Recensioni per
Nei giardini che nessuno sa
di kamony
Ciao stellina ⭐ |
Ciao stellina 💕 |
Ehilà 😘 |
Forse perché c'è il Levi ma questa parte della storia mi è piaciuta davvero molto. |
La prima parte è un bel pugno nello stomaco, ma sei stata attenta nel non calcare troppo la mano. Con poche parole azzeccate hai descritto un'immagine forte e rivoltante, davvero brava! |
Buongiorno fanciulla eccomi pronta a gustarmi i tuoi nuovi scritti. |
Che storia commovente, dolce e anche dedicata, malgrado i temi trattati siano piuttosto pesanti! Sei riuscita a coinvolgere ed emozionare, senza bisogno di artifici o di calcare la mano sugli aspetti più ricchi di pathos, ma semplicemente raccontando. |
Quello che ho sempre pensato di te come autore qui su efp è la tua coerenza. Scrivi fanfiction sensate e con una loro logica, rispetti le opere originali e ci metti il tuo, personalizzandole ma senza stravolgerle. Leggo ora dell'infanzia di Levi e penso: "ecco sì, sarà andata così di sicuro!". Levi fissato cone le pulizie, Levi che sa usare bene i coltelli, Levi che ama starsene per conto suo. Eccolo qua, tutto quanto. Ce lo hai saputo spiegare alla perfezione. |
Molto azzeccato e sensato quello che hai pensato per la vita di Kuchel, che ha dovuto rassegnarsi a fare la vita come unica chance possibile. A casa non ci poteva tornare, era ricercata per la morte del ragazzo nobile e se si vive nel Sotterraneo che cosa poteva fare di diverso? |
Sai come si dice, no? Il sangue non è acqua. Abbiamo un soldato micidiale, il più forte di tutti, quello che alla fine farà quadrare il cerchio nella lotta contro i Giganti. Ma da dove attinge la sua forza, il suo spirito? Ed ecco che ci fai conoscere Kuchel un po' meglio, la mamma di Levi. Una ragazza che solo a prima vista è un po' come le altre, a prima vista non pare essere nulla di speciale. E invece sa essere di forte spina dorsale: sa riprendersi da un dolore grande e sa emanciparsi da quel tagliagole di suo fratello. |
Come nei capitoli precedenti, sei riuscita anche in questo davvero bene a raccontare vicende misere con garbo e leggerezza. Leggerezza che non è superficialità, affatto, ma un concetto inteso nel senso in cui non sei mai stata lì a calcare all'eccesso gli aspetti più degradanti o tristi per fare "scena". Hai sempre detto né meno, né più di quanto sarebbe stato necessario a descrivere umanamente certi aspetti della vita che ti sei immaginata per il personaggio di Kuchel, e per questo equilibrio ti faccio i miei complimenti sentiti, perché farsi prendere dal dramma strappalacrime a tutti i costi è un attimo, e cedere a dire di più di certi aspetti degradanti o persino pruriginosi avrebbe reso il racconto squallido. |
Non potevi farci un regalo migliore di questa piccola perla di minilong. |
È una realtà incontrovertibile che la prostituzione sia sempre stata e purtroppo sarà una risorsa estrema, specialmente per donne in difficoltà che non hanno più altre strade. Pochissimi fortunati scelgono di farlo con cognizione di causa, ma per lo più anche nello scegliere c’è sempre una motivazione data dalla disperazione. |
La vita di questa povera ragazza è stata un sentiero di spine. La decisione di darsi alla prostituzione, quasi come per una forma di autocondanna, è stata dolorosa e difficile, sin dagli esordi. Assolutamente pregevole come hai saputo tratteggiare, in modo duro ma senza indulgere in melodrammi o, peggio ancora, in dettagli scabrosi, l'orribile esperienza dello stupro subito, come sua prima esperienza "lavorativa". |
Sia ringraziato il casello autostradale! XD |