Valutazione per l'Ace Contest indetto da Mari Lace
Titolo: 1,7/2
Il titolo è divertente, trovandolo incuriosisce e invoglia a leggere la storia.
Dopo aver letto la storia, ammetto non mi è stato subito chiaro il perché del titolo, ho dovuto ascoltare la canzone e anche così ci ho messo un po’ a cogliere il collegamento, sicuramente per un limite mio. Credo che sia Janine a “dare della doccia” a Sherlock, alla fine, quando si ritrova da sola in doccia dopo il suo strano rifiuto; non trovo il collegamento fortissimo, tuttavia, avrei preferito vedere il titolo ripreso in modo più diretto nel corso della storia (o anche alla fine). Un buon titolo, in ogni caso!
Grammatica: 9,3/10
La storia è scritta bene, ho trovato un solo errore “grave”, più due sviste e un caso di ortografia errata.
“inesperto riguardo le donne” la forma corretta è riguardo a: riguardo alle donne -0,3
“Basic Instint” refuso: Instinct -0,1
“ogni vota che” refuso: volta -0,1
“Bé,” ortografia errata: ho controllato sulla Treccani e “bé” risulta semmai utilizzato per indicare l’imitazione del belato. L’interiezione va scritta con l’apostrofo o con l’acca finale (be’, beh). -0,2
https://www.treccani.it/vocabolario/be/
Stile: 2,5/3
Utilizzi un lessico coerente in tutta la storia, un lessico che ben si adatta ai personaggi coinvolti.
Il narratore segue i pensieri e le azioni di Janine, c’è un’unica frase che mi ha un po’ confusa perché sembra passare al punto di vista di Sherlock – non mi dispiacciono i pov alternati, ma un’unica frase in un’OS a pov altrimenti unico stranisce. La frase in questione è:
[“Eventualmente sarebbe cocaina, ma non ne ho”. Aveva risposto con naturalezza e cogliere solo una leggera riprovazione in una piccola smorfia di lei lo fece rilassare. Per lo meno quella tattica non gli stava costando terribilmente.]
Non so se sia una mia impressione errata e il pov debba essere Janine che interpreta la reazione di Sherlock, ma non credo. Per il resto, nessun appunto da fare sul narratore!
Sulla punteggiatura ho qualche appunto da fare; uno è un errore in senso proprio (o meglio, una svista, ne sono certa), gli altri sono legati a scelte personali e quelli che mi permetterò di dare saranno da intendere come consigli, spunti di riflessione magari, e nulla più. Non vogliono essere correzioni.
“Non sei molto contenta che abbia indovinato, sei preoccupata di diventare grassa come tua madre è una caratteristica delle donne mediorientali, ma lei avrà avuto tre o quattro gravidanze, tu non corri questo rischio”.
Manca qualcosa in questa frase, tra “madre” ed “è”: sono due frasi distinte ma non c’è niente a separarle, nemmeno una virgola. Suggerisco un segno di punteggiatura forte, due punti o punto e virgola o anche un punto fermo volendo. [Questo è l’unico vero errore in fatto di punteggiatura.]
In generale in più passaggi ho notato una certa monotonia nelle pause, un’abbondanza di virgole soprattutto nei dialoghi. Una distribuzione più variata di pause forti e deboli secondo me in alcuni punti avrebbe reso la lettura più fluida e spontanea. Ti porto alcuni esempi:
“Non proprio, ma non aprirla lo stesso, cercherò di fare presto”.
Così le prime due frasi (strettamente legate tra loro) e l’ultima risultano sullo stesso piano, staccherei l’ultima in modo più netto (punto e virgola, un punto fermo separando i periodi).
“A meno che questo interrompa i tuoi piani di esplorazione, in camera non c’è niente che ti possa interessare, forse volevi cercare anche in bagno?”
Molte virgole per un periodo piuttosto lungo: staccherei la prima frase in modo più netto.
Janine avrebbe voluto avere una risposta pronta, una dissacrante, o per lo meno brillante.
Utilizzerei una punteggiatura più variata per migliorare lo scorrimento della frase, magari dei due punti dopo “pronta”. Altrimenti toglierei la virgola dopo “dissacrante”. In entrambi i casi l’obiettivo sarebbe legare maggiormente le due opzioni (“una dissacrante o per lo meno brillante”) staccandole dal periodo principale.
“Ora è meglio se ci asciughiamo, tu avrai sonno, io devo uscire”.
Vedo uno stacco più netto tra la prima frase e le seguenti che tra le ultime due, quindi avrei distinto la punteggiatura.
IC: 10/10
La protagonista dell’OS è decisamente Janine. L’hai rappresentata come una donna che conta molto sulla sua sensualità, per dirla con Sherlock, una donna che sa ciò che vuole ed è decisa ad agire per ottenerlo, non attende passivamente di essere sedotta (con Sherlock ne avrebbe, di attesa da fare).
La tua Janine mi è parsa anche vagamente bifobica, credo fosse voluto (definisce un supposto bisessuale “uomo un po’ ambiguo” e parla di fargli decidere da che parte schierarsi), tratto che non mi aspettavo ma che trovo possa andare con il personaggio: di incomprensioni sulla bisessualità ce ne sono tante tuttora, figuriamoci nel 2014. Mi ha semmai un po’ stupita il riferimento alle molestie sessuali subite da Magnussen, non per le molestie (fin troppo IC) ma per il fatto che vi alluda come qualcosa di brutto che avrebbe fatto. Purtroppo è una reazione diffusa, sentirsi sporche per molestie che vengono subite senza reagire, però vista la sua caratterizzazione complessiva non me l’aspettavo – non che sia OOC, assolutamente, anche perché Janine la vediamo in realtà molto poco e potevi spaziare con lei.
Passando a Sherlock, lui è totalmente il personaggio della serie: la chiama, la corteggia “frastornandola”, di donne capisce ben poco sentimentalmente e deduce un sacco di cose su Janine che una persona con un minimo di tatto (o buonsenso?) in più avrebbe evitato di pronunciare a voce alta con una ragazza su cui, a prescindere dei motivi, voglia far colpo. È schietto e risulta ambiguo, perché si comporta come se volesse sedurla ma al contempo resta distaccato, sfugge le avances sessuali di Janine al punto da lasciarla sola sotto la doccia. Fantastica la ripresa del canon in quell’accenno al conservarsi per la notte di nozze, occhiolino all’”Aspettavo che fossimo sposati”.
In questo parametro dovrei valutare anche il modo in cui il personaggio è stato conciliato con l’asessualità. L’asessualità di Sherlock Holmes è praticamente canonica, nei libri di Conan Doyle più che nella serie (ma anche con questa versione di Sherlock non la trovo affatto improbabile), e in questo in un certo senso eri avvantaggiata. In questa storia, tuttavia, ciò che risulta con chiarezza è il disinteresse di Sherlock nei confronti del sesso, non il motivo dietro questo disinteresse; celibato e asessualità non sono la stessa cosa, potrebbero esserci altre spiegazioni per il suo rifiuto di Janine e dato che del suo punto di vista non vediamo quasi nulla l’ambiguità rimane. Non ne ho tenuto conto in questo parametro perché sapendo che hai inteso Sherlock come asessuale il suo comportamento è sensato, ma riprenderò questo aspetto nel gradimento.
Citazione: 4,5/5
Hai fatto un ottimo uso della citazione scelta, inserendola in modo perfettamente spontaneo nella conversazione tra Sherlock e Janine!
Janine non è una bugiarda (non gli mente mai, sapendo bene che sarebbe inutile), per dirla con Sherlock è un’ottimista nel suo illudersi di avere la situazione sotto controllo e di poter trattare con Sherlock come farebbe con più o meno qualsiasi altro uomo.
Mi è piaciuto molto il modo in cui l’hai sfruttata, il motivo per cui ho decurtato mezzo punto è solo per giustizia rispetto ad altre storie che sono costruite interamente sulla citazione, mentre qui è sì ben inserita ma non fondamentale.
Gradimento personale: 4/5
Hai scritto un missing moment della serie divertente e anche interessante, il retroscena della relazione di Sherlock con Janine. La lettura è scorrevole e in generale piacevole, un buon lavoro.
Ammetto però di non essere soddisfatta al 100% per quanto riguarda la rappresentazione dell’asessualità di Sherlock, perché è una caratteristica che non viene mai esplicitata con chiarezza, mai nemmeno ipotizzata da Janine. La voce narrante è la sua ed è divertente vederla interrogarsi e avanzare ipotesi su Sherlock e le sue misteriose intenzioni nei suoi confronti (la sta corteggiando? Perché ignora le sue avances? Matrimonio??), ma le sue ipotesi abbracciano omosessualità, bisessualità e timidezza, che possa non provare attrazione sessuale in generale non le sfiora realmente il cervello (non so se la “verità assurda” del finale allude a questo, ma non mi è sembrato). Teoricamente, specie se un lettore si approccia alla storia senza sapere del tema del contest, ci sono varie possibili spiegazioni al comportamento di Sherlock che non coinvolgono la mancanza di attrazione sessuale, e dato che il pov è di Janine dall’inizio alla fine questo aspetto un po’ si perde. Leggendo mi aspettavo che fosse proprio Sherlock a dire qualcosa a riguardo, sconvolgendo Janine, invece si limita a dirle che per il sesso aspetta il matrimonio e a mollarla nella doccia. Ecco, avrei preferito qualcosa che lasciasse meno dubbi, ma comunque il comportamento di Sherlock può certamente essere collegato all’asessualità (oltre che al suo opportunismo, sapendo i retroscena di questo “corteggiamento”, per Janine mi è sinceramente dispiaciuto!).
Bonus: 1/1
Totale: 33/36 |