque ucciso delle persone che erano parenti di, amici di. Provano un forte senso di colpa e riescono a relativizzare anche il loro intervento, ad avere quest’amarezza che li rende nobili e cavalieri. Malika e Dimitri sono gli sconfitti e c’è questo imbarazzo nient’affatto celato per una situazione spinosa – loro si fidavano di Jaman e ora si ritrovano soli, spersi, ingannati e con delle ferite da rimarginare, ma di quelle ferite dell’anima che sono ben peggiori di quelle del corpo, perché toccano la fiducia.

La scena del villaggio è molto bella, con questa fonte che pare un dono inavvertitamente concesso dalla divinità prima di riaddormentarsi, così come il concetto di questi dèi che si guardano attorno e non riconoscono il loro popolo. In effetti è così, quelli che si trova a osservare sono i discendenti dei suoi seguaci, ma la stessa noncuranza con cui Indra commenta la cosa, come se non lo riguardasse, ne attesta l’alterità e la divinità.
Concordo con Aphrodite su molti punti, la scena del villaggio è ricca di bellezza e sembra l’istantanea di un quadro, così come mi piace molto il suo punto di vista logico, alla San Tommaso. Magari estremamente prosaico, ma è un punto di vista che considerando a che punto della saga è ambientata la storia ci sta alla grande. Bella anche la riparazione delle armature, che consente di vedere Aldebaran, Mu e Aiolia per quelli che sono. Persone generose, che sacrificano sé stesse, che si prendono cura degli altri, ma anche capaci di sostenere sulle proprie spalle grandi sofferenze e grandi sacrifici, nonché grandi consapevolezze, come quelle che Dhoko nasconde mentre ascolta Mu, frutto di una saggezza pluricentenaria.

Quando Mu lo va a trovare è prevalentemente il giovane a parlare, a sfogarsi e a raccontare. L’anziano saggio ascolta, a volte risponde, ma con frasi brevissime, spesso con una parola soltanto. Il suo punto di vista è reso solo con una proiezione interiore, con un dialogo ideale con un amico scomparso e non viene condiviso con Mu. Mu, del resto, allo stesso modo, tiene per sé certe riflessioni sull’immortalità della propria anima e sulle sue peculiarità, come il fatto di aver già vissuto (e incontrato Indra), ma di non poterlo ricordare. Insomma, questa storia mi è sempre piaciuta moltissimo e tu hai una rara capacità d’introspezione, per cui spero che troverai presto il tempo (nemico principale di noi che scriviamo, temo) per portare avanti quella che si preannuncia come una grandissima saga!
A presto,
Shilyss

Recensore Master
22/03/22, ore 13:16
Cap. 13:

E' arrivata la fine di quest stupenda storia, e posso affermare con certezza che questo ultimo capitolo è stato perfetto. Si tratta esattamente di quello che speravo di trovare, ma andiamo con ordine.

Trovo giusta l'aggiunta del fattore dolce-amaro della situazione di Malika e del suo villaggio: i Cavalieri hanno lottato per difendere tutti loro indipendentemente dal fatto che quella non fosse necessariamente la loro battaglia, ma non possono aspettarsi di essere accolti da quella gente sapendo ciò che hanno fatto. Giusta la riflessione di Mu sulle colpe delle due parti, chi ha agito facendosi condizionare e chi lo ha fatto senza cercare alternative; alla fine, un po' come per la vita, non tutti finiscono per essere completamente felici. I lieti fini possono essere scontati, mentre un finale giusto sa anche far male quando serve, e trovo che questa fosse la scelta giusta per questa storia.

Alla fine i Cavalieri sono partiti per una missione e hanno finito per combinare di tutto; hanno riportato l'acqua in una valle ormai deserta e la speranza in quei popoli costretti a vivere di stenti. Ho apprezzato tanto l'accoglienza calorosa (come sempre) al villaggio di Aimira e anche i piccoli momenti di relax tra i protagonisti, come la scena del latte di cammella, e come sempre ho trovato ben inserita l'immagine per aggiungere immersione alla lettura.

Il confronto di Mu con Aphrodite l'ho trovato molto più forte e sensato di quanto mi sarei aspettato. Inizialmente avevo visto lui e gli altri Cavalieri "ambigui" del suo gruppo come troppo avversi, troppo distaccati da quello che dovrebbe essere il loro ruolo, e in fondo è strano pensare che una dea che ha seguito lo stesso ciclo per migliaia e migliaia di anni adesso abbia del tutto abbandonato le persone fedeli ad essa, ma considerato il caos nato anni prima è comprensibile una divergenza del genere da alcuni Cavalieri. Detto questo, il discorso di Aphrodite l'ho trovato davvero bellissimo, è riuscito a mostrare il suo punto di vista restando onesto e senza risultare antagonistico nei confronti di Mu; è un personaggio molto interessante, lo avevo sottovalutato, e adesso mi ritrovo a pensare che avrei voluto vederlo in azione di più...

Un ultimo saluto a Erkut e Aleksandra, che hanno sopportato le stramberie dei Cavalieri restandogli sempre fedeli nonostante i pericoli, e i nostri possono tornare a casa. Non mi aspettavo che riparare le armature sacre (in questo caso farle rinascere, oserei dire) richiedesse una procedura così spossante, ma ha senso. Ha senso anche che Mu abbia fatto tutto da solo, è il tipo da fare una cosa estremamente stupida senza farlo sapere a nessuno, e ovviamente Aiolia è il tipo da offrirsi per fare lo stesso con la sua armatura; in tutto questo abbiamo Aldebaran, che è perfetto così com'è. Ti giuro, è stato nella storia per pochi capitoli ma ogni volta che compariva nella scena portava una ventata di simpatia e dolcezza all'interno della narrazione, è un grande amico e Mu e gli altri sono fortunati a poter contare su di lui!

Era prevedibile che il Gran Sacerdote reagisse male alla notizia. Nonostante tutto ha continuato a fare buon viso a cattivo gioco, ora sono curioso di sapere quale sarà la sua decisione, se mai ce ne sarà una visto il personaggio particolare...
Una cosa che invece avrei dovuto aspettarmi e invece mi ha colto di sorpresa è stato sapere che Dohko stava osservando tutto quanto da lontano. Comprendo il suo pensiero di voler lasciar fare ai ragazzi, ma lì i Cavalieri hanno rischiato seriamente di lasciarci le penne! Insomma, mi piacerebbe avere la serenità del vecchio Cavaliere... XD

E arrivati all'ultimo capitolo, la storia si conclude come era iniziata, nel migliore dei modi, con Kiki e Mu che tornano a casa, un po' più vicini l'uno all'altro. E' un piccolo momento di dolcezza, forse non necessario a livello di trama, ma che racchiude molto bene il percorso del protagonista e che sa dare la giusta conclusione alla storia. E io sono veramente contento che tu l'abbia aggiunto.

Che dire? A leggere le tue note sembra che ci sia altro in programma, e spero veramente di poter leggere presto un seguito di questa storia per approfondire la questione del Sacerdote e conoscere meglio tutti i Cavalieri (Shaka e Aldebaran su tutti <3 ) ma nel frattempo sono felicissimo che questa storia sia cresciuta tanto da quei quattro o cinque capitoli programmati all'inizio!
Hai un tratto gentile, profondo, che esplora i sentimenti dei personaggi riuscendo a tirare le corde del cuore di chi legge, ma in questa profondità riesci con facilità a riemergere per raccontare scene più spensierate o comunque più incentrate sull'azione. E in tutto questo, da completo estraneo del fandom non mi sono mai sentito fuori posto (anche grazie alle tue spiegazioni nelle risposte alle mie recensioni.)
Mi ritrovo dunque a ringraziarti per avermi permesso di scoprire questa storia e farti i complimenti per il tuo ottimo lavoro! Spero di poter leggere presto qualcosa di nuovo da parte tua!

Altair13Sirio

Recensore Junior
13/12/21, ore 16:10
Cap. 13:

Ciao, carissima! Mi è piaciuto moltissimo questo capitolo conclusivo, e sono felice di scoprire che avrà un seguito. Ci sono così tante premesse per un lavoro intrigante ma soprattutto in merito agli sviluppi della storia, alle relazioni interpersonali tra i personaggi, alla trama che ha un intreccio complesso. Sei davvero brava a muovere tanti personaggi tutti insieme e a caratterizzarli in modo approfondito senza mai lasciarti prendere la mano sfociando nell'ooc, (Non che non mi piaccia l'occ se usato con criterio).Non è affatto facile ma tu riesci a renderli coerenti nonostante i conflitti interiori e le situazioni complicate che vanno via via ad affrontare.
Vediamo nella prima parte del capitolo come la furia del dio si sia placata e la missione dei nostri sembri apparentemente conclusa, lasciando segni tangibili in ciascuno di loro. Li ritroviamo arricchiti di una nuova esperienza.
Shaka, Mu sono pragmatici, così come lo è Camus rispetto a Milo e ad Aiolia, i quali sono personaggi più passionali, diretti,  sanguigni - emblematica a questo proposito la scena in cui assaggiano del latte di cammella.
Poi mi è piaciuto come hai gestito Aphrodite perché con brevi pennellate lo hai caratterizzato a dovere, per com'è realmente. Ligio ai suoi ideali, devoto, intelligente al punto di mettere in discussione la sua fedeltà alla dèa stessa. Lui, sappiamo, è fedele al Sommo Sacerdote poiché detiene l'autorità e con essa la forza necessaria che - secondo il Santo dei Pesci - è indispensabile a un vero leader. Senza la forza non sei in grado di proteggere nessuno. La giustizia, di conseguenza, viaggia pari passo con la forza. Lo stesso cammino hanno intrapreso Shura e Death Mask, con le stesse o con motivazioni diverse, lasci intendere.
È una personalità complessa, determinata e coerente, quella di Aphrodite. Sono felice che tu non l'abbia sottovalutato.
Di contro Vediamo la fedeltà "cieca" degli altri, soprattutto di Mu che è così devoto da essere riuscito a percepire l'esistenza tangibile della dèa Athena. Trovo fondamentale questo passaggio perché mette in risalto il concetto di fede che non dovrebbe mai venir meno - concetto che riprendi in un passaggio finale della storia. Credere non implica necessariamente "vedere" o avere prove concrete.

Mi piace la sensibilità dei Santi, i quali provano tristezza e rammarico nei confronti della gente del posto che "a causa loro" ha perso i loro cari. È una sensibilità che non ti aspetteresti in guerrieri del genere, ma è del tutto plausibile e li rende umani. È bello ritrovare questa umanità quando l'autore dell'opera originale non si è minimamente preoccupato di farlo delineando ritratti grossolani dei vari personaggi, secondari e non.
Questo capitolo è veramente ricco di spunti di riflessione e ci fa riscoprire aspetti più profondi delle personalità di ciascuno. Ho apprezzato il cameratismo tra Mu e Aiolia e anche la presenza di Aldebaran, un altro personaggio purtroppo trascurato dal fandom. Sono solidali tra loro come mi sarei aspettata di vedere nell'opera originale dove, secondo me, questo genere di cameratismo tra cavalieri non viene approfondito abbastanza.
Mi aspettavo il sacrificio di Mu in questo senso. Donare il proprio sangue è un po' come suggellare alleanza, amicizia, stima reciproca, fino alla morte.

Bello anche l'incontro tra Mu e Dohko, soprattutto la riflessione del vecchio maestro che ci dà una spiegazione accettabile sul perché alcuni cavalieri, lui compreso, - nonostante sapessero/sospettassero la verità - abbiano preferito rimanere in disparte. Un gesto che io, personalmente, non gli ho mai perdonato ma che qui trovo condivisibile.
Dohko riflette anche sul comportamento di Shion nei confronti di Jaman, giungendo a una conclusione plausibile. L'armatura non potrebbe mai scegliere come possessore un Santo che porta rancore o almeno, in qualche modo, sia incapace di metabolizzare il sentimento negativo e superarlo.
Dolcissima poi la parentesi con Kiki che, in quest'occasione, mi fa tanta tenerezza. Lui vede Mu come un fratello e non esita a farglielo notare a modo suo.
Che dire, in conclusione? Bellissima storia, godibilissima, scritta bene e con il pregio di non indulgere nel fanservice, il che riesce a farmela apprezzare doppiamente. Davvero complimenti per questa perla, spero di ritrovarti al più presto con il sequel.

Ti faccio di auguri di Buon Natale in anticipo, spero a presto, un bacio! 🌹

Recensore Master
25/11/21, ore 13:36
Cap. 13:

Buongiorno cara! Eccomi qui per la continuazione della lettura, arrivano al tredicesimo e ultimo capitolo della long. Il riassestamento della situazione di tensione c’è, ed è anche comprensibile come sia andata: mantenere l’anonimato, far credere alla vallata che il merito è di Indra e pace, cosicché la vita possa continuare relativamente tranquilla su quelle terre. Credo sia la soluzione più giusta e uno spunto di riflessione non indifferente per i cavalieri.
Un punto a favore per Aphrodite che ha espresso un pensiero che presumo i Gold non dovrebbero mai porsi nei confronti di Athena: effettivamente la sua non è mancanza di fiducia ma bisogno concreto di conoscere maggiormente colei per cui si lotta e si dona la propria vita. Come dargli torto? Il suo ragionamento è schietto e senza mezze misure ma ci sta tutto. Naturalmente non tutti possono pensarla a questa maniera, anzi lui sembra una mosca bianca, ma tanto di cappello per la modellabilità di pensiero. Anche perché se tra i presenti solo due hanno intravisto, o solo Mu addirittura, la figura lucente della donna, è difficile pensare a una manifestazione fisica. Ricordo? Soggezione? Bisogno di conforto? Troppe variabili, e quindi il silenzio è la soluzione migliore quando ancora non c’è certezza.
Tutto poi torna alla normalità concentrandosi sul dopo, sul tornare alle Case, alle proprie mansioni ma ci sono momenti di riflessione interessanti da parte di Mu, protagonista di questa ultima fase: il suo temperamento si mostra al momento dell’aggiustare l’armatura, di come interagisce con fli altri cavalieri, col secondo maestro, con Kiki… tutto porta a comprendere il ragazzo che sta dietro all’armatura, non più il cavaliere. Perché qui abbiamo a che fare con giovani che hanno fede cieca in una dea che ancora non si è manifestata, seguendo un sacerdote complesso e non profondamente puro, lottando per qualcosa più grande di loro, e stavolta davvero troppo oltre le loro capacità.
Questo primo arco della storia mostra già una crescita interiore delle persone coinvolte, a livello emotivo e d’esperienza e consapevolezza: i caratteri forgiati dalle battaglie sono entrati in sintonia per una volta e un bene più grande, e per qualche manciata di minuti hanno saputo appianare orgoglio e lingua per unirsi ed evitare il disfacimento. Penso che almeno a qualcuno di loro questo abbia insegnato qualcosa, ma mi piace come tu abbia infine mostrato una normalità ritrovata, con qualche dubbio in più nel cuore, ma delle consapevolezze nuove.
Il testo è maturato nel corso della stesura dei capitoli, i contenuti sono sempre coerenti e mai appesantiscono la lettura, dai spazio all’azione abbinata a quiete di riflessione e dialoghi via via sempre più scorrevoli e godibili. Sai, sono contenta di sapere che non è finista qui e che la storia continuerà, non vedo l’ora di leggere il sequel! Alla prossima cara, e buona ispirazione! :3

Recensore Master
03/10/21, ore 12:00
Cap. 13:

Eccomi qui!
Scusa il ritardo, ma è stata una settimana impegnativa. Ma passiamo subito alla rec!
Innanzitutto è sempre un piacere risentirti, e lo è ancora di più quando aggiorni questa storia. Ci avevi lasciato con la conclusione di un combattimento mastodontico, e infatti questo capitolo si rivela decisamente più tranquillo rispetto agli ultimi, una meritata pausa dalla tempesta che ha rischiato di spazzare via i nostri impavidi protagonisti.
Certo, ci è mancato davvero poco che ci lasciassero le penne, ma fortunatamente Indra voleva solo sgranchirsi un po' le gambe, altrimenti lo scontro avrebbe avuto un esito molto diverso. Inoltre, questa battaglia titanica non è stata priva di conseguenze positive! E infatti abbiamo anche il risolversi della situazione che aveva inizialmente portato al risveglio del dio, ovvero la siccità nella valle.
Inutile dire che i discepoli del maestro hanno davvero avuto fortuna, altrimenti non penso che sarebbero sopravvissuti al loro senso di colpa. Inizialmente ho avuto il timore che alcuni di loro avrebbero tentato di giustificare le azioni del loro capo, magari affermando che aveva previsto tutto, ma fortunatamente non è successo.
Bello il discorso di Aphrodite, posso capire la sua visione delle cose. Non è facile affidarsi completamente a qualcuno senza avere delle prove, ma del resto questo è ciò che sta alla base della fede. Certo, seguire ciecamente qualcuno sarebbe difficile per chiunque, ma bisogna anche ricordare che gli dei non ragionano o vedono il mondo come gli uomini, quindi la risposta alle sue domande potrebbe non essere quella che stava cercando, almeno in apparenza. In questo, ho anche apprezzato la riflessione di Mu.
E ho anche trovato molto bello il patto di sangue tra Kiki e Aiolia, anche se anticonvenzionale. Nel senso che non è stato fatto a testimonianza di una promessa o un giuramento, semplicemente è stata una dimostrazione di reciproca fiducia, poichè le armature di un cavaliere sono il suo possedimento più prezioso. Dimostra come questa avventura abbia cimentato i legami del gruppo, cosa che a quanto pare potrebbe rivelarsi decisiva in futuro...visto che stai preannunciando un'imminente oscurità!

Recensore Master
01/10/21, ore 09:34
Cap. 13:

Facendo i conti la situazione è abbastanza assurda, la motivazione dei ragazzi era svegliare un dio per irrigare i campi...come se uno decidesse di far esplodere una diga perchè deve annaffiare il giardino.
La cosa che mi lascia più perplesso è che ancora una volta Indra fa la figura di quello che ha aiutato il proprio popolo, secondo me anche la prima volta è andata così...combatteva per il proprio gusto e solo per caso rompe una roccia da cui sgorga acqua e tutti ad osannarlo per un atto secondo loro intenzione. Questo dio ha tra le statistiche fortuna:100? XD
Mi ha fatto tenerezza Abaj, il suo cercare un qualcosa a cui attaccarsi come la possibilità che il vecchio non gli avesse mentito su tutto nella speranza che loro dopotutto non avevano sbagliato su tutto.
La ricerca di una conferma di non essere stati così sciocchi come adesso, riflettendoci a fatti compiuti, sembra siano stati.
Sicuramente direi che hanno imparato una lezione importante e non credo che si faranno più raggirare così facilmente.
Ho trovato molto interessante e ben fatta la riflessione di Mu sugli dei.
Riguardo a Aphrodite capisco il suo pensiero? Questa devozione a una dea che mai si è palesata per quello che sa, vale davvero gli sforzi compiuti? Qui lui mi sembra quasi in San Tammoso della situazione, quello che deve vedere per credere.
Ovviamente una persona che indossa le vesti d'oro non dovrebbe fare simili pensieri, ma comprendo le sue ragioni. Una devozione a priori non è mai facile.
Molto carino poi l'incontro con Kiki e su cosa voglia dire essere fratelli o una famiglia in generale.
Sono d'accordo con Aiolia sul fatto che avrebbe fatto bene a chiedere il suo sangue per riparare l'armatura del leone, ma il fatto che alla fine si scambino il sangue per riparare l'armatura dell'altro sembra tanto un "patto di sangue". Uno di quelli di cui mi è capitato di leggere in un libro o vedere in un film, due individui mescolano il proprio sangue diventando fratelli. Qui è qualcosa di simile.
Mi sembra una scena molto ben ispirata.
Il Sommo Sacerdote a un comportamento strano ma nessuno dubita, Shaka che dovrebbe essere l'umano più vicino agli dei non si accorge di niente. Non dico Alderabaran sulla cui astuzia non punto, ma Shaka dovrebbe essere qualcuno dall'intelletto fino...XD non considerare queste parole una critica, sono solo mie osservazioni sulla saga che come fan mi lasciano sempre perplesso.
Cmq una storia piacevole, con un finale adeguato. Quando comincerai il seguito sarò lieto di leggerlo.