Buongiorno cara, che piacere essere qui dopo tanto tempo! Mi auguro tu stia bene.
Ho scelto di leggere questa perché è parecchio che non leggo sul fandom di Good Omens, mi ci sono affezionata ormai. Poi la descrizione nello specchietto della storia mi ha attirata tantissimo, quindi vado!
Sembrava leggera e spensierata inizialmente, un piccolo racconto a mostrare un lato del momento che ha portato i due protagonisti a salvarsi la vita per il giudizio ricevuto. Un po’ di sana ironia, uno scambio rapido di battute, un imbarazzo più che comprensibile lasciano spazio a qualche cosa di più, più profondo, più intimo tra loro. Millenni li legano e li hanno avvicinati, e ora hanno fatto quel piccolo passo in più e con una tale delicatezza da spiazzare: un carattere come quello di Crowley è riuscito nell’intento di far arrossire e rendere felice Aziraphale senza alcuna malizia, forzatura o tentazione.
Basta uno sfioramento di mano, la richiesta, il permesso concesso, e si sono avvicinati un po’ di più. E io sono letteralmente sciolta.
Ho apprezzato molto questo scritto nella sua brevità, nel suo essere terra terra ma anche delicato quando serve, nel suo mostrare i personaggi con la loro indole, il loro rapporto, le loro abitudini. Ti sei focalizzato su quei gesti, su cosa significano e andranno a significare d’ora in poi, e senza alcuna forzatura: c’è proprio la sensazione che tutto scorra naturale fino alla fine.
Il testo è ben scritto, scorrevole nella lettura e piacevole nella cura dedicata, trovo canonici i personaggi, i luoghi e le interazioni, e ho apprezzato che non siano andati oltre, prima della fine della fic.
Spero di ritrovarti presto agli scambi, alla prossima e buona ispirazione! :3 |