Valutazione per il contest "Il filo rosso del destino" – Primo posto
Grammatica: 9,7/10
- “continuarono a tormentare i cicchi” -> chicchi.
- “come quelle che gli Suga gli piantava nello stomaco” -> ti è scappato un gli prima di Suga.
- “Ogni volta che riconosceva quel prurito che ormai familiare” -> il secondo che non ci vuole.
- “non c’era da stupirsi se, quando la giovine gli aveva risposto con un semplice “no”” -> giovane. Penso che sia un errore di battitura. In caso contrario, non è esattamente un errore, ma trovo che stoni molto nei pensieri di un ragazzo dei giorni nostri.
- “Sta’ zitto Ryuu!” -> Ryuu è un vocativo, quindi doveva essere preceduto da una virgola: “Sta’ zitto, Ryuu!” -0,3
Stile: 5/5
Ho trovato lo stile semplice e scorrevole, leggero e coinvolgente come la storia che hai scritto, perfetto dunque per raccontarla.
Titolo: 2/2
Il titolo è semplice, ma si abbina molto bene alla storia. Viene ripreso alla fine, quando Asahi riconosce che Noya è il suo specchio, ma questo concetto si può trovare anche in altre parti della storia: le ferite di uno si specchiano sul corpo dell’altro e anche il fatto che entrambi abbiano un amico che conosce la storia di Yaku e Lev (bellissimo il modo in cui li hai inseriti nella vicenda) l’ho trovato un interessante dettaglio speculare tra i due personaggi.
Trama: 10/10
Mi è piaciuto molto il what-if di questa storia, così come il fatto che hai diviso equamente le parti raccontate da Yuu con quelle di Asahi. I due ragazzi giocano a pallavolo al Karasuno, ma in questo caso, facendo parte di due sedi diverse, non sono in squadra insieme. Anche qui è Takeda ad aiutare il “club” formato da Asahi, Daichi e Suga, organizzando una partita con la squadra di Ukai. Mi è piaciuto leggere le storie passate dei due ragazzi – Noya che si concentra sulla pallavolo e sente però la mancanza di un’anima gemella, e Asahi che, a causa del suo aspetto, viene considerato un tipo pericoloso e violento – prima del loro incontro, così come ritrovare su ognuno i lividi causati dall’allenamento dell’altro. Le loro interazioni mi sono piaciute molto, si percepisce da subito l’affinità tra di loro, data anche dal fatto che “ogni asso ha bisogno del suo libero”. Ho apprezzato moltissimo il finale, in cui Asahi e Noya parlano del loro legame con poche parole, ma si percepisce chiaramente da quel momento ci saranno sempre l’uno per l’altro.
IC/Caratterizzazione dei personaggi: 10/10
Ho trovato le caratterizzazione di Asahi e Noya perfette.
Asahi è un ragazzone impacciato, premuroso e anche un po’ insicuro, sebbene la gente che non lo conosce pensi che sia un bullo (o peggio) a causa del suo aspetto adulto. Anche nei gesti l’ho rivisto benissimo, per esempio quando si presenta a Noya e si porta una mano dietro la nuca, cosa che gli vediamo fare spesso nell’anime.
Nishinoya invece è “il suo specchio”: piccolo, esuberante e dice sempre quello che gli passa per la testa. Vederlo scattare subito a ricevere la battuta di Asahi, prima ancora di aver visto con chi avesse a che fare e fregandosene di non avere nessuna protezione addosso è stato bellissimo e mi ha ricordato un sacco le scenette di metà episodio (non so se hanno un nome specifico) in cui Asahi cerca di colpire la bottiglia ma Noya gli blocca la battuta. Anche il modo in cui si infuria con Asahi quando vuole fare una pausa perché crede di essere responsabile della sconfitta della sua squadra evidenzia un’altra caratteristica di Noya, ovvero il fatto che non accetta chi si arrende senza lottare.
Sviluppo del prompt: 5/5. Subisci le stesse ferite della tua soulmate.
Il prompt è ben sviluppato. Mi è piaciuto che per Noya le ferite si esprimano nel prurito delle mani, mentre invece Asahi si ritrova tutto il corpo pieno di lividi perché la sua metà sente il bisogno di lanciarsi su qualsiasi palla, incurante della terra sotto di sé. Ho apprezzato in particolare il fatto che l’ultimo livido che compare su Asahi, prima che i due si incontrino, abbia la forma di un corvo, proprio l’animale simbolo della loro squadra.
Vorrei spendere due parole anche sulle altre soulmate che hai rappresentato in questa storia, perché le ho apprezzate tutte tantissimo. Yaku e Lev hanno lo stesso tratto distintivo degli Asanoya e l’ho trovato perfetto per loro. In effetti, se subisci le stesse ferite della tua soulmate e la prendi a calci un minuto sì e l’altro pure, fai presto a trovarla ahah. Anche l’idea del timer per i Kagehina mi è piaciuta molto, così come il fatto che non si sono accorti subito che si era fermato perché troppo presi dalla loro partita. Sempre meglio degli Tsukkiyama, però, che come dice Nishinoya, hanno il legame più romantico (la musica), stanno sempre insieme ma non hanno ancora capito di essere anime gemelle.
Gradimento personale: 2/2
Bonus: 1/1
Totale: 44,7/45 |