Non potevo non leggere, Pain è stato il primo personaggio che ho amato, all'epoca il mio preferito, diventato per forza di cose Nagato. Io non potrò mai dimenticarmi come mi lasciò a bocca aperta parlando del dolore, quello dell'anima che nessuno comprende ma che non viene compreso dalla maggior parte delle persone le quali considerano solo quello fisico il vero dolore. Invece no, il vero dolore, quello che può essere peggiore della morte, è invisibile, trasparente, e anche per questo fa ancora più male. Le persone ti ridono in faccia dicendo che tu non hai niente, che la gente che soffre è solo quella con una ferita aperta sulla pelle. Non potrò mai dimenticare Nagato evocare la Statua Diabolica spinto dal dolore per la perdita dell'amico. Il dolore ti cambia.
"Si agisce così perché si deve,
affinché le cose cambino,
così da raggiungere un nuovo stato delle cose."
Il dolore insegna, l'uomo impara dai suoi errori. Si usa il dolore per educare il bambino, non il ceffone ma la punizione, il brutto voto, la sgridata, i divieti di giocare con gli amici... il dolore muove il mondo, quello dell'anima, tuttavia per la maggior parte delle persone non è niente, inesistente, invisibile, e questo suscita in e nuovo dolore, quello di non essere compresa. Grazie Nagato per averlo fatto, per averlo spiegato a chi non capisce. Il Dio che ritorna uomo per accettare e capire il dolore, il dolore esiste e capire questo permette di eliminarlo dal mondo. La perfezione, grazie, questa va nei miei preferiti.

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Ciao!
Ho letto con molto piacere questo tuo lavoro, mi piace molto l'introspezione e la cura di certi ragionamenti e li trovo particolarmente calzanti sulla figura di Pain (uno dei personaggi più interessanti tutto il manga/anime secondo il mio gusto personale).
Continua così!
A presto!

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