Recensioni per
Non dire una parola che non sia d'amore
di padme83

Questa storia ha ottenuto 13 recensioni.
Positive : 13
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
10/11/21, ore 22:49

Cara Padme,
Riguardando, con mooolta calma, le recensioni arretrate stavo per rispondere alla tua quando mi è venuta in mente una mancanza incredibile: non avevo ancora recensito questa storia °O°
Immaginavo che anche Mazarine avrebbe catturato la tua attenzione e, di fatti, eccoci qui: io ti passo tutto quello che vuoi, è perfettamente plausibile che al buio le cose ci appaiano più scure, quindi perché non anche gli occhi di Albus? (Che tra l'altro hai descritto con delle similitudini bellissime)
Mi è piaciuto tantissimo il fatto che nella prima shot di questa raccolta fosse Albus a contemplare Gellert nel sonno e qui c'è l'esatto contrario con i pensieri che risultano essere così speculari: se da una parte c'è Albus che non vorrebbe che l'altro si svegli ma al tempo stesso sì e c'è desiderio ma anche timore, dall'altra c'è Gellert che vorrebbe che Albus si svegliasse e al tempo stesso no e c'è dolcezza ma anche impazienza (meraviglioso il rimando allo struggimento di Psiche). L'ho trovato davvero uno spunto interessante che sottolinea quanto i due siano diversi e simili al tempo stesso, con quell'adorabile ironia e fremente passione che anima ogni loro dialogo (Dormire è tempo perso potrebbe essere una frase detta dal Fagiolo XD), sebbene siano pochi perché ben sappiamo che sono più tipi d'azione che di parole. Il loro approcciarsi è dolce e struggente all'inizio, quella carezza sulle labbra è quasi una scena cinematografica che si può sin vedere ma, ovviamente, l'urgenza e il bisogno irrompono, irruenti e insaziabili, perché questa è una costante imprescindibile del loro rapporto... è proprio vero, ognuno sarà la rovina dell'altro ma nell'oscurità non c'è spazio per i problemi, nell'oscurità tutto è nascosto, tutto è lecito, allacciati nell'oscurità non c'è nient'altro che non siano loro due.
Al solito l'inscindibile legame che avvolge questi due personaggi enormi è reso in un modo squisitamente poetico, coinvolgente e struggente.
La cura che metti nella scelta delle parole, del corsivo e dell'impaginazione non passa inosservata e permette un'immersione praticamente totale in questo mare di sentimenti in tempesta.
Come sempre il legame che hai con questi due personaggi si avverte profondamente, sono la tua sirena ammaliatrice e non puoi sottrarti al loro richiamo e, come ben sai, è una cosa che capisco benissimo!
Ti mando un super abbraccio <3
Alla prossima
Cida

Recensore Master
29/10/21, ore 21:56

Cara, ho letto questa storia nel momento stesso in cui hai condiviso il link, ma ho aspettato di avere un pochino di tempo per tornarci sopra con un po' di tranquillità per poterle dedicare tutte le attenzioni che merita (e comunque non saranno mai abbastanza – no, non ti sto prendendo in giro e non voleva essere un gioco con il tuo titolo).
Io, come sempre, ti leggo e resto senza parole davanti all'intensità dei sentimenti che riesci a veicolare in un modo così concreto e tangibile: i tuoi personaggi sono immensi, e sanno imprimere la loro immensità, la forza del loro legame inscindibile e in grado di trascendere qualsiasi cosa in tutto, anche in un gesto minuscolo, anche solo nel modo particolare che hanno di osservarsi. Ed è qualcosa che, davvero, credo nessuno riesca a fare come fai tu.
Per questo il fatto che questa storia sia un po’ il contraltare (lo specchio, mi verrebbe da dire, perché quando ci sono loro e ci sei tu parlare di specchi credo sia sempre sensato) della prima storia della raccolta non mi sembra qualcosa da perdonare, ma anzi, viene anche ad assumere un che di necessario: il loro universo è fatto di continui rimandi e di confini che superano in tutti i modi possibili, di una comunione di anime, prima ancora che di corpi, che rende questo guardarsi da prospettive diverse un nocciolo quasi essenziale del loro rapporto.
E quindi entrare nella mente di Gellert, sostanzialmente, è entrare nella mente di Albus, ed è un vivere questa vicinanza che non è abbastanza, non lo è mai, perché loro sono davvero insaziabili. Lo sono perché sono davvero parte di una stessa cosa, e quindi forse cercarsi, volersi, aggrapparsi l’uno all’altro e lasciare segni tangibili e visibili, desiderare il corpo con la stessa intensità con cui si vuole la mente è qualcosa di inevitabile. Ed è bello, è sempre bellissimo vedere la cura, la precisione con cui ogni singola parola nelle tue storie va a costruire ponti e ad assumere un significato precisissimo che amplia la prospettiva e sottolinea dettagli che sono immensi.
Gellert qui è graffiante, ha una voce affilatissima e un desiderio che non fa sconti a nessuno, pretende e Albus non vuole altro che lasciarsi pretendere, e assistere a tutto ciò è davvero un privilegio, perché le emozioni che provo leggendo le tue storie le incontro davvero di rado.
Bellissimi, come sempre, tutti i rimandi a opere letterarie che ho scoperto grazie a te (e, lo sai, per questo non ti ringrazierò mai abbastanza) e che vanno a creare un panorama narrativo in cui i tuoi Albus e Gellert hanno un ruolo fondamentale.
Insomma, come sempre trovare un tuo aggiornamento è qualcosa di stupendo, e ti ringrazio davvero di cuore per continuare a condividere qui queste meraviglie.
Un abbraccio grande!

Recensore Master
27/10/21, ore 14:05

Il mio cuore fa festa ogni volta che compari tra glia aggiornamenti dei miei autori preferiti. <3
(A parte che io ignoravo l’esistenza di questo colore e ora che l’ho scoperto, BAM, la mente sta facendo dei voli epici – e quindi grazie per aver contribuito all’ennesima idea che chissà se si trasformerà mai in file XD)
Perché mai dovremmo solo “fartela passare”? La presenza di tue headcanon e immagini già usate non intacca minimamente la qualità della fic, e lo stesso dicasi per l’aver ridescritto la scena da un PoV differente. Qui più ne abbiamo meglio è, ma soprattutto… Per quanto, sotto certi aspetti, i protagonisti si somiglino, sotto altri divergono, ed è molto interessante leggere come momenti simili varino in base all’osservatore. Per esempio, se nella “gemella” di raccolta vi era più incanto, più meraviglia da parte di Albus, a parer mio qui queste emozioni si fondono a una carnalità dai contorni più netti, più decisi. Anche lì vi era desiderio, ovviamente (e anche tanto), ma stavolta l’aspetto è esaltato, cosa che condivido in considerazione anche del personaggio che vive il momento. Gellert potrà anche essere sfuggente, ma la sua presenza, la sua volontà, i suoi desideri sono forza che non ha timore o riguardo ad esprimere; come il drago che lo simboleggia, affonda i suoi artigli in una preda che, in realtà, sogna proprio di essere cacciata.
Un altro aspetto che ho apprezzato molto è la penombra: l’ho ricollegata alla natura stessa della relazione tra i due. Nel segreto delle loro stanze, del loro letto, il loro amore è luce che brilla più di mille stelle; ma, agli occhi del mondo (e non solo per il contesto dell’epoca) essa non esiste, o meglio, è un’amicizia intensa, una fratellanza di menti simili nelle loro genialità. La loro è una relazione che nasce e si sviluppa nell’intimità e che non ha mai una reale fine: non a caso Albus esita tanto nello sfidare l’ormai avversario, non a caso lo sconfigge, ma non lo uccide. La loro intera vita,almeno da questo punto di vista, sarà in penombra, un continuo gioco di detto e non detto che sia la luce del giorno sia il buio della notte condannerebbero; ecco, quindi, la penombra che li accoglie e gli assolve. <3
Senza ripetere i complimenti che conosci e che ti dedico ogni volta (quindi anche stavolta non sfuggi!), ti dico solo grazie per averci regalato un altro gioiello così intenso.
Spero di rileggerti presto; un bacione! <3
C.

Recensore Master
25/10/21, ore 23:27

"Nella densa penombra che vi avvolge (che vi accoglie, che vi assolve)" e "Affondi le labbra – e i denti e l’anima e tutto", non so dirti quanto mi piacciono queste frasi, e i concetti, naturalmente!
Quel senso di assoluzione dato dalle tenebre (ma anche dall'amore) ricordo che lo hai già usato, e già allora mi era piaciuto molto, perché sì: da un lato è naturale sentirsi 'meno colpevoli' di quanto avviene in condizioni che ci nascondono, senza testimoni, e dall'altro l'amore assolve sempre quel che si fa in suo nome (beh, quasi sempre).
E poi la seconda frase, il senso di affondare con l'anima, un amore con le zanne... forse anche questo l'avevi già detto, e lo trovo bello e intenso: l'amore ha i denti e gli artigli e li sa usare.
Eppure qui non c'è violenza, Gellert desidera Albus in modo viscerale, ma non gli farebbe mai del male.
Mi dà l'idea di un personaggio ancora molto giovane.
Le due flash sono quasi speculari, dici, e hai ragione, ma questo evidenzia ancora di più la profonda caratterizzazione dei personaggi.
In altre tue storie ti avevo scritto di non essere in grado di distinguere Albus da Gellert, e in un certo senso ora penso che non sia sbagliato: loro si fondono, diventano uno solo... eppure sono profondamente diversi, e in queste due flash è evidente.
Non agiscono, non c'è un vero dialogo, ma emergono dalle emozioni.
La tua bravura nel farli vivere è incredibile.

Recensore Master
25/10/21, ore 16:18

Anche questa è una piccola perla Grindeldore, che ho letto volentieri.


L'intimità che c'è tra Albus e Gellert e così profonda, che la si percepisce in modo chiaro e prorompente.


Ottimo lavoro come sempre, e a presto. 💗