Recensioni per
Il boccino perfetto (in blu pervinca)
di ROSA66

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
12/10/22, ore 10:28

Oh, ma che piacevole scoperta questa storia!

Ora che ci penso, non avevo mai letto una Viktor/Hermione. Io, che in genere sono così amante del canon, mi sono sorpresa di come il finale di questo amore (mai dimenticato e che alla fine ha trovato il modo di "ritornare a casa") mi sia piaciuto tantissimo!
Ammetto che un piccolo "Povero Ron" sia affiorato nel mio cervello, ma la storia è stata così bella, coinvolgente, ben scritta e piena di sentimento che mi ha strappato un sorriso :) tutto sommato, se anche le cose fossero andate come le hai descritte, non sarebbe stato affatto male!

Recensore Master
27/04/22, ore 13:00

Ciao Rosa, ammetto di aver sempre trovato carini Hermione e Krum, pur non arrivando a shipparli. Sono due personaggi estremamente diversi e, oltre alla soddisfazione per Hermione di essere finalmente notata come ragazza e non solo per la sua intelligenza, ciò che apprezzo di più è proprio il fatto che siano opposti eppure riescano a trovare punti di incontro. Mi è piaciuto quindi molto vedere una storia dedicata a loro che potesse mostrare il "retroscena" del loro avvicinamento, in particolare di cosa l'uno e l'altra abbiano provato negli incontri silenziosi in biblioteca e nel momento dell'invito al ballo. Molto ben riuscita anche la cornice in corsivo, che evidenzia nel POV di Hermione il primo incontro e quello che è, per quanto ne sappiamo, l'ultimo... e nuovamente ballano insieme.
Poche storie si concentrano sull'evoluzione del loro rapporto e la tua versione mi è piaciuta, ricordandomi la potenzialità di una coppia che, sebbene forse non sarebbe stata perfetta come endgame, rappresenta tutta la bellezza di una cotta giovanile.
Bellissima lettura, baci!

Recensore Master
27/04/22, ore 12:36

Ciao! Ti lascio di seguito il giudizio per il contest “In sella alle scope” indetto sul forum Ferisce più la penna, grazie ancora per la partecipazione!
 
Il boccino perfetto (in blu pervinca) di ROSA66
 
Grammatica e stile
La grammatica è generalmente corretta e non sono mai presenti grossi e reiterati errori, solo alcune sviste che indicherò di seguito.
Tra decine di studentesse che gli morivano dietro, Lui aveva scelto lei. Il pronome si riferisce a Viktor e perciò non ha bisogno della lettera maiuscola.
un’aurea di perfezione La corretta grafia del sostantivo è “aura”.
guardando gi invitati C’è un errore di battitura nell’articolo determinativo.
dietro-front Il vocabolario Treccani indica come grafia “dietro front” oppure “dietrofront”.
decorato con rouches Il vocabolario Treccani indica “ruche” in italiano, invariabile al plurale.
scosse la testa. pensando che non […] Quel punto dovrebbe essere una virgola.
Non sempre le scelte di punteggiatura mi hanno convinta, non sempre ho trovato il ritmo migliore provando a leggere ad alta voce (che è una cosa che trovo sempre utilissima, nel valutare questo aspetto in fase di revisione). Ti elencherò alcuni esempi, per spiegarmi.
Lei lo guardò, meravigliata, per poi arrossire imbarazzata, ma non disse nulla, continuando a leggere. Qui trovo che leggere fermandosi ogni volta che compare la virgola dia al periodo un ritmo troppo spezzato, singhiozzante: sono state usate troppe virgole, troppe pause e tutte della stessa lunghezza.
Le nozze erano state anticipate considerati i tempi non proprio favorevoli in cui morire era all’ordine del giorno. Qui al contrario trovo che una pausa serva, da qualche parte, altrimenti si arriva a fine lettura quasi senza fiato e con un ritmo spiacevolmente monotono: può comparire per esempio prima di “considerati” o prima di “in cui” o anche da tutte e due le parti.
Esiste una certa discrezionalità nell’uso della punteggiatura, che concorre a esprimere la personale voce dell’autore, ma esistono anche punti fissi.
Per diversi giorni non fece che pensare a quanto gli aveva rivelato il Serpeverde che, evidentemente dava molta importanza alla purezza dell’albero genealogico. Qui l’unica virgola è usata sicuramente in modo scorretto: sarebbe stata nella posizione più opportuna prima di “che”. Se avevi l’intenzione di rendere “evidentemente” un inciso, e quindi sottolinearlo con delle virgole, queste vanno necessariamente sia prima sia dopo.
La sfida richiedeva forza fisica, prontezza di riflessi, e una certa acutezza nel riconoscere le insidie nascoste […] In un elenco la virgola serve a separare i diversi elementi, ma non serve se l’ultimo è introdotto dalla e, come in questo caso. Quindi andrebbe eliminata prima di “e una certa acutezza”.
Per questo preferiva il Quidditch; amava quella sensazione di […] In questo periodo trovo invece che al punto e virgola sarebbero da preferire i due punti, che per definizione hanno la funzione di spiegare quello che è stato affermato nelle frasi precedenti.
«Cosa? Il suo nome?» esclamò schifato Malfoy, «quella è una Sanguesporco, Krum. Unreines blut», aggiunse coprendosi il naso con una mano e ridacchiando con gli amici. La punteggiatura dei dialoghi segue regole discrezionali, ma l’importante è essere coerenti con quelle scelte. Qui, nello stesso periodo, in un caso scegli di usare la virgola dopo le virgolette chiuse e in un caso no. Credo che quella prima di “aggiunse” sia semplicemente di troppo, visto che in occasione di altri dialoghi nel testo hai scelto di non usare la virgola dopo la chiusura delle caporali.
Ti consiglio inoltre di prestare sempre attenzione alle ripetizioni, che sono un espediente stilistico utilissimo per rafforzare un concetto, ma se usate in modo improprio danno al lettore e a un orecchio allenato una sensazione di “già sentito”. Hai utilizzato un lessico abbastanza vario, con termini anche appena più ricercati, quindi è un peccato perdere questa variabilità nel contesto addirittura di uno stesso periodo. In generale può essere preferibile cercare un sinonimo e magari in questa ricerca ci si rende conto che un altro vocabolo riesce addirittura a rappresentare meglio la precisa sfumatura di significato che abbiamo in mente. Ti faccio un paio di esempi.
[…] che aveva stuoli di ragazzine pronte a servirlo e riverirlo, in una ragazza come lei. “Ragazzine” è un sostantivo derivato da “ragazza”, perciò eviterei l’utilizzo di entrambi. Nel caso di questo periodo potresti addirittura omettere “ragazza” e il senso resterebbe chiarissimo, evitando la ripetizione.
i capelli illuminati dalla luce delle candele e il sorriso più luminoso che avesse mai visto Simile discorso per illuminati/luminoso: non ripeti la stessa parola, certo, ma comunque due che hanno la stessa radice.
In tema di ripetizioni, gli aggettivi possessivi sono spesso indispensabili, però possono anche rischiare di essere ridondanti e appesantire inutilmente un periodo, in tutti quei casi in cui il lettore non ha alcun dubbio su chi sia il possessore di una tale cosa. Ti faccio, come sempre per spiegarmi, un esempio dal testo: in cuor suo desiderò ardentemente che lei accettasse il suo invito. Se il primo “suo” è strettamente legato al sostantivo cuore, visto che quella è una precisa locuzione, il secondo invece non aggiunge nulla e si può eliminare in fase di revisione. Non c’è alcun dubbio che l’invito sia di Viktor, l’abbiamo appena visto invitarla, scrivere “accettasse l’invito” elimina quindi un termine di troppo e permette di evitare la ripetizione.
Scrivendo in terza persona, ti consiglio di cercare di distinguere sempre quando il possessore è il soggetto della frase con l’aggettivo “proprio”, di cui in questo testo non hai mai fatto uso. Cito sempre un esempio: appena la squadra fece il suo ingresso nello stadio può essere preferibilmente scritto come “fece il proprio ingresso”.
Allo scopo di dare un’impronta sempre personale alla propria voce su carta, ti sconsiglio di adoperare modi di dire o frasi fatte, se non nel contesto in cui siano necessarie e giustificate (per esempio un personaggio che ne fa uso in una battuta di dialogo, quindi in un contesto colloquiale). Quando scrivi, ad esempio, a servirlo e riverirlo non crei un’immagine particolare nella mente del lettore, questa espressione non gli risulta inedita. Non gli lascia molto, gli sembra poco degna di nota perché suona come già sentita, e infatti questa precisa locuzione si trova attestata nell’uso comune anche nei vocabolari.
Il testo presenta alcune parole e brevi frasi in una lingua diversa dall’italiano, correttamente segnalate anche dall’uso del corsivo. Io ammetto di avere una conoscenza solo elementare del tedesco, tuttavia mi sembra di aver visto alcune imperfezioni. In tedesco i sostantivi si scrivono con la maiuscola, che per esempio manca nelle due volte in cui hai usato l’espressione unrein blut, dove “das Blut” è appunto il sostantivo che traduce sangue. Inoltre, non mi è chiaro perché l’espressione diventi unrein blut da unreines blut: in un caso è citata in un dialogo, nel secondo caso è ripetuta tra i pensieri di Viktor, ma trattandosi appunto di una semplice ripetizione perché cambia la scrittura?
Il punto di vista adottato è quello di Viktor per gran parte della storia, a eccezione del paragrafo iniziale e di quello finale dal pov di Hermione, peraltro anche sottolineati graficamente dall’uso del corsivo. Ci sono però dei punti in cui l’occhio del narratore non si mantiene coerente: se osserviamo dal punto di vista di Viktor, lui, non essendo un Legilimens, non ha modo di conoscere i pensieri di Hermione che gli sta accanto, può solo intuirli dai suoi comportamenti, speculare su cosa le passa per la testa.
Hermione pensò che fosse dolcissimo. Questo ne è un chiaro esempio: d’improvviso, e solo per lo spazio di un breve periodo, scopriamo un pensiero di Hermione. Il lettore si sente in qualche modo spaesato, perché è stato finora nella testa di Viktor e dopo ci ritorna subito.
Hermione, sconsolata, scosse la testa. pensando che non sarebbe stato affatto facile. Idem qui.
Il colore del viso sfumò in un rosso intenso. Era più avvezza allo studio, che le schiudeva le immense meraviglie del sapere, che non alle attenzioni dei ragazzi.
Ma Krum sembrava diverso, e osservandolo bene, sentì un’emozione nuova, diversa.
Non era paragonabile a nessun’altra sensazione. Cito questo pezzo per farti notare proprio come i primi due periodi restano coerenti col pov: Viktor la vede arrossire e da questo può dedurre, ipotizzare che Hermione non abbia molta esperienza con i ragazzi. I due periodi successivi invece ci comunicano direttamente un’impressione e una sensazione di Hermione, che certamente Viktor non può conoscere.
Attenzione inoltre a non usare troppo spesso espressioni come “Si sentiva triste e annoiata” per indicare lo stato d’animo dei personaggi. In qualche caso un semplice aggettivo riassume rapidamente un concetto, se la scrittura vuole spostare il focus altrove, ma se le sensazioni del personaggio sono invece rilevanti è più piacevole leggerle descritte mediante azioni, descrizioni. Una persona annoiata per esempio potrebbe sbuffare, una persona triste potrebbe avere gli occhi spenti: “show don’t tell”, come si suole dire.
 
Trama e personaggi
La trama ha uno sviluppo lineare, senza buchi o intoppi: segue l’evoluzione del rapporto tra Viktor e Hermione dal primo incontro all’ultimo – o perlomeno a quello che sappiamo essere l’ultimo nella saga, perché la conclusione di questa storia lascia aperta un’altra piacevole possibilità, con Hermione ben lieta di tornare a danzare con Viktor. A proposito del finale, citi tempi non proprio favorevoli, quindi la seconda guerra magica è in corso e Hermione verosimilmente come nel settimo libro sta per partire alla ricerca degli Horcrux. Ecco, forse avrei preferito trovare un piccolo accenno a questo: citi esplicitamente amori che tornano al punto di partenza (e qui ho colto tra l’altro un riferimento a Venditti, sia pure in maniera non letterale, ormai un po’ abusato e poco originale), ma di che partenza parliamo, se lei sta per andare via e non sa neanche se resterà in vita e tantomeno se lo rivedrà? È bello che lasci aperta una possibilità su un loro futuro, però mi sarei aspettata che Hermione si attardasse anche solo per un momento su questo pensiero: è una piccolezza, ma avrei trovato più coerente il pensiero “se sopravviviamo entrambi vorrei che questo amore ripartisse” invece che “questo amore è ripartito”, perché in fin dei conti hanno solo ballato insieme e non potranno tornare a casa insieme, per dire. Per spiegarmi meglio, trovo quella chiusa troppo positiva, senza neanche una nuvola, considerati i tempi e lo stato d’animo di Hermione citati proprio all’inizio dello stesso paragrafo.
Sempre parlando di Hermione, mi ha fatto sorridere vederla reagire alle attenzioni di Viktor, il primo ragazzo che la nota per quello che è, una ragazza oltre che un’amica e una studentessa. Quando arrossisce per le sue lusinghe, quando gli insegna la pronuncia corretta del proprio nome, ritroviamo lo stesso personaggio dei libri. Un punto, però, non mi ha convinta del tutto: nel loro primo incontro in biblioteca scrivi Hermione pensò che fosse dolcissimo. Al di là della considerazione sulla coerenza del punto di vista fatta altrove, dai libri appare chiaro che Hermione in realtà trova irritanti i primi approcci di Viktor in biblioteca, perché li considera un disturbo, visto che lei è lì per studiare e inevitabilmente lui la distrae e poi arrivano le sue fan a disturbare la quiete del luogo. Nel quarto libro c’è un momento a cui assiste anche Harry, in cui lei dice: “Oh, no, è tornato un'altra volta, perché non può leggere sulla sua stupida nave?” Mi sarei aspettata di vedere un minimo di resistenza iniziale da parte di lei anche in questa storia, visto che si segue tutto il loro rapporto; vederla sciogliersi in un secondo momento, perché disturbare Hermione Granger in biblioteca è sacrilegio!
Passando ora al protagonista maschile della storia, lui mi ha convinta nell’interesse mostrato verso Hermione, l’unica che si distingue nella folla di ragazzine che è abituato ad avere dietro. La nota proprio per questo, è incuriosito, si propone di conquistarla come un Boccino e conoscendola ne risulta completamente affascinato. Insomma, mi è piaciuto nel modo in cui è ritratto dal punto di vista sentimentale, come mostra la stessa tenacia che è richiesta anche nello sport. Viktor scoprì che quando Hermione non capiva qualcosa arricciava le labbra e strizzava gli occhi come per fermare un’idea, che non si accontentava di studiare un solo libro ma ne apriva tre o quattro contemporaneamente, e che prendeva appunti su tutto. Mi è piaciuto in particolar modo questo periodo, che mostra un punto di svolta per lui (oltre a essere un esempio di “show don’t tell”, per riallacciarmi a quanto detto in precedenza: Viktor ne è affascinato e il lettore lo deduce da solo, tu qui non hai scritto esplicitamente “Viktor era affascinato da Hermione”).
Di lui hai descritto anche l’approccio al volo e al Quidditch, in modo senza dubbio coerente con la presentazione del personaggio fatta nella saga, un grande campione noto a livello internazionale.
Ho già menzionato l’uso del tedesco a proposito del punto precedente (una lingua diversa segue regole grammaticali diverse), ma devo ricordarlo anche qui: la lingua parlata è parte della caratterizzazione di un personaggio, come parliamo ci influenza in tanti modi. Viktor è un personaggio straniero nella saga e ciò ha delle conseguenze sul modo in cui si presenta e si relaziona agli altri. Ho letto la nota con cui hai indicato di aver modificato la lingua parlata da Viktor, tuttavia non ho capito perché, non è una scelta che ho trovato coerente e motivata nella storia. Citi esplicitamente all’inizio del testo la nazionale bulgara, perché dunque uno dei suoi giocatori dovrebbe poi parlare tedesco nel quotidiano? Non è nemmeno giustificabile con il contesto scolastico, perché Durmstrang è una scuola scandinava, non ha sede in Germania. La fantasia di un fanwriter non ha limiti e possiamo, che so, immaginare che la madre sia tedesca e gli abbia insegnato la lingua da bambino, ma ogni scelta deve essere giustificata – e all’interno del testo, non con una nota.
Voglio menzionare anche la comparsa di Draco Malfoy, in positivo: è assolutamente credibile e IC nel suo piccolo ruolo.
 
Titolo
(12. Il titolo della storia deve contenere un colore (per esempio “La lettera scarlatta” di Nathaniel Hawthorne).)
Il titolo è in italiano, coerentemente con la lingua del testo, e corretto. È piacevole e adeguato al tono del racconto.
Il colore è certamente presente nel titolo, quindi l’indicazione del pacchetto è rispettata. Tuttavia non mi ha convinta il suo utilizzo: il blu pervinca è il colore dell’abito di Hermione al Ballo del Ceppo, che rappresenta sicuramente un momento cruciale per il rapporto tra lei e Viktor, ma resta un singolo momento della storia, che invece segue tutto il loro rapporto. Addirittura nella storia il colore rosso è citato più volte del blu pervinca, a proposito della divisa della squadra alla Coppa del Mondo e l’uniforme di Viktor a Hogwarts e il vestito di Hermione al matrimonio. Insomma, letta la storia, non vedo perché dare così tanta importanza al blu nel titolo, se non per rispettare l’indicazione data dal contest, perciò in questo senso mi sembra forzato. Lo stesso fatto che la specificazione del colore nel titolo sia tra parentesi mi fa capire che abbia una rilevanza inferiore rispetto a “Il boccino perfetto”. Infatti se ti fossi limitata a “Il boccino perfetto” come titolo, sarebbe stato perfetto e coerente con la storia nella sua interezza, visto che Viktor considera esplicitamente la conquista di Hermione come afferrare un Boccino d’Oro. È un titolo che funziona pure senza il colore, forse anche meglio. Non trovando perciò la presenza del colore nel titolo fondamentale e imprescindibile, non ritengo il pacchetto utilizzato nel modo migliore possibile.
 
Aderenza al tema
L’esordio della fanfiction è perfettamente in tema, è ambientato alla Coppa del Mondo e descrive il Quidditch, peraltro dagli occhi di un personaggio che non ne è grande fan. Comunica quello che può affascinare tutti, a prescindere dalla personale indole sportiva.
A Hogwarts, durante il Torneo Tremaghi, non sono invece previste partite, perciò dello sport vediamo più che altro la fama che è in grado di assegnare ai suoi eroi, nel modo in cui la popolazione studentesca segue sempre Viktor. È un altro aspetto del tema, comunque coerente.
Non mi ha molto convinta però la rilevanza che esso ha per la storia d’amore raccontata, il rapporto tra Viktor e Hermione non si basa sul Quidditch: lui è affascinato da lei proprio perché lei lo ignora e lei ammira le doti caratteriali che ne derivano, ma non particolarmente la loro messa in pratica in acrobazie sul campo (seduta sugli spalti al campo, preferisce leggere un libro). Trovo insomma che il Quidditch sia sicuramente presente da sfondo della vita di Viktor, ma non come imprescindibile sfondo della relazione tra i due (che è il fulcro della storia), se non appunto nella sua assenza.
Sempre a proposito di aderenza al tema, ho letto la nota secondo cui hai spostato il luogo del primo incontro tra Viktor e Hermione al campo di Quidditch, però all’interno della storia non l’ho trovato motivato, ma anzi un po’ forzato, messo lì proprio per via del tema del contest. Spieghi che è stato messo a disposizione degli ospiti per gli allenamenti, il che è verosimile, ma perché Hermione si trova lì? Che ragione ha di esserci, di fare da spettatrice a un allenamento di uno sport che non le interessa? La folla di ragazzine è per Krum, ma lei sembra lì soltanto a leggere, e allora perché non farlo altrove, in un posto più tranquillo? Tutti gli studenti di Hogwarts partecipano come spettatori alle tre prove del Torneo (e lei anche, ovviamente, visto che concorre il suo amico Harry), ma non mi sembra credibile che tutti fossero anche tenuti a essere presenti controvoglia a dei semplici allenamenti.
 
Bonus
(Holyhead Harpies: Cercatore)
Il protagonista della storia è Viktor Krum e gioca come Cercatore. Lo vediamo fattivamente all’opera nel primo paragrafo della storia, in cui è descritto sul campo, mentre afferra il Boccino come previsto dal suo ruolo. Se la storia si fosse limitata a questo, non avrei considerato il bonus centrato appieno. A Hogwarts Viktor non ha in realtà modo di prendere altri Boccini, perché le prove del Torneo Tremaghi prevedono altro, ma la conquista del Boccino è traslata sul campo sentimentale. Hermione è il suo Boccino d’Oro e ho apprezzato molto questa similitudine, propria della mente del giocatore di Quidditch. Scaturisce direttamente dal suo approccio al gioco, perché un giocatore in un altro ruolo probabilmente avrebbe paragonato il proprio partner a un’altra palla o un’altra mossa. Bello anche il fatto di sottolinearlo con il titolo della storia, che appunto suggerisce implicitamente già a una prima occhiata che si parla di un Cercatore.

Recensore Master
24/04/22, ore 19:36

Ciao, cara! Arriverò con calma anche dal drabblitch ma nel frattempo mi ero segnata questa ^^ perché, come sai già, Hermione e Krum mi piacciono veramente tantissimo! Li ho shippati parecchio pur sapendo che non si sarebbe trattata di una storia seria, ma della prima avventura di Hermione, del suo risveglio ormonale, se mi passi il termine: Viktor, il dolcissimo impacciato e famoso Viktor, è stato il primo a trattarla e a vederle innanzitutto come una ragazza. Mi è piaciuto un sacco il modo in cui li hai descritti, li ho trovati assolutamente IC nel loro essere in fondo due ragazzini molto simili nella timidezza e nell'imbranataggine dell'approcciarsi all'altro sesso. Krum potrebbe avere chiunque, sappiamo e vediamo che le ammiratrici non gli mancano, eppure lui sceglie quella che è fra tutte la ragazza meno appariscente, dimostrando di saper andare al di là delle apparenze e dei pregiudizi: la trovo una cosa veramente meravigliosa e un motivo in più per shippare questa coppia dolcissima. Mi è piaciuta tutta la trama, dal modo in cui parti delineando il background dei due personaggi, a come poi li fai avvicinare e interagire: i dialoghi sono perfetti, assolutamente in parte. E la chiusura del cerchio al matrimonio di Bill, con quel secondo e ultimo ballo, è assolutamente perfetto, mi sono salite le lacrime agli occhi nel sapere che la loro è stata solo un'avventura, per quanto bella.

Grazie mille per la bella lettura, ci sentiamo presto altrove ^^
bacio,
Bennina

Recensore Master
03/04/22, ore 09:09

Ciao ROSA66!
Ammetto di non aver mai visto Viktor ed Hermione in una veste romantica, in quanto ho sempre immaginato che sì, Viktor provasse qualcosa per lei, ma la ragazza è già concentrata su Ron all'epoca, benché non lo voglia ammettere; quindi è stato molto carino leggere la tua storia che affronta il tema di questa coppia con un altro punto di vista. La magia della scrittura è proprio questa e il mondo delle fan fiction regalano un'infinità di possibilità diverse, infiniti punti di vista della stessa scena, che non saranno mai uguali a un altro!
Pertanto, devo dire che, nonostante io li veda solo come buoni amici e nulla di più, ho trovato comunque questa tua storia ben scritta e credibile, licenze poetiche comprese! ;)
Davvero carina, brava!
Un saluto e alla prossima! :)