Recensioni per
Animali e forniture elettriche
di theGan

Questa storia ha ottenuto 13 recensioni.
Positive : 13
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
17/08/23, ore 11:11

Se non ci fosse stato quel terremoto del 1923 nel Kanto,che ha devastato Tokyo, causando migliaia di morti,sarebbe cambiato tutto:la famiglia Wakabayashi sarebbe rimasta nella capitale,e Genzo,sarebbe vissuto lì,dove avrebbe frequentato le scuole elementari, medie, ecc..Avrebbe probabilmente frequentato la Toho e...... sarebbe davvero cambiato tutto.
Grandissima Shoko.A 47 anni,incinta del quarto figlio,era ancora in splendida forma,e ha continuato a lavorare con successo,e a seguire le proprie passioni, andando anche alla Settimana di Moda a Milano.E pure il giorno dopo il parto,non si è fermata! Ecco da chi,Genzo,ha preso la testardaggine e la determinazione.Anche Sanae mi è piaciuta:dettava legge,e si faceva rispettare,già dall'asilo.
"Quand'è che il calcio,ha di essere divertente?". Semplice,caro Genzo,quando vincere e dimostrare di essere il migliore,ha cominciato a diventare un'ossessione.

Recensore Master
13/08/23, ore 16:00

Carino,come è iniziata l'amicizia tra Genzo e Ryo,grazie ad un panino....Mi dispiace davvero tanto che sia finita per colpa della gelosia di Ryo, nei riguardi della ricchezza di Genzo.
Non avrei mai immaginato che, da bambini, Ryo fosse più alto di Genzo. Ma la cosa che mi ha sconvolta di più è:
"Ci manca un portiere".
"Un.... cosa?".
"Un portiere! Quel tipo che sta fermo in mezzo ai pali, e prova a bloccare i palloni che i giocatori gli tirano contro".
"Sembra noioso".
"No che non lo è. È un ruolo importantissimo".
"Allora fallo tu".
"No. Lo fai tu".Tutto potevo immaginare nella vita ma,mai e poi mai,che colui che per primo ha insegnato a Genzo a giocare al calcio, fosse proprio Ryo Ishizaki. E non solo, gli ha persino spiegato il ruolo del portiere! Adesso, posso dire che, d'ora in poi, non mi sorprenderà più niente, di questo mondo.
Che ricatto avrà mai usato Ishizaki, per convincere la sua squadra, a seguirlo nella battaglia contro quelli della Shutetsu?
Se Ryo avesse avuto le stesse possibilità di Genzo, sarebbe diventato bravo come lui, o persino di più? Non credo proprio. E sono contenta che, alla fine, è stato lui stesso ad ammetterlo.
Hai ragione:Genzo, dopo aver parato il pallone che Tsubasa ha fatto passare sotto l'autobus, era proprio spaventato.
Ed è anche vero che, l'intervento di Roberto, è stato irregolare. La sfida era tra Tsubasa e Genzo, lui, non avrebbe dovuto intervenire, secondo me.

Recensore Master
13/08/23, ore 11:30

Interessante questo ritratto di Tsubasa. Io non l'ho mai amato, né da bambina, né da adulta. Non l'ho mai considerato strano però, né uno svitato. Solo un ragazzino che è nato con una passione, e che ha fatto di tutto per preservarla, infischiandosene giustamente del giudizio degli altri. Non è mai stato solo:aveva l'affetto dei genitori, e il suo amico pallone, e questo gli bastava.
La disputa del campetto, l'ho sempre ritenuta una cosa ridicola:primo, era un campo comunale, quindi, era a disposizione di tutti. Secondo,Tsubasa ha ragione:Nankatsu e Shutetsu, potevano mettersi d'accordo, o lo usavano insieme, o facevano a turni.

Recensore Junior
02/02/23, ore 17:27

Tsubasa-delfino e Genzo -orca assassina che giocano insieme ...io mi commuovo e piango. Bellissimi questi approfondimenti psicologici su scene madri del manga

Recensore Junior
02/02/23, ore 00:16

Che storia fantastica. Ishizaki e Wakabayashi sono personaggi fantastici e hai saputo rendere molto bene la loro amicizia

Recensore Master
27/04/22, ore 13:31

In effetti il PoV di Genzo è alquanto differente da quello di Ryo, ma la cosa è ben più che logica. Interessante comunque come Genzo percepisce sé stesso e la sua famiglia. I fratelli quasi completamente ignorati e i genitori chiamati “Padre” e “Madre”, nel modo più impersonale possibile.
Anche il tapporto con gli altri bambini è problenatico, non conflittuale nella naggiorabza dei casi, ma improntato a un disinteresse che a tratti sembra un po’ autistico (se mi passi l’iperbole).
In pratica Genzo non ha avuto uba vera infanzia ed è rimasto scottato da questa divisione tra lui e il resto dei coetabei.
Anche con il Shutefsu Quartet c’è un rapporto altalenante, tanto da considerare i compagni come degli strambi. Bello comunque come tutti gli si siano attaccati con vera amicizia (Hajime e Teppei li ha praticamente uniti lui - sua benedetto 🤩 - e anche Mamoru gli si è attaccato in modo incredibile (non per nulla è quello che continuerà a chiamarlo Capitano anche in età adulta).
Diverso discorso oer Tuzo, che solo ultimamente Takahashi ha piazzato alla Shutetsu, ma che in questo contesto ha un motivo in più oer essere così affezionato a Gebzo, k’unico che in realtà lo ha sempre considerato.
Di Ryo ho già detto nella recensione del capitolo orecedente, na qui veduamo il PoV opposto, con Genzo che non riesce a comprendere lo scatto d’ira e la reazione che rompe la loro amicizia (anche se in realtà si capisce dai comportamenti di entrambi che in realtà non è nai morta davvero).
Belle anche ke considerazioni di Genzo sul talento, che è davvero un valore aggiunto non indifferente, ma che per sbocciare necessita di impegno e sacrificio, riducendo quindi in parte la sua valenza. Prova ne è che, anche se con neno talento, anche Yuzo, con impegno e costanza (testa dura da vendere 😍) arriva sul tetto del mondo, e non per luce riflessa.
Come dicevo, sia Genzo sia Taubasa sono dei solitari con qualche problema relazionare, ma per uronua saranno oroprio quei probkemi a trasformarsi in qualche modo in punti di forza, grazie all’aiuto - a volte indiretto o involontario - di persone come Ryo, Sanae o dei ragazzi della Nankatsu.
Per finire, una nota a margine per chi aveva iniziato il suo percorso come semplice dipendente ed ha finito per diventare il vero padre di Genzo (Mikami lo ha letteralmente adottato con affetto, molto più delka sua vera famiglia).
Bella raccolta davvero che rilegge la storia in modo interessante e che finisce diretta tra ke preferite.

Recensore Master
22/04/22, ore 07:38

Mi e piaciuto molto questo confronto e fra la scimmia e genzo, lo trovo molto in linea con il personaggio. Molto bello amche il genzo adulto, che dire spero in altre tie scritture su genzo. Mi piace il tu modo di leggere ed esprimere il personaggio.

Recensore Master
21/04/22, ore 10:59

Ed ecco la terza parte!
Ero veramente curiosa e non ha deluso le aspettative. Credo che tu abbia reso bene Genzo, coerente con le informazioni scarne del manga e soprattutto con il tuo Genzo adulto protagonista di altri tuoi scritti. Non è il più simpatico del trio ai miei occhi ma è stato interessante guardare le cose dal suo punto di vista, così necessariamente diverso e lontano da quello di Ishizaki, Quasi quasi mi viene da volergli un pochino di bene. Pochino eh...!
Mi ha divertita molto leggere del gruppetto Shutetsu, anche qui mi sembra tu abbia reso bene quel rapporto strano fatto di ammirazione ma che non si esaurisce nella sudditanza degli altri ragazzi nei confronti di Wakabayashi.

Recensore Master
16/04/22, ore 16:23

Ciao!
Finalmente recupero la lettura di questa seconda parte!
Ho apprezzato molto anche questa tua storia.
La trovo molto scorrevole, intrigante e divertente. E' anche assolutamente credibile nel descrivere il prequel di quanto ci hanno raccontato.
Genzo è molto Genzo. E credo tu abbia inquadrato bene anche Ishizaki bambino.
Aspetto con molta curiosità e leggere dal punto di visto del SGGK.

Recensore Master
14/04/22, ore 21:33

Mi sembra tutto molto realistica questa interpretazione di ganzo e la scimmia. Lo trovo molto in linea, ho sempre pensato anche io che ci fosse una sorta di gelosia di Ishizaki verso ganzo, sicuramente era una conoscenza di vecchia data e trovo interessante questo tuo modo di vedere le cose. Mi piace e mi incuriosisce. Brava davvero, hai trovato un bel filo conduttore .

Recensore Master
14/04/22, ore 08:32

Interessante e molto credibile il modo in cui si sono conosciuti e anche come la loro amicizia sia degenerata.
Entrambi bambini, nessuno dei due con motivazioni sbagliate, ma la differenza sociale ad un certo punto si fa sentire e qualcosa si rompe.
La gelosia di Ryo è il catalizzatore che lo porta a colpire Genzo (comportamento perfettamente connaturato alla sua età) e dall’altra parte il fatto di prendere per totale normalità ciò che ha senza riuscire a comprendere che il suo comportamento - del tutto jormale e non presuntuoso nelle motivazioni - può invece ingenerare gelosia e invidia.
Trovo mokto bello che Ryo, nonostante tutto, continui a pensare a Genzo come a un amico, trovandosi anche a soffrire oer ke sue defaillances, pur negando anche a sé stesso questi sentimenti.
Genzo è più tranchant in quanto a sentimenti, ma tutto quello che succederà in seguito ci dice che quell’amicizia in realtà non è mai realmente morta.

Recensore Master
12/04/22, ore 07:04

Che dire? Tsubasa è decisamente fissato con il pallone ed è in effetti un solitario, anche se lui non se ne rende conto. Curiosamente è l’esatto opposto di Taro, che sarebbe un solitario giocoforza, na che trova il modo di farsi degli amici ovunque vada. Tsubasa è stanziale ma anche isolato in ragione del suo interesse eccessivo per il calcio.
Anche Genzo è un solittario, na di tipo diverso: lui lo è perché molto più avanti degli altri calcisticamente parlando, ma anche perché separato dal resto del mondo da quella condizione sociale che fa di lui un corpo estraneo. Solo i compagni di squadra sembrano avere rapporti con lui.
L’incontro tra due solitudini - perché questo è in realtà -, è eclatante.
Il tuo Tsubasa è particolarmente schematico, quasi asociale, e anche questo in qualche modo è un elemento che lo accomuba a Genzo, anche se sono due modi diversi di essere fuori dagli schemi.
Il calcio, che in pratica ha isolato Tsubasa, paradossalmente sarà l’elemento catalizzatore che lo porterà a integrarsi nel mondo reale.
Interessante il suo modo di vedere le cose, traslato alla fauna marina che lo porta a vedere le relazioni sociali come una serie di scontri dove il più forte mangia il più deboole (Genzo è un’orca assassina). Questo paradossalmente è un modo di vedere le cose mokto più adulto rispetto alla sua età infantile, anche se espresso in modo molto semplice.
Hai tratteggiato uno Tsubasa molto interessante perché hai messo in luce il suo essere un po’ psicotico (quella del pallone è in effetti una fissazione portata all’estremo tipica di un problema mentale).
Concordo con te che Ryo, come anche altri nel manga, a partire da Yuzo, è un ragazzo normale, ed è cisa buona trovare anche persone normali in mezzo a questa gallerua di superuomini.
Attendo la prossima con curiosità, proprio perché parla di qualcuno di normale.

Recensore Master
07/04/22, ore 18:19

Ciao!
Mi piace leggere avvenimenti raccontati nel manga (o nell'anime) ma con degli approfondimenti introspettivi (ci sto provando anch'io).
Questa scena che hai scelto per cominciare è iconica. Il paragone tra Wakabayashi e l'orca assassina e Tsubasa e il delfino mi piace moltissimo, come mi è piaciuta la caratterizzazione di Tsubasa un po' suonato...
Personalmente da questa scena in poi fino all'apice della sfida Shutetsu - Nankatsu avevo cominciato a detestare Wakabayashi, lo trovavo irritante, arrogante, privilegiato, insomma assolutamente detestabile. Poi però ha cominciato a guadagnare qualche punto, diciamo che si sta guadagnando anche la mia stima.
Sono molto curiosa di leggere la seconda parte.