Recensioni per
Dal tramonto all'alba
di VanessaSpark

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
05/08/23, ore 15:36

Ero alla disperata ricerca di una RivaMika IC, e quando i miei occhi hanno letto l'introduzione di questa shot mi sono catapultata a leggerla. Devo dire che mi ha incantata e letteralmente fatta viaggiare con la testa. I personaggi IC, con i loro complessi sentimentali e dolorosi, loro due, i due Ackerman insieme hanno reso tutto così profondo e intenso.
Ho amato tutto di questa shot, nonostante fatico a pensare a Levi con Erwin, ma ammetto che ci stava alla grande. Quindi complimenti davvero.
Detto questo finisce dritta tra le mie preferite ❤️🌸

Nuovo recensore
02/01/22, ore 21:25

Ciao Vanessa!
Allora prima cosa: OMMMIODDIOHHH.
Cioè cavolo mi è piaciuta un sacco,non credevo così. Letta tutta d'un fiato.
I personaggi sono analizzati veramente bene(nonostante non fosse una long,quindi avevi si e no 2 possibilità su 10 di riuscirci) ma la cosa più bella secondo me è stata la scena erotica. Purtroppo quando si tratta di scene così si tende sempre, anche senza volerlo ,a fare quella che poi è solo una scena porno fine a sé stessa(non che dispiaccia a me personalmente eh) però questo è e rimane per certi versi addirittura banale. Qua invece no,la carica erotica è alle stelle ma è molto coinvolgente poiché ci hai messo in mezzo un turbinio di emozioni...prime fra tutte il tormento e la rabbia che solo due bestie solitarie come loro possono provare così intensamente. E poi ho trovato adorabile la "tenerezza" di Mikasa,tra i due è stato il personaggio che ho preferito. Che dire in conclusione spero tu faccia ancora one shot,è stata davvero una piacevole sorpresa (basta che non mi trascuri "Di ghiaccio e d'acciaio" però eh 🤣).
Un abbraccio,alla prossima!

Recensore Junior
02/01/22, ore 17:42

Ciao cara Vanessa, innanzitutto buon anno. Che dire, sono felice di leggere una nuova LeviMika qui su efp... Trovo che la storia mostri delle sfaccettature alquanto vieritere dei due personaggi descritti, sebbene tu non abbia potuto analizzarli al meglio. A volte, quando penso a Levi e Mikasa, cerco di immaginare un loro possibile punto di contatto, perché per quanto sembri strano/impossibile, li trovo abbastanza compatibili. E questa one-shot me ne ha mostrato uno davvero interessante e intrigante! Per cui, complimenti! Mi è piaciuta molto. Chissà, magari un giorno potresti scrivere una long... 🤭
Detto questo, un bacio e alla prossima.
Moby 9090

Recensore Veterano
02/01/22, ore 15:04

Ciao Vane!
Sono felicissima che tu abbia deciso di postare la storia, perché so quanto sforzo ci sia stato nello scriverla e, forse ancora di più, nel postarla e scalzare le tue virgo vibes che chiedevano prima di finire quello che avevi iniziato. Ti lascio qualche pensiero sparso qui, con la speranza che possa rendere conto di quanto,quanto!, questa storia mi sia piaciuta e sia stata felice che tu abbia voluto sviluppare questo prompt folle solo per farmi un regalo. So che per te è difficile prendere due personaggi da “zero” e non metterti a sviscerarli con la tua solita dovizia, fino ad interrogarti su ogni pensiero nascosto anche negli anfratti più lontani del loro cervello. Per questo ho apprezzato in maniera doppia come hai lavorato sui due Ackerman: due soldati, due macchine per uccidere e per sconfiggere ma sterili, al loro interno (“Avevano portato morte, ma nessuna salvezza”). Sono rimasti loro due, vero, ma soli. Hanno perso tutto ciò che conta per loro: sono rimasti “condannati a vivere”, perché loro due sono “duri a morire”, lo hanno scritto nei geni. Ho voluto proprio riportare testualmente le tue parole perché secondo me è importante per cogliere il lavoro di introspezione che hai fatto su di loro, anche nel poco tempo (che poi, poco, ci hai fatto le ore piccole!) che hai avuto a disposizione per analizzarli. Levi non è in quella caverna il soldato più forte dell’umanità, è un uomo finito, stanco, che trema. Che pensa a tutto quello che non ha avuto, non ha ottenuto, che adesso pesa molto di più visto che la morte è vicina. E, soprattutto, fa molto più paura della morte stessa. Marracash in una canzone che amo dice “Non temo la morte ma ho paura di non vivere” ed ho trovato in Levi una traccia di questo spaventoso pensiero.
Mikasa, invece, sembra come sempre stoica, ferma, ineluttabile: invece anche dentro di lei si agita il mare di pensieri di dolore per la perdita di Eren, non solo fisica. La perdita della speranza di quell’amore corrisposto che – ora lo vede – non è mai esistito e non avrebbe potuto esistere. E soprattutto si rende conto come si è assuefatta alle atrocità che la vita prima, la vita da soldato poi, le ha messo davanti. La morte dei suoi genitori, la morte di quelli adottivi, i giganti, Eren gigante, la morte dei compagni attorno. Tutti, tranne loro due. E la capacità di adattarsi a qualsiasi situazione, come ha sempre fatto, fino a lasciarsi morire, ad accettare l’ineluttabilità di quel destino. Questo mi ha fatto pensare alla prima scena in cui abbiamo visto l’Eren gigante, senza sapere che fosse lui: Mikasa è a terra, senza gas per il movimento tridimensionale, con solo una lama spezzata. Pensa di arrendersi, che sia finita, che non ha più senso combattere. E allora arriva la voce di Eren alle sue orecchie: COMBATTI, e lei sa che non si arrenderà, non si è mai più arresa dopo quel giorno. Sono convinta non lo farà nemmeno dopo questa storia, dopo avere un alleato come Levi – uno di quelli che non desidera essere consolato. Levi non desidera essere consolato perché, diciamocelo, è inconsolabile: la perdita – di Erwin, della vita, della guerra, di ogni certezza – è ormai talmente palese da essere quasi solida, nell’aria. Si avverte, la respirano entrambi. Lui è un topo in trappola e non avrebbe mai voluto Erwin lo vedesse così. Vuole lo ricordi come il soldato più forte, come quello in grado di uccidere il Gigante Bestia e qualunque altro ostacolo, per la promessa fatta a lui, per il debito che ha con lui, per l’amore che lo ha sempre animato. Ma come si fa ad amare qualcuno (che meraviglia la potenza di questo pensiero) che sai che da lì a poco sai che finirà nella bocca di un gigante? Per questo lui ha sempre detto “Per favore no, Levi”, per favore no. Lo ha allontanato, per salvarlo e per salvarsi, dal dolore che sarebbe stato mille volte più letale se si fossero concessi quella debolezza. Per loro, non vi è tempo per le debolezze ma solo per la morte, solo per la guerra.
Un altro pensiero che ho amato è quel suo mettere in dubbio, alla fine, pure che quello che aveva visto e pensato che di Erwin fosse vero, si chiede se non avesse semplicemente sognato di vedersi “corrisposto anche se non corrisposto”. Ormai i dubbi allagano entrambi e Mikasa li fa emergere con la sua spietata trasparenza, senza voler ferire, solo consapevolmente. Ma Levi esplode perché i due Ackerman sono uguali ma profondamente diversi, in fondo: la scena di loro che si avvicinano è bella e vedere Mikasa così senza difese di fronte ad uno che non fosse Eren mi è piaciuto molto. Ti dico la verità, quando ho pensato questo prompt non pensavo si potessero accozzare questi due senza fare, per forza di cose, un po’ di OOC perché loro due sono davvero forse troppo uguali anche solo per pensare ad altro. In AoT alla fine di storia d’amore canon, se non quella di Ymir e Historia forse e l’amore palese di Mikasa, non ce ne sono altre. Sono tutte sottese, sono tutte da scoprire. E quella di questi due è una delle più lontane da esistere, secondo me, soprattutto perché a mio avviso Mikasa è la più “fredda” e la più lontana da scoprire la sua sessualità o comunque qualcosa che vi si avvicini. E pure Levi non tradisce un’emozione, se non in sporadiche occasioni e soprattutto nel prequel, in cui la vita del Corpo di ricerca non lo aveva forgiato a questa rigidità.
Della scena p0rn che devo dire? Che darle solamente del p0rn non sarebbe renderle giustizia. Hai reso lei impacciata, come non potrebbe essere altrimenti, ma anche in balia delle emozioni che solo la giovane età e la scoperta del sesso e del proprio corpo possono dare. Con la mente a pensare che quelle siano le mani di Eren – che sarebbero, secondo lei, più gentili e dolci (cosa che io dubito, ma fa parte anche della sua versione “idealizzata” di lui) – e lui a pensare che vorrebbe affondare piuttosto in Erwin, farlo suo, suo davvero, come ha fatto prendendosi la verginità di Mikasa, stretta non solo in senso fisico ma anche in quell’anima in cui si è rinchiusa e l’ha rinchiusa l’amore per Eren. Entrambi sono senza freni e senza paura delle conseguenze come si può esserlo proprio solo di fronte alla morte imminente, alla fine, a conseguenze che non arriveranno perché non ve ne sarà il tempo. Come il fatto che lui le venga dentro senza farsi troppe domande, senza nemmeno farsela in realtà quella domanda, se non a posteriori, denota quanto quell’amplesso sia totalmente in una dimensione che trascende il reale, come se avessero strappato un pezzo di “altro” alla vita e si fossero trasferiti lì a consumare qualcosa che nella realtà, quella che li vede quasi morti e spacciati, non può esistere per davvero.
Però non se ne pente ed è questa la frase più potente di tutta la storia, secondo me, perché racconta esattamente il percorso di Levi: dal prequel, ad Erwin, a quello che dice ad Eren durante la corsa nel bosco scappando dalla Gigante donna. “Fai la scelta di cui poi non ti pentirai”.
Ora io sogno un piccolo Ackermanino killer fin dalla tenera età ahahah Volevo sottolineare anche quanto Levi potesse essere fuori come un balcone per mangiarsi delle mele sporche in un posto così sporco! Un uomo finito!
A parte le cavolate, grazie mille ancora Vee per questo bellissimo regalo. Grazie grazie grazie. Che questo 2022 ti porti un sacco di cose belle, che te le meriti tutte!