Ok.
Ok, ho cercato di calmarmi sennò questa recensione sarebbe stata un festival di lettere senza senso in maiuscolo. Sarebbe stata la Gianluca Grignani delle recensioni e questo non è carino perché, insomma, in questa storia non c’è solo il Rampollo, più pollo che ram, Rosierino ma c’è anche quel cuore di panna che è la mia cuoricetta. Quindi, preciso, è per lei che sono qua a dire parole coerenti. Con Rosierino non voglio parlare più, tzè.
A parte cavolate, ovviamente ho il cuore spezzato! E questo è tutto merito della tua bravura, perché mi hai fatto cascare come un pero cotto nella trama di trappola del buon Rosier che forse, però, si è fatto un po’ troppo prendere la mano con gli antenati e adesso vuole fare piani malefici che Voldemort scansati e parcheggia in seconda fila.
Nonostante tutto, mi è piaciuta tantissimo questa storia perché tu sei bravissima a enucleare le emozioni dei personaggi e soprattutto, anche in poche parole, in uno sguardo o in un dialogo, a portare tutto quello che è necessario per inquadrare una figura, per descriverla. Sui dialoghi, poi, come ti ho già detto sei fortissima! C’è ritmo e veridicità, c’è scenografia insieme, perché io immagino ogni singola scena come se mi si parasse davanti agli occhi. Ho amato la piccola bega fra i fratelli, le gelosie, le incongruenze che vengono su dalle labbra di tutti, a dimostrare spesso quanto siamo auto-indulgenti con le nostre scelte e poco con quelle degli altri. Per noi non è uno sbaglio, ci sono sempre giustificazioni, per gli altri è qualcosa di imperdonabile. E Lance che fa da paciere al gruppo imbizzarrito dei fratelli quando ha dentro un segreto ben più grande da nascondere, è stato molto divertente.
Dominique ovviamente, cosa può fare piccola creatura? Andare a parlare con l’unico, il solo, l’inimitabile, colui che non ci deluderà mai, il buon Celestino Fortunato, from Barletta col furgone. Lei mi ha fatto così tanta tenerezza perché forse le sue sensazioni sono un po’ le mie: trovarsi un po’ incastrata nel “gioco/giogo dell’amore” senza saperlo giocare davvero. Sì, ritrovarsi attenzioni addosso ma non provare davvero qualcosa, non sentire il bisogno di avere una persona a fianco e non perdere mai il controllo. E quando ti ritrovi a perderlo, a sentire che la mente va altrove, lo sguardo al tavolo Serpeverde, è già lì che sei fregata. Ma che era fregata lo avevamo capitolo alla prima storia, quando va in giro a cercare il suo nome, quando va nei Sotterranei a dirgli che lo ha scoperto. E vabbè piccola Domi, che devo dirti? Il mondo è pieno di pesci, rischiare di acchiappare lo squalo è improbabile ma non impossibile. Se non va bene con il secondo amore, proveremo col terzo, mh? Che dici?
Io, nonostante tutto, ho amato il loro scambio nella capanna di Hagrid e per quanto lui sia insopportabilmente lui, a sottolinearle come ha notato che lei lo guardava, prima di sapere che era tutta messinscena, ho amato il modo in cui l’ha attirata a sé, l’ha baciata e, in fondo, sembrava divertirsi con lei, in quel gioco di odio tutto qui dentro tranne te, un pochino. E niente, quindi sono felice che Etienne gli abbia detto di cucirsela con il filo da pesca, finchè non avesse capito l’entità dei suoi sentimenti, almeno su questo fronte ci siamo salvati. E il finale? Beh, il finale lo hai visto in diretta: mi ha spezzata. Non volevo crederci. Quel “Puzzo di veela” mi ha uccisa, totale. Tutto questo piano, le attenzioni, il lavorio, forse proprio il trovarsi in stanza in punizione con lei appositamente, mi hanno fatto cadere la mia OTP suprema, quella del mio bellissimo regalo di Natale ç_ç piango un fiume di insulti per il Rampollo Rosierino.
A parte le cavolate, sono un sacco curiosa di sapere cosa succederà dopo, se per loro due ci sarà un tempo ed uno spazio migliore di questo. Alla fine, il trope enemies to lovers è il mio prefe.
Attendo fiduciosa, nel frattempo lascio qua fermi sulla scrivania i moduli per la creazione del Club OdiaIlRosierino. Aspetto le sue prossime mosse!
Un abbraccio forte |