Recensioni per
La rosa bianca
di Ladybug87

Questa storia ha ottenuto 10 recensioni.
Positive : 10
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
18/09/22, ore 11:54

Ciao Ladybug,
eccomi qui.
Complimenti per il modo in cui hai delineato il malessere psicologico di Charlotte.
Un semplice baciamano per lei equivale quasi a una violenza e in virtù di questo ha deciso di restare per sempre pura.
Ho apprezzato il riferimento a Oscar e il modo in cui hai delineato la sua ammirazione verso di lei.
Hai trattato il tutto con grande delicatezza.
Complimenti!

Marianne

Recensore Junior
07/05/22, ore 00:14

La prima delle tue "rose " me l'ero persa. È una storia veramente coinvolgente, fai percepire la lenta discesa nella follia e la terribile decisione che ne consegue in maniera veramente realistica. La sorte della piccola Charlotte colpisce molto forse per via della sua giovane età e per l'assoluta freddezza della madre verso i suoi sentimenti di bambina. Vivi complimenti.

Recensore Junior
22/03/22, ore 13:53

Questa storia è bella e psicologicamente ben curata, ma quanta tristezza nella mente e nell’anima della povera Charlotte! La ragazzina si vede abbandonata da tutti, persino e soprattutto dalla madre che è alla base di tutte le sue sventure, bramosa di ricchezze e di prestigio com’è. Quanti genitori consegnerebbero la loro figlia ad un pedofilo? Lei sì…. La contessa di Polignac di lady Oscar è un personaggio perverso!
Neanche Oscar può fare nulla per quest’infelice, a parte trascorrere con lei qualche ora ed infonderle inconsapevolmente il coraggio per compiere il folle gesto. E’ proprio guardando la rosa bianca sottratta all’uniforme di Oscar che la ragazza ride un’ultima volta, prima di schiantarsi al suolo.
Quanto dolore, quanta lascivia, quanta indifferenza e quanta impotenza in queste righe!
This chapter is wonder!
D.P.

Recensore Master
21/03/22, ore 07:55

La morte di Charlotte è uno degli episodi più drammatici della storia, perché, al di là della brutta morte e delle scene violente, comuni, per altro, a molti cartoni animati dell'epoca, colpisce la completa solitudine del personaggio. Diane aveva una famiglia che l'amava e anche Pierre aveva dalla sua parte Rosalie e la madre. Charlotte, invece, era completamente sola e nulla avrebbe potuto salvarla, perché fu la madre la principale artefice di quel matrimonio imposto e niente l'avrebbe convinta a cambiare idea mentre il padre neppure è menzionato, tanto che sarebbe potuto essere vivo o morto e nulla sarebbe cambiato. Soprattutto, Charlotte, essendo nobile e ricca, non ha diritto alla comprensione né alla simpatia generale che è riservata a chi non genera invidia. I cortigiani vedono soltanto la fortuna che le è capitata perché presto diverrà Duchessa e non vanno oltre. Neanche Oscar può fare molto, a parte consolarla, perché il Duca vuole sposare Charlotte e non disonorarla e, dunque, è tutto formalmente ineccepibile.
Dell'one shot, in particolare, colpiscono le sensazioni sgradevoli generate dalla descrizione dei cattivi odori emanati dal Duca, una miscela di umori di vario genere e gli stati d'animo sempre più alterati di Charlotte che perde la ragione prima ancora della vita.

Recensore Master
20/03/22, ore 17:41

Ciao Ladybug87. Hai espresso con realismo e delicatezza questo drammatico frangente dove tutto converge nel finale in quella rosa bianca. Mi ha colpita alla fine Charlotte che sorride nella sua libertà al prezzo della vita. Ho ben immaginato il Duca attraverso le tue parole, in modo particolare attraverso la stimolazione sensoriale. Uno scritto davvero commovente dove emerge la tua sensibilità. Un caro saluto.
(Recensione modificata il 20/03/2022 - 05:43 pm)

Recensore Master
20/03/22, ore 10:20

Cara Ladybug, uno scritto molto profondo, che si raccorda perfettamente ad una parte del brano proposto da Dorabella, del quale potrebbe essere la naturale prosecuzione di quel pomeriggio trascorso in serenità tra Oscar e Charlotte, prima che la tragedia facesse la comparsa nella giovane vita di quella ragazzina sfortunata. Sfortunata per essere la figlia di una donna senza scrupoli, la Contessa di Polignac, che l’ha usata come semplice merce di scambio per ottenere e acquisire sempre più potere, perché per lei non era mai abbastanza, che non si è minimamente peritata di provare a pensare che quella sua figliola fosse poco più che una bambina e che la stesse consegnando ad un carnefice, un uomo molto più vecchio di lei, con un suo passato e con un discutibile modo di vivere, il quale le avrebbe tolto l’innocenza dei suoi anni e poi l’avrebbe probabilmente messa da parte come un giocattolo venuto a noia.
Sei stata abile e delicata nel farci pervenire tutte le sensazioni che hanno attraversato la mente di Charlotte. Abbiamo avvertito la paura, l’orrore, il disgusto, la vergogna per essere stata avvicinata da un essere spregevole al quale, di fatto, era stata venduta. Non ha potuto fare nulla per ribellarsi a ciò che per lei era stato deciso, come d’altronde capitava a molte donne dell’epoca che non potevano decidere del proprio futuro. Ma questa sua impotenza ha fatto scattare quel campanello di allarme che ha innescato la follia di un attimo ma che per lei ha significato la salvezza, non solo del suo corpo quanto della sua anima.
La rosa bianca, rubata ad Oscar che l’aveva appuntata sulla sua uniforme rossa, è stato il tramite e il suo appiglio per trovare il coraggio di lasciarsi cadere dal tetto del palazzo di Versailles e dove avrebbe trovato la sua agognata libertà rimanendo pura come quella rosa.
Complimenti per l’approfondimento effettuato su questo personaggio minore, ma rivestito di tragicità, che è transitato veloce nella storia e che è rimasto nella memoria. Un caro saluto.

Recensore Master
19/03/22, ore 11:48

Ci vuole fegato per buttarsi di sotto.
Un gran fegato.
Solo l'estrema disperazione può cancellare quella paura.
Lei l'aveva.
E questa è stata la sua fortuna. Sposarlo sarebbe stato infinitamente peggio.
A volte la morte è davvero la miglior soluzione. Lo dimostra quel sorriso alla rosa, un attimo prima di sfracellarsi al suolo.

Scritto magistralmente.
Complimenti.

Recensore Master
19/03/22, ore 10:32

Un momento tristissimo e bellissimo: la purezza eterna della piccola Charlotte.

Recensore Master
19/03/22, ore 09:20

Carissima,
ringraziandoti per la gentilezza, che tuttavia non era certo dovuta (i personaggi di RoV sono creature di R. Ikeda e appartengono a tutti noi che li abbiamo amati), ma che per questo ho apprezzato molto, vorrei scrivere qui il mio apprezzamento per la sensibilità gentile che trapela dalle tue righe. Di solito non amo i racconti puramente introspettivi, perché scrivere narrativa, nella mia ottica, vuol dire scrivere fatti ed avvenimenti, ma questo racconto gentile, tenero senza scivolare nell'eccessivo patetismo, equliibrato e insieme forte di uno sguardo sensibile e dolente su una realtà che doveva essere dolorosamente comune a tante ragazze nostre antenate mi ha conquistato. Mi ha molto colpito il tuo desiderio di sondare l'animo di una creature che l'anime ci presenta a tratti come odiosa e sgradevole, ma che, invece, è solo poco più che una bambina, certo in una età che nei secoli passati metteva subito a contatto con la sgradevolezza e la durezza del mondo degli adulti. Le maniere spesso indisponenti di Charlotte sono il riflesso di quelle che, con ogni probabilità, vede e apprende in casa dalla madre. La vera Charlotte, quella di cui tu illustri i pensieri, doveva essere molto diversa: gentile, fragile, scoperta di fronte alla cattiveria brutale del mondo adulto. A presto, carissima, e grazie per questa tua OS.
A presto,
D
(Recensione modificata il 19/03/2022 - 09:24 am)

Recensore Master
19/03/22, ore 08:17

Cara Ladybug ormai ci conosciamo da un po'e sai quanto io apprezzi tutte le fanfictions che celebrano fedelmente l ' anime e arricchiscono le puntate di sfumature introspettive e descrittive. La tua storia su Charlotte è semplicemente meravigliosa, mentre ti leggevo scorrevano nella mia mente le immagini della puntata 19. Drammatico, orribile, tragico epilogo per un destino segnato che ,purtroppo niente e nessuno avrebbe potuto cambiare. L' espressione incredula e il senso di dolorosa impotenza che avvolge madamigella Oscar in quegli attimi di terrore è lo stesso di tutte noi piccole spettatrici di allora traumatizzate da un gesto così eclatante ed estremo. Mi è piaciuto molto il finale con lo sguardo di Charlotte sorridente quasi verso la rosa bianca, pura e delicata come lo sarà lei per sempre. Complimenti vivissimi