Recensioni per
Ma chérie la Poupée
di Demoiselle An_ne
Ho letto con curiosità questa one shot che, all'apparenza, non centra niente con Oscar e André. Si parla di una Contessa in disgrazia che risale la china, della sua bambina e di una sarta anziana senza quasi più clienti. Invece, poi, dipani la trama con abilità inserendo la nonna Marie, amica della sarta, e, naturalmente, Oscar e André che conoscono la Contessa e la piccola bisognosa d'affetto. Al centro di tutto c'è la bambola preferita di Charlotte che la sarta stringe a sé nel momento del trapasso. Charlotte, invece, non ha avuto nulla da stringere nel momento della morte, molto più cruenta e drammatica, tranne che una rosa bianca. Alla fine mi sono veramente commossa immaginando la vecchina e la bambina camminare insieme sull'arcobaleno. Complimenti e a presto. |
Lo so, è passato davvero troppo tempo da quando hai deciso di scrivere e di pubblicare questa os, ma non potevo al tempo commentare qualcosa che mi era così tanto estranea, perché avrebbe voluto significare non poter elogiare le tue qualità e la tua bravura, amica. |
Mia cara Anna, |
L'atelier della vecchia Gerda diviene un ritrovo per emarginati. Emarginati dall'isolamento sociale e professionale seguito alle chiacchiere della rivale sarta della Regina, come avviene alla protagonista del pezzo. Certo, però, che, se anche lei ci mette del suo, chiamando Maria Antonietta: "l'austriaca", poi, non si può lamentare di essere bollata, dalle dame che contano, come nemica della patria! Emarginati dalla povertà: la Contessa di Polignac che si avvale della sarta caduta in disgrazia, prima che la vicinanza della Regina le dia la possibilità di visitare atelier più rinomati e alla moda. Emarginati dalla mancanza di affetto: Charlotte che vede nella vecchia sarta la parente amorevole che non ha mai avuto. Emarginati dalla diversità: Oscar e, in una certa misura, anche André che condividono un destino di anime senza patria. |
Ciao! |
Gentile Autrice, è la prima volta che ti leggo quale scrittrice, ma ti seguo sempre quando posti i commenti a storie che anche io leggo. Non comprendo il tuo poco convincimento circa questa one shot che è, secondo il mio modesto parere, e anche a giudicare da quello che ti hanno scritto gli altri recensori, un piccolo gioiello. |
Carissima Anna, |
Ciao Anna! Bello e originale questo pezzo dove con linguaggio ricco ed elegante, perfettamente in tono con l'epoca di riferimento, entri nelle maglie della storia. Ci offri il punto di vista della vecchia Gerda, personaggio di fantasia ma tratteggiato talmente bene che non sarebbe stato estraneo agli eventi noti. Sono una parentesi di serenità, lei e le sue bambole (che meraviglia!), per una bambina che non è ancora pronta a fare la donna. Una compagnia sincera e disinteressata ma, purtroppo, momentanea e fugace, che non può nulla contro il destino deciso da altri. |
Carissima, sono stata così felice di trovare un tuo lavoro, anche perchè sapevo che dovevi partire... |
Carissima Anna, |
Carissima Anna, che piacere leggerti! Ho trovato la tua os molto coinvolgente e malinconica, come tutti i ricordi dei tempi che furono; mi è sempre piaciuto questo approccio e non posso che farti i miei complimenti. In poche parole hai creato uno spaccato ricco, garbato, intriso di molti sentimenti percepibili uno ad uno. Posso dire che sono rimasta un pò male quando ho letto la parola "completa" ? Già ci vedevo un racconto o, quantomeno, una raccolta di ricordi, quasi fosse un diario. |
Trovo invece che questa storia sia scritta molto bene, il personaggio di Gerda è sensibile e commovente. |
Carissima, la percezione che un autore ha delle sue storie, spesso, non coincide con quella che ne hanno i lettori: personalmente, trovo anche che sia indice di garbo e profondità questo interrogarsi, perché, nella nostra testa, spesso siamo ipercritiche, e non comprendiamo appieno se non quando ci distanziamo criticamente dalla nostra opera, piccola o grande che sia. Dici che non sei convinta di questa tua OS, ma non me capisco il motivo, perché la trovo veramente piacevole: delicata nella ispirazione, rivelatrice di una sensibilità sfaccettata, piena di tenerezza dolente, elegante e persino forbita nel suo procedere e con un bel ritmo e un giro di frase molto dolce. E poi Charlotte, come tutti i personaggi che, pur tanto piccoli, per i nostri parametri, non hanno avuto diritto di scelta, come sai, mi inteneriscono molto: non la vedo affatto come una mera arrogante, ma come una bambina che cerca talvolta di assumere una corazza mondana, assimilando quei comportamenti che la madre assume e mostra. In fondo, nemmeno Oscar ha avuto scelta ... all'inizio: e l'immagine di lei è Andrè bambini, con garbo di quest'ultimo, piccolo gentiluomo provetto dagli occhi di smeraldo, scalda davvero il cuore. Ciao e grazie per questa perla. D. |