Recensioni per
Non era la loro solita taverna
di Dorabella27
Carissima Dorabella, |
Ciao Dorabella, sebbene il rating sia giallo nel momento in cui entrano in quella stanza si sprigiona un certo erotismo. Tutto molto delicato e sensuale ma ogni gesto e sguardo è una scintilla che prima o poi accenderà un fuoco, o almeno io l'ho sentito così. I due cominciano a sentire il bisogno di avere un contatto tra loro, Oscar lo bacia e si lascia andare a gesti che solo con un amico molto intimo puoi fare, come poggiargli i piedi nudi sul grembo. Lui che l'attira a se tirando la sedia con il piede è fantastico. Quella stanza li ha trasformati, o meglio, li ha liberati dalle catene della vita di tutti i giorni. Mi piacciono molto i tuoi Oscar e André, chissà se leggeremo di altre serate in quella stanza, mi piacerebbe molto. A presto. |
Ciao mi piace molto l’idea di una storia che si ricongiunge ad un altra e poi ancora ad un altra è stimolante come fare un puzzle o partecipare ad una caccia al tesoro e sarebbe bello leggere delle loro ore in questo piccolo angolo di mondo fuori da tutte le convenzioni che li dividono. |
Cioè, io manco qualche giorno e tu mi tiri fuori questa perla? |
Ciao Dorabella. Mi ha colpita quanto scritto nell'introduzione che Oscar e André non siano mai in un luogo che sia solo loro. Poetico quanto scritto all'inizio riguardo le iridi. Mi é piaciuta l'idea del rifugio dove fai sognare il lettore. Ho sorriso nel leggere nel finale riguardo la parte dell'affitto. Sempre affascinanti i riferimenti letterari dove ho letto con interesse le note e come abbia scritto riguardo questo contesto con la tua fantasia. Molto bello ed espressivo il disegno. Un caro saluto. |
Quelle monete nella tasca di Andrè per la sua parte di affitto anche per il mese successivo, lo leggo come una dichiarazione d’amore! Oscar, che non apre mai il suo cuore, che fa capire cosa pensa attraverso poche parole o altri gesti, bè…. Qui sta dicendo ad Andrè che si, quell’angolo di Parigi resterà il loro segreto. E magari quel bacio leggero diventerà poco a poco qualcos’altro 🤩 |
Oscar è angosciata dalla sorte di Fersen in America. Ma nella tua storia,.dopo la lettura del diario, è ancora innamorata di lui oppure sta aprendo il suo cuore ad André? |
La sensazione che mi ha dato questo pezzo è quella di camminare in una strada nota, che fai tutti i giorni e di cui conosci anche il nome dei sassi, poi svolti l'angolo e...meravigliosa sorpresa! Qualcuno, nottetempo, ha messo lì "una stanza calda, nel ventre di Parigi, con una scacchiera preparata sul tavolo, un letto profumato e gli occhi di André" |
Cara Dorabella, che delizia! |
E mentre Montale scendeva un milione di scale tenendo il braccio della donna che lo aveva amato, André sale un milione di scale per portare al sicuro la donna che ancora non sa di amarlo. Commovente anche solo questo lampo, nel tuo scritto, carissima Dorabella. |
Il fascino di un "missing moment" che si trasforma in "what if" è indubbio, ed il fatto che questo what if sia preparato dagli avvenimenti narrati in "Pourquoi est-ce qu'on se déguise?" non toglie assolutamente nulla alla sorpresa del lettore, che qui davvero si arrende e si lascia trasportare dalla magia. Come altro potremmo definire, infatti, "una stanza calda, nel ventre di Parigi, dove nessuno conosceva il colonnello de Jarjayes, una scacchiera preparata sul tavolo, un letto profumato, gli occhi di André", se non un luogo incantato, sottratto alle contingenze della realtà e dove, di conseguenza, tutto diventa possibile? |
Cara Dorabella, |
Dopo quella disastrosa serata alla taverna e la rissa, ci stava che i due non fossero rientrati a casa! |
Certo che André taccia di stranezza Maria Antonietta per avere portato alla notorietà il color pulce, ma anche lui non scherza, dando fondo ai suoi risparmi per pagare la pigione di una stanza che non usa! :-D |
Sfrutti gli spunti letterari in maniera egregia. "La casa delle belle addormentate" l'ho colta subito, per le altre farò altre letture della storia. Lo spunto della taverna della rissa quando Oscar era in pena per Fersen e tutti i pensieri di André annessi e connessi sono decisamente verosimili seppur molto originali. Bella l'idea dell'affittare una stanza a Parigi per avere un posto solo per loro e bella anche la disinvoltura nel bacio, anzi, dei baci che si scambiano senza malizia. La sottotrama legata al diario continua ad essere portante per la storia e a darle spessore. Complimenti vivissimi e complimenti anche per il disegno allegato. A presto. |