Ciao Cora!
Io ormai sono consapevole di essere il tuo incubo e di suonare al tuo campanello (aka scrivere su Messenger per ogni cagata che mi sovviene alla mente) ma io questa storia non potevo perdermela per nessun motivo al mondo. Che lo sappia solo avendola finita di leggere, rende doppia la verità di questa affermazione. Ho amato ogni dettaglio: dalla scelta dell'AU (voglio scriverci sopra diecimila storie), alla scelta dei personaggi, a quanto siano incredibilmente IC nei loro pensieri, nelle loro battute, nel modo di essere. Ho deciso che inizierò a parlarne in ordine teneramente sbagliato perché ho amato qualsiasi cosa di questa storia e PER DINCI LO SAPEVO che tu potevi partorire una cosa del genere, lo sapevo già dal tempietto AtsuHina (che non so per quale rencodita ragione sia così rimasto adeso al mio cervello, MA TANT'È).
Voglio partire da Bokuto, re indiscusso di questa storia: ho riso da sola. Letteralmente. Davanti allo schermo, come una persona con gravi problemi a gestire le proprie emozioni, un po' come Atsumu davanti ad Hinata. Però il gufetto mi ha uccisa, letteralmente: non solo per il beatboxing (sul serio Cora, da dove ti è uscito il beatboxing?), non solo per ripetere le parole di Sakusa urlandole intorno al tavolo. Cioè tutto questo è puro CANON, pure in un AU. È più canon del canon! (ho letto l'altro giorno la parte in cui lui dice a Keiji "IL NOSTRO TSUKKI!" e lui "guarda che non gioca in squadra con noi" 😒). Vabbè, digressioni mie a parte, il tuo Bokuto è meraviglioso e con quella pizza finale per l'amore dell'amicizia (?) ha vinto il premio coinquilino del mese (e non gli può essere ritirato nemmeno quando li interrompe perché eh-eh, è come i regali, uno non può riprenderseli).
Sakusa, poi, è meraviglioso anche lui (troverò un sinonimo presto, promesso!): la sua mania per l'igiene, il cesto dei panni sporchi nascosto, la sua misericordia verso i ragni e il Bokuto San Francesco. Adoro, ogni singola cosa io a d o r o (perché pure io sono bravissima a dire le parole lettera per lettera).
Poi vabbè, vogliamo parlare di Atsumu, che ha più sbalzi di umore di me in preciclo? Da dio della bonezza ("Atsumu sorride al proprio riflesso e se nelle retini non gli si fosse marchiata a fuoco l’immagine ramata di quel tizio, Atsumu si innamorerebbe di se stesso" – NARCISO STYLE) e dei pantaloni fascianti, del gel sui capelli e dei segni del cuscino sulla guancia (non dimenticando le mucche) per passare poi a ultimo vile garzone affranto dalla vita, tanto da farsi mangiare il cuore sprofondando dentro il materasso da un fattorino dai capelli rossi e il sentore di primavera addosso (vogliamo parlare di Kageyama?!). Ho amato i loro scambi, il suo imbambolamento, il suo voler essere bello, essere nei suoi standard, il suo mangiare pizza quanto un americano solo per poter vedere lui, facendo istericare il povero Sakusa. E Hinata che fa il primo passo e torna da lui.. beh, terribilmente canon! Come quando si è presentato al ritiro senza essere invitato. Ora, che qua faccia il raccattapalle non è carino da dire MA MA MA il fatto che tutti si innamorino di lui è sintomatico di quanto lui sia davvero primavera nel loro inverno. La gelosia di Atsumu verso Osamu poi è adorabile.
Che dire ancora, oltre questa carrellata di cose che ho adorato messe in fila a caso? Ho amato tutto! La storia è divertissima, sagace, brillante, scritta benissimo, pulita e davvero adorabile (anche qua, il dizionario dei sinonimi e contrari forse dovrei mangiarlo a mo' di scontrino – te lo avrei chiesto se era una storia vera, perché era una cosa troppo assurda per essere pensata ahahah). Quindi ti lascio questa rece confusa e ti ringrazio di questa bellissima lettura e di tutti gli scleri,
un mega abbraccio stritolante! |