Recensioni per
Quello che hai dentro
di blackjessamine

Questa storia ha ottenuto 15 recensioni.
Positive : 15
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Master

E allora: ri-ciao!
 
Parto subito con un’osservazione forse banale: girovagando molto a caso nel fandom (leggasi: ogni tanto il feed di instagram mi propone random post a tema, manco li avessi mai cercati), c’è tutta questa idea di Wylan piccolo, dolcissimo, cucciolino, che insomma, mi sembra sempre stonare un poco con il personaggio. Wylan è quello che si introduce in casa propria per svaligiarla, che fa esplodere cose, che si fa picchiare per mandare avanti il piano di Kaz e tiene i nervi saldi fino alla fine: ha una bella tempra anche lui, e dopo poco perde molta innocenza (e deve, forse, visto quello che passa).
Ho quindi apprezzato tanto che anche questo lato di Wyaln emergesse qui, con lui che sceglie di usare le proprie mani per creare esplosivi e non solo la meraviglia di una melodia, che perde frammenti (di sé?), che sceglie il riscatto dalla delusione che rappresenta per il padre e si trova questa nuova, strana, famiglia che lo accoglie così come è, molto per caso. Perché la risposta a tutte le domande che lo tormentano da sempre arriva sotto forma di una banda sgangherata di piccoli delinquenti, che lo accolgono tra di loro. Ed è da questa banda che si vede riconosciuto per quello che è, un ragazzino pieno di potenzialità e intelligenza, e dove gli dicono che le sue debolezze non sono fonte di vergogna (ringraziamo Kaz e la sua passione per fare discorsi motivazionali strani) e lui per primo deve crederci in se stesso; un gruppo che poi, più (la bellezza di Jesper che gli sta vicino in quel momento e gli fa forza) o meno delicatamente (Kaz parlo con te), gli mette in mano la risposta alla domanda forse più difficile.
E poi quel chiasso e la sparatoria, Jesper che è ovunque ed è una delle certezze per lui, ora, una di quelle da tenersi strette strette al cuore… Quanta gioia che regalano questi due!
Bellissima drabble davvero, non che avessi dubbi.
 
Io ti posso solo ringraziare per queste letture che mi hanno tenuto molta compagnia e aiutato un pochino a rimanere costante in qualcosa, perché insomma, perdermi queste drabble – tue! – su di loro sarebbe stato imperdonabile (è un modo per cercare di sentirmi meno in colpa per tutte le cose ancora da recuperare ^^’). È stato un bellissimo mini-viaggio dentro questo mondo, e te ne ringrazio davvero molto.

Complimenti ancora e un mega super abbraccio! 💛
Maqry

Recensore Master

Ciao!
Sempre in ritardo e sempre di fretta, ma eccomi finalmente anche da questo capitolo.
 
Nota iniziale: so che questo non è il focus della drabble o dell’introspezione, ma posso dire che il riferimento piccolino a Inej mi ha fatto squittire, perché il loro legame di amicizia mi fa davvero innamorare ancora di più dei personaggi? Le amicizie sono tutte bellissime, qui dentro, però non so, Inej e Jesper mi riescono sempre a emozionare tantissimo, e vederli insieme qui – insieme e in contrapposizione, perché l’equilibrio, il controllo, che Inej ha a Jesper manca – mi ha reso ancora più bella la lettura.
E niente, come sempre confermo di aver amato la tua gestione dell’introspezione, scavando in questo caos che c’è dentro Jesper, che vive sempre sull’orlo del pericolo ed è dentro di esso che si sente vivo. “Visualizzare” la sua interiorità con l’immagine della polvere da sparo è perfetto, e non so, per come lo rappresenti, con questa polvera pronta a esplodere che riempie ogni angolo di Jesper, riesce a rendere benissimo quello che è lui, senza essere banale. E non so se sia voluto, ma comunque per me qualsiasi riferimento a “materiale incendiario” rimanda subito a Wylan, e quindi ho apprezzato che ci fosse questo piccolo accenno: perché, anche senza pensare a Wyaln, quella è davvero la descrizione perfetta per Jesper, e inserire invece Wyaln nell’equazione rende chiaro come sotto sotto siano perfetti, insieme, proprio per quello che hanno dentro (se tutto questo non ha senso mi scuso per le mie scarse capacità articolatorie, ultimamente).
Mi è piaciuto moltissimo anche come hai inserito la natura Grisha di Jesper, con quel suo identificarsi pian piano con il proiettile, partendo dal silenzio, per poi il dito sul grilletto, e il proiettile vero e proprio: è stata una sequenza molto “cinematografica”, e l’ho trovata di impatto, per il personaggio.
 
Ora mi sbrigo e corro anche da Wyaln, ma intanto complimenti come sempre!

Recensore Master

Ed eccomi qui **, dal piccolo Wylan, degna conclusione di questa bellissima raccoltina :)

Mi piace come hai delineato il suo senso di spaesamento: insieme a Matthias lui nel gruppo è l'estraneo, il signorino per bene scappato di casa, che nasconde un profondo dolore. Sono tante le risposte che Wylan sta cercando e a tempo debito le troverà tutte, ma è dolce pensare a cosa può confortarlo nell'attesa: il chiasso tipico di Jesper ♥

Ottimo lavoro, cara, spero tanto di leggerti ancora su questo fandom :-*
ti mando un abbraccio!

Bennina

Recensore Master

Jesper del mio cuore ♥

sono super impaziente di ritrovarlo sullo schermo perché lo avevo amato tanto quanto nei libri. In questa drabblina hai reso benissimo (come diavolo fai a usare così poche parole, comeeee?) il suo essere tremendamente incosciente, avventato, senza freni. Jesper è esattamente come i suoi proiettili: veloce, preciso, letale, inarrestabile.

Questa parte in particolare "quando tu sei dentro di te e sei nel tuo dito sul proiettile e sei il proiettile" mi ha lasciata a bocca aperta e mi ha fatta pensare tantissimo a una scena della serie tv, quella nella quale Jesper è nella Faglia assieme agli altri e affronta i Volkra, lasciando intuire agli spettatori qualcosa riguardo il suo essere un Fabrikator.

Non vedo l'ora di leggere il finale su Wylan **, arrivoooo!
baci,

Bennina

Recensore Master

Aaaah e che meraviglia questa, andiamo decisamente a compensare l'angst della precedente **. C'è comunque dell'angst ma è mischiato a un sentimento forte che è l'amore, anzi, mischiato ad amore e amicizia. Adoro.

Ti faccio tantissimi complimenti per come sei riuscita a condensare la storia di Matthias in così poche parole: da bambino orfano e spaventato, a giovane pieno di rancore e pregiudizi, fino alla scoperta di cosa sia davvero importanza, e all'accettazione del diverso. Nina, colei che potrebbe ucciderlo e che invece lo ha salvato, e il resto dei Corvi, tanto disfunzionali e funzionali allo stesso tempo, la sua nuova famiglia.

Bella, bella, bella!

Se riesco concludo il giro, un bacione!

Bennina

Recensore Master

Sciauuu, rieccomi a recuperare la tua raccoltina ^^, ora che sono in pari con le letture del drabblitch mi ci posso mettere ^^.
Avevo letto qualche tuo commento su RoW ma ammetto che ho all'incirca rimosso tutto e leggendo la drabble in realtà non mi è tornato in mente quasi nulla quindi, pericolo spoiler evitato uhahaha.
Quel che risulta chiarissimo è l'immenso dolore di Nina, che la porta a dividere istintivamente il mondo in due diversi istanti temporali: prima di Matthias e dopo Matthias. Tendo a fare lo stesso quando incontro qualcuno che diventa di eccezionale importanza nella mia vita, quindi la capisco, ecco :)
Questa ha fatto veramente male, ma lo immaginavo ♥
un abbraccio, a prestissimo!

Bennina

Recensore Master

Ho tolto l'app di fb per non distrarmi ogni tre secondi, e stavo per perdermi Matthias. Certe cose son davvero inaccettabli, quindi ora corro subito a riparare.

Ma dicevamo: buona sera, Greta!

So benissimo qanto sia frustrante riprendere in mano per pubblicarle cose scritte tempo prima (il che ha anche vantaggi, perché sai che il progetto è finito e lo completerai), quando si è dalla parte di chi scrive, perché boh, tu arrivi a riguardare e ti chiedi dove è quel "non so che" che sicuramente doveva avere quando l'hai scritto la prima volta e ti pareva si unisse bene al reso. Ma insomma, per quanto non so quanto questo possa esserti di qualche conforto (non è che il mio parere sia poi così autorevole XD), credo che la visione del lettore in questi casi sia diversa dalla nostra, e questa sensazione di incompiutezza si senta decisamente meno. O almeno, per me è stato così: non ho sentito, leggendola, la mancanza di qualcosa (forse perché il lettore non ha idea di quello che esattamente l'autore voleva dire, e si interpreta quello che trova e alla luce di questo guarda al complesso? ). Quindi, insomma, per quanto poco possa valere, a me è piaciuta molto anche questa drabble. 
E non pensare che non abbia provato anche questa volta una bella dose di risentimento per avermi ricordato che certe canzoni e risate Matthias non potrà sentirsele per sempre.  
Però ecco, vorrei spendere qualche parola in più sulla prima parte e la metafora della corazza di ghiaccio: mi è piaciuta da impazzire l'immagine di odio cristallizzato che altro non è se non la paura di un bimbo che ha perso la propria famiglia per colpa dei Grisha, è solo, terrorizzato, orfano di tutti i suoi affetti e bisognoso di una guida, e l'unico che è una guida per lui in quel momento si trova ad essere Brum, che prende quella paura, vi fa leva, e la trasforma in odio, la incanala nell'addestramento da druskelle per fare di Matthias uno dei migliori. Ho trovato particolarmente azzeccata l'immagine con cui hai costruito questo passaggio fondamentale della crescita di Matthias e della sua caratterizzazione, e come si mostra anche lo sbriciolarsi di questa sua corazza. Insomma, questa prima parte è sicuramente la mia preferita della drabble e quella certamente più d'impatto, per me. 
Sotto quel ghiaccio, però, c'è comunque ancora un cuore (come resta a tutti e sei, sotto le loro sofferenz, anche di chi meno ce lo si aspetterebbe come il Matthias che conosciamo agli inizi o Kaz), ed è quel cuore che si riempie delle risate di Nina, che si lascia ammaliare da lei, che a lei finisce per affidarsi nonostante potrebbe con uno schiocco di dita fermarlo per sempre. E io sto di nuovo singhiozzando senza ritegno, giustamente. (Comunque tutto questo è ingiusto, ecco, l'ho detto).

Come sempre mi sembra di non scrivere mai niente e men che meno in modo comprensibile, ma prendi i complimenti e l'apprezzamento che stanno dentro tutti i miei commenti disordinati, ti prego. Sperando di non perdermi anche loro e fare corse in ritardo, ora mi ritiro nel mio angolino aspettando Wyaln e Jesper, che sono un po' i raggio di sole del gruppo e so che sapranno risollevarmi da Nina, Matthias, e tutte queste lacrime.  

Un abbraccio e alla prossima! 💙

Maqry

Recensore Master

*afferra il primo fazzolettino*

Ecco. Io lo sapevo che avrebbe fatto male, ma ogni volta che si parla di Nina "dopo" anche prepararsi serve a niente: si singhiozza e basta (mannaggia atte e pure alla Bardugo, soprattutto a lei).
Però, ecco, tra un singhiozzo e l'altro, ci tenevo a passare di corsa. Il partire dallo zucchero, le caramelle, qualcosa di dolce e che di solito sa dare  gioia, specie a Nina che tanto li ama, i dolci, e trasformarli nel segno di questo dolore, sappilo, fa ancora più male. Come anche le altre volte, i piccoli dettagli da cui parti per costruire le metafore su cui si regge l'introspezione sono perfetti: sono oggetti quotidiani, comuni, che però hanno sempre un forte significato collegate al personaggio, e riescono a racchiudere in pochissime parole tutto il loro mondo, perché sono in grado di rappresentare tutto quello che non viene detto e non ci sta, nello spazio della drabble. 
E poi l'inciso finale quel "prima di lui, senza di lui", ma quanto fa male?  Uno pensa di averlo superato, ma poi la Nina del "senza di lui" ti trascina sul fondo del suo vuoto, del suo lutto, e niente, non è mica vero che lo hai superato. 
Insomma, mi sa che ho detto poco e in modo molto confusionario, e sicuramente è una recensione più superficiale di quella che meriteresti, ma sappi che l'h amata, come le altre, anche se ha fatto molto, ma molto, più male. 

Grazie della lettura, e alla prossima drabble! 💜

Recensore Master
09/02/22, ore 10:40

Buondì, cara *^*
sono un pelo in ritardo ma arrivo a commentare anche questa drabble, bellissima e tormentata, proprio come Kaz ^^
capisco perfettamente quello che dici nelle note, lui è un personaggio che viene difficile sentire vicino, per quel suo essere un po' sopra le righe a causa del suo passato, e quindi non è facile scriverne, ma come sempre ci sei riuscita benissimo. Hai sondato il suo animo descrivendo perfettamente l'eterna lotta fra gli orrori del suo passato, testimoniati da quel nastro, e la speranza per il futuro, quell'affetto di cui non crede di essere degno ma che lo porta inevitabilmente a sorridere. La presenza di Inej illumina tutto e rende tutto più bello ♥
alla prossima!
un bacio,

Bennina

Recensore Master
07/02/22, ore 01:38

Di corsissima, ma buonasera (o notte?)!

Sto provano a tornare in carreggiata con le recensioni, quindi niente, per ora provo a restare costante almeno con queste drabble e godermele per bene giorno dopo giorno (speriamo). 
Ma venendo a noi, come sempre anche questa drabble è perfettamente riuscita e niente, ho trovato geniale l'uso del dettaglio del nastro rosso per i capelli della  "figlia" di Pekka, quello che Kaz conserva ancora da bambino dopo che Pekka e tutta la sua messa in scena se ne sono andati, con le speranze del ragazzino e di Jordie. È un dettaglio piccolissimo, di quelli che ti dimentichi facilmente leggendo, quindi ho amato doppiamente come tu sia andata a recuperarlo per intrecciarvi attorno la tua storia e usarlo come segno della vendetta di Kaz, quel sogno di rivalsa su Rollins che lo ha intossicato in tutti gli anni nel Barile. Mi è piaciuta moltissimo l'immagine di questo nastro che unisce tutti quei ricordi passati, perchè non è nemmeno poi così metaforico: Kaz davvero ricorda tutto di quel tempo, ricorda ogni dettaglio, e lo elenca con meticolosa precisione a Pekka durante il loro confronto finale. Insomma, mi è piaciuto come un nastro rosso tra i capelli di una bambina diventi davvero il fil rouge (neanche a farlo apposta) su cui si regge la vendetta di Kaz, annerisce tutto e cancella ogni speranza o luce, fino a trasformare Kaz in Manisporche. Bella la riflessione sulle leggende, che per lui si adatta perfettamente, come quando dice a Inej che non è necessario lui abbia davvero commesso tutte le atrocità che la gente gli attribuisce, basta fondamentalmente che lo credano loro ed è quasi più potente che se fosse vero. E ovviamente non ho potuto che amare come hai descritto gli spiragli di bontà (? si può dire, per Manisporche senza che mi strappi gli occhi?) che ancora ci sono in Kaz: perché se tutto è nero, è pur sempre vero che non tutto è stato cancellato, un cuore ce lo ha ancora, e mostrarlo con questi riflessi di luna sulle penne nere e lucide di un corvo mi è piaciuto da impazzire. 
E vabbè, il cenno finale a Inej ha semplicemente dato la stoccata finale al mio cuoricino. 
Mi sa che mi sono persa in mille chiacchiere vuote, ma come per la precedente drabble vale la considerazione sulla scelta di ogni parola e metafora che calza perfettamente sul personaggio, a partire da piccoli oggetti, associazioni "canoniche" del personaggio. Tutti questi piccoli dettagli, per me, arricchiscono l'introspezione (e la rendono più solida). 

Ora mi dileguo, ché avrò solo sproloquiato, ma grazie per questa lettura e complimenti, come sempre.

Un abbraccio (e buon inizio settimana)
Maqry

Recensore Master
06/02/22, ore 14:16

Ciao Greta!
Non potevo non passare a commentare anche questa drabble. Insomma, ho un po' di tempo per recensire storie, siamo al principio di un pigro pomeriggio domenicale ed io mi vedo comparire sulla home di Facebook il link su questa piccola perla su Kaz che, come sai, è il mio personaggio preferito ever di questo fandom. E niente. Dovevo passare.
Se c'è una cosa che adoro delle tue storie è la capacità di disegnare i personaggi attraverso pochi dettagli e farli emergere nitidamente. Ora, sono minuti che mi domando perché il nastro di Kaz sia rosso. Probabilmente come il sangue, ma non so, forse ci sono riferimenti agli altri libri che - dannazione - non ho ancora letto, ma so che il riferimento ai ricordi che marciscono è un riferimento a Jordie e il trauma della zattera ed è bello come tutto questo lo porti a sorridere solo se lo Spettro sorride. C'è questo legame tra la vita e la morte di Kaz che è fortissimo se suo fratello è morto e la donna/ragazza a cui si lega è soprannominata lo Spettro. Il ché può contribuire a rendere ancora più forte e suggestiva l'aura che circonda Manisporche.
Insomma, complimenti ancora una volta! È sempre un piacere leggerti!
Un abbraccio,
Sev

Recensore Master
04/02/22, ore 15:21

Ed eccomi in tutt'altro fandom ma quando ieri ho visto il post ho sussultato e non vedevo l'ora di passare a lasciare due righe **: sono felicissima di ritrovarti impegnata in un progettino sui Corvi, li avevo un po' trascurati in questi ultimi mesi, accidenti a me çç
Credo che "il vuoto" sia la definizione perfetta per quello che si porta dentro la mia piccola Inej, dovuto sia al non avvertire nulla sotto di sé, da brava acrobata quale è, sia al fatto che l'essere stata strappata con così tanta violenza dalla sua famiglia le abbia inevitabilmente aperto delle crepe nell'anima e un buco nel cuore o almeno, queste sono le riflessioni che la tua drabble mi ha portata a fare, ecco ♥

non vedo l'ora di leggere le prossime, per adesso ti mando un abbraccio e ti auguro un buon week end ^^

Bennina

Recensore Master
04/02/22, ore 09:38

Ciao Greta, non potevo non correre quando ho visto comparire il nome di Inej sulla tua home di Facebook (il ché è avvenuto proprio stamattina mentre facevo colazione) e ora approfitto del fatto che è un venerdì relativamente calmo per passare a dirti che ho amato tantissimo questa drabble ed è incredibile come in sole 100 parole tu sia riuscita a dare un ritratto nitidissimo di Inej e di tutto ciò che ha dentro, delle sue paure e del suo talento (come acrobata, come assassina) e ora devo sbrigarmi a leggere gli altri libri dopo Sei di Corvi perché mi mancano questi personaggi e perché so che gli spoiler sono dietro l'angolo e io non posso perdermi tutte queste meraviglie che si scrivono per paura degli spoiler!
A presto!
Un abbraccio,
Sev

Recensore Master
04/02/22, ore 02:29

Ciao!

Questa recensione sarà decisamente più breve di quel che meritereste (te e Inej), ma chi lo sa quando finirò di nuovo presto di studiare e riuscirò a recensire qualcosa.
Ma, premesse a parte, già solo l'idea di indagare l'anima di questi sei personaggi può solo farmi correre qui (sempre n virtù della storia che a recuperare le cose con ordine non sono capace), mettermi comoda e ascoltare tutto quello che avrai da dire perché oh, passa il tempo ma l'amore per questi sei meravigliosi personaggi non passa. E l'idea di una raccolta di drabble che scavi dentro ciascuno di loro, e che a farla poi sia proprio tu, non può che farmi innamorare e impazzire. 
Partendo da Inej, mi hanno ammaliata già il titolo e tutti i legami che ha con il personaggio e il momento raccontato. Perché il vuoto è la costante con cui Inej ha imparato a confrontarsi sin da piccolissima, la sfida che riesce sempre a vincere (non si esibscono certo con sotto la rete, i Ghafa), è quasi anche un """amico""" perché è lassù sospesa nel vuoto che lei risplende, è nel suo elemento.  Ma dire di avere dentro il vuoto, nel linguaggio comune, rappresenta anche l'aridità, è la mancanza di qualcosa nell'anima, tutto quello che che Inej riesce a non essere nemmeno nel momento più buio, perché per lei il vuoto è tutt'altro, e il suo tratto più meraviglioso è riuscire a mantenere la propria integrità sempre, anche su quella nave, al Serraglio... Non so se sto dicendo solo sciocchezze data l'ora, ma questa è tutta la rete di immagini a cui il titolo e la drabble mi hanno fatto pensare. Perché tra le tue parole c'è una Inej che non si piega, non dà soddisfazione "alle bestie", che soffre dolori indicibili ma lo fa senza diventare "vuota": il vero vuoto che ha dentro è tutt'altro, ed è quei ricordi d'infanzia che custodisce sempre nel cuore (e insomma, è canonico che si pianga un poco ogni volta che Inej rievoca il suo passato dal sapore così famigliare e quotidiano, sempre ammantato di luce speciale, la luce di una madre, di un padre, di un pane annerito che sa di casa). 
Ovviamente ho amato la scelta del lessico che si cuce sul personaggio, il riferimento quasi "premonitorio" ai coltelli, e la precisione con cui hai saputo usarlo per tratteggiare in una manciata di parole il personaggio al meglio. 

E niente, mi sembra di aver parlato a vanvera e non ricordarmi più come si recensisce, ma grazie per avermi fatto commuovere e stretto il cuore, come sai sempre fare. Leggerti, nei testi brevi o lunghi, è ogni volta qualcosa di magico.

Un bacio,
Maqry

Recensore Veterano
03/02/22, ore 22:11

Io il fandom non lo conosco e la tua drabble ha cento parole contate, ma credo sia di una potenza unica!
Hai preso un titolo di quattro lettere e hai creato un piccolo capolavoro e sinceramente non vedo l'ora di leggere le altre drabble!
Poi, ho adorato il finale, quel "respiri" che mi ha fatto sentire viva perché mi sono immedesimata nel personaggio — con i sogni che fanno svegliare con un urlo mozzato tra i denti, con il ricordi dei fiori intrecciati nei capelli della mamma — e, nonostante il vuoto che ha dentro, alla fine, RESPIRA!!!