Recensioni per
Coperta d'ossa
di breezeblock
Giuro che non sono una stalker ahahah, ma come promesso sto girovagando sul tuo profilo e ho recuperato "Caffè freddo" e ora "Coperta d'ossa"! Intanto ti dico che non avevo mai letto nulla su Regulus per mia scelta (perché in realtà di storie su di lei ce ne sono parecchie) perché era un personaggio che non mi diceva granché, ma ormai attratta dal tuo stile di scrittura e dai titoli evocativi che utilizzi sono approdata anche qui! E ne sono ben contenta perché anche queste due perle non mi hanno delusa! La scrittura è sempre impeccabile e sia che tu scriva poche righe o qualcosa di più lungo come in questo caso, i personaggi prendono forma benissimo, anche quelli inventati come in questo caso Vivianne! Ormai sai che lo stile che utilizzi lo adoro e quindi...continuerò a leggere pian piano le altre cose che hai scritto! Ancora complimenti:) |
Parti da un vaso di camelie gettato a terra e una fossetta bugiarda appena accennata e ci fai scoprire tutta l'evoluzione di Regulus: dapprima mogio e senza aspirazioni e poi sul punto di cambiare del tutto. |
Lu!♡ Regulus mi aspettava da un po', non potevo più esimermi dal passare. Avendo già letto "Caffè freddo", poi, non potevo perdermi questo nuovo appuntamento con Vivienne. Mi piace come tu l'abbia introdotta nel rapporto tra i due fratelli e resa disinvolta nella sua intromissione, come tu sia partita da un Regulus "prima della svolta" per poi approdare a un Regulus che non è ancora quello che sfida Voldemort, ma che già si avvia a un cambiamento di prospettiva, ad abbracciare nuovi significati e a estendere quelli limitati di cui è sempre stato in possesso. Mi piace come, in questo senso, Vivienne lo aiuti a lasciarsi andare. Il dialogo finale è veramente ben reso e questa ragazza dalle guance rosse, ma spigliata e perspicace abbastanza da porre tutte le domande giuste e decifrare i non detti non può che conquistare la simpatia del lettore. A proposito dei dialoghi, ho apprezzato tanto la curiosità sul nome di lui, il riferimento al coraggio già intravisto, laddove lo stesso Regulus non ne avverte in sé la presenza. Molto bello anche il dettaglio della matematica, richiamato da quella battuta, quel "Se fossi bravo in matematica azzarderei che la misura di questa distanza non è affatto quella giusta" che è un modo veramente delizioso di confessare la propria attrazione, visto il soggetto in questione. Ma, soprattutto, mi è piaciuto il rinvio all'idea di Regulus di affidarsi agli abissi, quasi tragica prefigurazione di quello che sarebbe stato il suo destino, a quelle "ossa" che immagina lo attendano sul fondale del fiume e che, effettivamente, ricordano gli Inferi del lago. Mi ha un po' commossa la ripresa di quel finale che tutti conosciamo per tradurlo però in chiave romantica, positiva: la sete d'ossa, la morte, ricondotta all'amore (alla "coperta d'ossa", alla figura di Vivienne e a questi corpi che si restituiscono le ossa una ad una ancora prima di conoscersi – che è un'immagine bellissima). Insomma, ci sarebbero tante cose da dire, ma io mi fermo qui, stavolta. Un abbraccio, Ele♡ P.S. Adorabilissima la "fossetta del bugiardo" – che dettaglio tenero! |