Ciao, sono Sunshine6.
Non ci conosciamo, è la prima volta che leggo qualcosa di tuo. Però sono stata attirata proprio dal titolo, quel titolo di cui non sei pienamente convinta, che trovi un po' banale ma che io, invece, trovo pieno di significato. Ho sempre creduto che "casa" sia dove si trovano le persone che ami, tra le braccia della persona che tu senti giusta nel tuo cuore. E penso sia un po' questo anche il filo conduttore di questa storia il messaggio che c'è dietro e che immagino tu voglia trasmetterci.
Sono riuscita a comprendere molto, già da questo primo capitolo. Amelia è una giovanissima donna che, all'improvviso, dopo un avvenimento che l'ha molto ferita, ha deciso di lasciare il luogo in cui è cresciuta e ricominciare da zero. Ha lasciato la sua "casa", la sua famiglia, i suoi amici e, soprattutto, Leonardo, il papà del suo bambino. Dentro di sé, probabilmente, non avrebbe mai voluto andarsene e penso che il suo cuore sia rimasto sempre lì. Quando si riferisce al suo luogo natio lo definisce sempre casa, cosa che invece non accade, con Roma, la città in cui vive e in cui non ha stretto legami così profondi. Quella notte ha cambiato tutta la sua vita, facendole sentire l'esigenza di andar via e di ricominciare. Per farlo ha scelto di tagliare i ponti con tutti: salvo i suoi genitori ed Elena, non ha mai chiesto di nessuno, né lo ha mai chiamato o cercato. Ed ora è proprio qualcuno del suo passato che torna per riportarla a "casa". Andrea, un suo caro amico di infanzia, è morto tragicamente, per una overdose di eroina. Era finito in un brutto giro ed ora Amelia sente il peso di averlo "abbandonato", lasciato solo, si chiede se avrebbe potuto salvarlo ove fosse stata lì. Una risposta a questa domanda non c'è, perché la storia non si fa con i sé e con i ma; probabilmente non avrebbe potuto fare nulla, come nulla hanno potuto fare Leonardo, Elena e i genitori di Andrea, oltre che altri amici, perché nessuno si era accorto di questo. Quando usi certe sostanze è perché sei entrato in un tunnel tale di disperazione, vivi un malessere interiore che non si riesce facilmente a vedere dall'esterno. Però, questo episodio spinge Amelia a voler tornare, perché lo deve al suo amico, alla sua famiglia, e prima di tutto a sé stessa. Forse affrontare il suo passato potrà solo farle bene, perché penso che non abbia dimenticato, né perdonato nulla, ma quanto accaduto è ancora dentro di lei.
Non so, al momento, che rapporto ci fosse con Leonardo. Ho percepito rancore e rabbia, sicuramente, da parte di Amelia; ma anche un legame ancora forte verso questa persona, un affetto, una apprensione per lui. Quando ha saputo che qualcuno era morto, per un attimo il pensiero di Amelia è corso a Leonardo, ed il timore che potesse trattarsi di lui le ha bloccato il respiro per un attimo. Leonardo è ancora impresso nel suo cuore. E, in parte, questo suo bisogno di tornare potrebbe anche essere dettato dal desiderio - automatico, naturale, non ancora razionalizzato fino in fondo - di stargli accanto in questo momento così delicato. Andrea e Leonardo erano una sola cosa, e la scomparsa del primo ha reso il secondo veramente "solo". Amelia immagina il suo dolore e, di questo, ne soffre
Resta, in ogni caso, per lei il rimpianto di non avere più rivisto quel ragazzo così allegro e gentile, e di sapere che non avrà più modo di abbracciarlo.
Mi piace come hai scritto questo primo capitolo, hai accesso la mia curiosità e la voglia di sapere come proseguirà la ho.
Mi piace anche molto sia il genere, sia l'idea di costruire questa storia attraverso un intreccio tra passato e presente, per far vedere al lettore cosa è accaduto prima attraverso dei flashback e per il tramite dei ricordi di Amelia.
Ho letto quello che hai scritto nella nota conclusiva del capitolo. Ho trovato molto bello il fatto che per te scrivere sia una ragione di vita, si percepisce la tua passione e l'entusiasmo che hai, soprattutto per questa storia a cui si capisce che tu tenga in modo molto particolare. Anche la tua insicurezza è veramente di una dolcezza, molto rara da trovare. Io penso che, a prescindere dal successo, tu debba scrivere principalmente per te stessa e se farlo ti regala gioia, devi continuare sempre. Non devi criticarti duramente per cose che hai scritto in passato, giudicandole superficiali. Nella vita si cambia, si cresce e si matura, anche in base agli insegnamenti che la vita ti dà. É passando attraverso quelle piccole cose che sei diventata una persona diversa, più consapevole e, se vogliamo, profonda. E per me chiunque abbia il coraggio di pubblicare un proprio lavoro e lo metta a disposizione degli altri, per lasciargli un'emozione, merita sempre grande stima e considerazione. Spero che la tua storia abbia il successo che speri. Io, in ogni caso, continuerò a seguirti e a lasciarti una recensione: gli impegni, per ognuno, sono tanti e magari potrò non esser sempre precisa ma difficilmente abbandono le storie che mi entrano nel cuore. E lascio sempre una recensione perché so quando attraverso poche parole si possa dare una carezza sul cuore ad un autore che crede nella sua opera ed investe nella sua passione. Ti auguro tanta fortuna e a presto |