Io credo fermamente in una cosa, e cioè che la prima persona da amare siamo noi stessi.
Abbiamo il dovere di capire di cosa abbiamo bisogno, anche a livello intimo e spirituale, per essere in pace con noi stessi e con tutto ciò che ci circonda.
E farci sempre tante, tante domande.
Perché è quando smettiamo di interrogarci, che rischiamo di prendere abbagli... nei rapporti interpersonali.
Amicizie fasulle, amori farlocchi.
Delusioni.
A volte è necessario, anche se brutale, avvicinarci bene ai nostri idoli fino a ritrovarci le dita intinte d'oro, per capire in chi ci siamo imbattuti.
Narcisisti patologici: così sono definiti, dagli psicologi, le persone prive di empatia verso il prossimo.
Persone che amano SOLO loro stesse: perché si, dobbiamo partire dall'amor proprio, ma questo è un punto di partenza, non di stallo eterno.
Loro, gli interrogativi, non se li pongono mai.
Per loro ci sono solo diktat: cioè imperativi imposti agli altri.
Il Narcisista è un poveretto, un essere amorfo, una sanguisuga che succhia linfa vitale altrui.
Si alimenta di sogni, di speranze ed aspettative.
Degli altri.
Ma come rappresenti benissimo in questo bel racconto intimistico, il perdono è un bellissimo dono che possiamo fare: non solo verso il Narcisista che ci ha distrutto l'amore, ma soprattutto verso noi stessi.
Grazie per le riflessioni che hai saputo donarmi con questo racconto, che svela tutta la tua delicata sensibilità: leggerti è puro diletto.
Bentornata ❤ |