Cara Child, finalmente dopo la tempesta universitaria riesco a farmi viva nello spazio recensioni della tua storia. Era da un po’ di tempo che lavoravo sui miei appunti, ma stasera finalmente li ho sistemati e ultimati. Spero di far valere la tua attesa!
Adoro l’idea e come l’hai resa - è intrigante immaginare il modo in cui l’amore e il tormento si siano introdotti nella mente complessa del protagonista in foggia di fantasma, superando le sue difese intellettuali.
Trovo tu sia riuscita brillantemente nel rendere la sua resistenza psicologica e intervallarla alla necessità di una resa, cosa che lo rende molto umano e ne tratteggia con delicatezza i conflitti interni e le contraddizioni, tra una razionalità assai tenace e il bisogno dell’amore di lei.
Molto interessante, poi, che quella presenza spettrale colpisca proprio lui, così razionale e quindi per natura scettico. Un personaggio che sei riuscita a farmi apprezzare sul serio.
Lei invece a tratti mi sembra contraddittoria, tra il voler distinguere vita privata e professionale e poi l’invitarlo a cena all’improvviso, e accettare il suo sentimento per lui. Tra l’altro non ho capito una cosa: i due non si conoscono bene malgrado un’intesa di fondo percepita da entrambi e poi esplosa nel loro incontro serale, ma perché parlare di un futuro e dei figli poco dopo quel quasi-bacio e del fatto di non poterli avere, pur nell’ottica di un racconto personale commovente?
Mi è sembrato un salto di rapporto, una sorta di accelerazione, perché molte sfumature può assumere un legame e non era scontato che anche la donna volesse proprio un futuro e dei figli con lui. A maggior ragione perché l’unico spazio romantico che hanno condiviso fino a quel momento è un mezzo bacio.
Comunque tutto perdonato in vista del poetico finale!
Molte espressioni nel corso del testo suonano musicali e ben elaborate.
L’ho pensato nel leggere “faceva del suo acume il diamante più brillante da sfoggiare in ogni occasione, mentre rifletteva i colori dell’iride, plasmando suggestioni di luce che la facevano risplendere”.
O ancora “osservava ammaliata con i suoi grandi e scuri occhi, le meduse nuotare nell’acqua, lucenti di riflessi argentei mentre aggraziate guizzavano pulsando placidamente e i tentacoli fluivano intersecandosi, evanescenti”.
Sono il tipo che studia attentamente il modo in cui lo scrittore usa le espressioni e le parole per descrivere le cose e penso di avere diverse cose interessanti da imparare dal tuo stile!
In certi punti però ho l’impressione che i tuoi sforzi si traducano in un eccesso di tecnicismo che rende alcune frasi non funzionanti, poco fluide. Forse ripulendo qualche frase potresti ottenere effetto di maggiore scorrevolezza.
Indubbiamente hai talento linguistico, ti serve soltanto alleggerire il testo in alcuni passaggi, limitando la ridondanza, l’ampollosità.
Hai uno stile molto raffinato, ma trovo che a volte sia troppo evidente il tuo tentativo di metterlo in mostra, andando a caccia della resa perfetta e (troppo) particolareggiata di un momento.
Certe frasi potrebbero essere spezzettate, divise in diverse frasi piuttosto che in una sola con tante subordinate. Ne guadagnerebbero di leggerezza e incisività.
Alcuni elementi che potrebbero essere messi maggiormente in risalto finiscono per perdersi o non ricevere adeguata attenzione dal lettore, nel ritmo abbondante e a tratti confondente del testo.
Non mi è molto chiaro quale sia la natura della creatura che compare a spaventarlo e a disorientarlo, se uno spettro interno o qualcos’altro. Può darsi che tu abbia voluto lasciarlo volutamente ambiguo, e in ogni caso vi colgo un intelligente riallaccio all’opera a cui è ispirata la storia, Ghostbusters! Brava per l’inserimento di questo elemento intrigante.
Tornando al discorso precedente, ti faccio un esempio di cosa considero ridondante: ”Il tempo scorreva perpetuo, permeato da quella incessante monotonia priva di sfumature e lui iniziava a rendersi conto di non riuscire a cancellare l’immagine di quella piccola e tenera bambina ammaliata dalle impalpabili meduse al di là della lastra di vetro”.
La prima parte (fino a sfumature) mi dà l’idea di rallentare inutilmente il testo e lo scorrere della narrazione. Anche gli aggettivi potrebbero essere diradati un pochino, o diluiti. Il lettore riuscirebbe a concentrarsi meglio sullo stato d’animo e i pensieri del protagonista se non si distraesse con troppe altre cose. Tocca ripulire anche gli avverbi di modo, in alcuni punti troppo invadenti (non parlo di questo passaggio).
Se riuscirai ad adottare questo compromesso nella tua scrittura, le farai guadagnare ulteriori punti.
Rimangono comunque consigli frutto della mia interpretazione soggettiva, quindi tieni sempre conto della direzione in cui intendi proiettare il tuo scrivere! Perché in ogni caso, sembra che tu abbia molto da dire e da comunicare al lettore, tra scorci di ingegnosa introspezione e parole che si incastrano bene le une con le altre! Non hai bisogno di mettere in mostra il tuo stile o enfatizzarlo di passaggio in passaggio, perché in ogni caso si fiuta la tua bravura!
Basta leggere passaggi suggestivi come questo: “A volte lui si sentiva come una delle meduse di lei, nonostante sapesse che sul fondo della propria coscienza lei gli volesse bene, a dividerli c’era pur sempre il vetro dell’acquario, che non permetteva loro di concretizzare i loro pensieri, i quali si arrestavano sulle loro labbra boccheggianti”,
oppure descrizioni interessanti come queste:
“un piccola coccola di ospitale quotidianità nella realtà di una persona forse fin troppo ancorata al sapore insipido della consuetudine, dell’ordinario”,
“Forse per questo motivo, amava tanto la fine e sottile ironia dalle risate amare”,
per capire che hai molto da raccontare e una sensibilità profonda per coglierlo.
Di questa storia conserverò le immagini delle creature di mare, gli anemoni, le meduse… le luci, i riflessi iridescenti.
Un po’ di dispiacere per l’assenza di dialoghi, che in certi momenti avrebbero aiutato ad incalzare il ritmo della storia e a regalarci un altro modo per rappresentarci i due protagonisti.
Mi rimarranno in testa le melodie prodotte da molte descrizioni ben pensate.
Nel finale tutto ciò esplode e acquisisce toni favoleggianti in cui l’amore dei due risplende.
Insomma, rimane indubbiamente un bel ricordo di questa storia e del tuo sforzo palpabile per renderlo un appello accorato all’amore schierato contro la morte. Commovente e dalla scrittura delicata ma anche sferzante.
Non si può non accogliere la morte di lui con una certa amarezza. Hai creato trasporto emotivo in una storia dal capitolo singolo.
Penso che tu stia percorrendo una buona strada e spero che tu possa continuare ad evolverti, perché sarebbe un peccato non continuare a modellare questo gran potenziale. A presto e un saluto da Valentina! |