Ciao!
Sono stata molto indecisa su quale delle due Stucky da te presentate per la sfida volessi passare per prima, ma alla fine ho capito di avere un commento proprio sulla punta delle dita per questa OS ed eccomi qua!
E' raro che io legga FF rosse erotiche, ti dico la verità, perché trovo sempre qualcosa che mi fa storcere il naso nel linguaggio o nella visualizzazione delle scene descritte, cosa che mi rovina l'esperienza e non mi fa prendere sul serio lo scritto che ho davanti. Alla luce di questo sono partita scettica, lo ammetto candidamente, ma mi sono ricreduta praticamente subito: questa OS è bellissima e ti meriti tutti i complimenti di cui sono capace.
Parto dal contenuto. Mi è piaciuto molto il modo in cui hai sfruttato l'argomento erotico per arrivare a parlare di molto altro, di sentimenti che non hanno a che fare in modo diretto con la situazione che hai voluto rappresentare, di emozioni forti e direi anche angosciose che vanno a fare da contorno - ma anche a rubare la scena - a un momento di pace e tranquillità sottratto alla guerra che infuria fuori dalla tenda dove si consuma l'amplesso.
Credo che tu abbia bilanciato benissimo le due componenti: l'aspetto sessuale e l'introspezione vanno di pari passo, occupano lo stesso peso all'interno della storia e secondo me questo concorre ad essere uno dei punti di forza più evidenti di questo tuo scritto. Un altro è sicuramente la funzione che sei riuscita ad attribuire ad ogni singolo momento. Mi spiego meglio. La storia inizia senza che il lettore preveda di arrivare ad ampliare lo sguardo su altro che non sia il rapporto sessuale puro e semplice; al massimo può aspettarsi qualche intermezzo divertente per via di Steve che picchia la testa contro il ferro del letto, espediente che ti è servito per innescare, invece, non tanto un momento comico da intervallare alla sensualità dell'incontro, quanto un pretesto per condurre Bucky su lidi più pericolosi e su pensieri che scivolano verso l'imprudenza della sincerità senza filtri e delle parole dette senza riflessione. In questo frangente chi legge, esattamente come i protagonisti della storia, quasi dimentica di aver poco prima assisitito a uno scambio bollente tra i due, pieno di passione e di quel particolare divertimento che si accompagna a un'intimità condivisa e solida, che non teme di vedere interrotta la libido a causa di un piccolo incidente come la testata di Steve, che anzi viene preso come un modo per esplorare ancora più a fondo la sfera sessuale. L'imbarazzo e il conseguente improvviso arresto dell'intreccio arrivano quando Bucky dice qualcosa che, primo, non avrebbe voluto dire in quella circostanza e che, secondo, avrebbe voluto quantomeno ammorbidire, smussare, dissimulare. A questo punto si arriva a un momento a mio parere bellissimo in cui a farla da padrone è la necessità di comunicare in modo sano i propri sentimenti e i propri problemi. Ho trovato meraviglioso che Steve non abbia cercato, nemmeno per un secondo, di ignorare la frase scappata di bocca a Bucky, magari per pensarci più tardi, dopo aver consumato il rapporto. Steve, nel suo essere cocciuto e risoluto, vuole andare al cuore del problema subito, prima che diventi troppo grande, prima che possa interferire seriamente con la loro relazione.
Ho apprezzato tantissimo il fatto che tu sia riuscita a mantenere comunque il focus sui loro corpi, anche se in questo caso per dire tutt'altro rispetto a ciò che viene prima e a ciò che poi viene dopo: i corpi sono diventati per te strumenti per manifestare a noi e a loro tutti i sentimenti che non vengono espressi a parole ma che comunque esistono e non devono essere ignorati. Da un lato abbiamo Steve che è stoicamente seduto sul letto ad aspettare che l'altro gli riveli i suoi pensieri, mentre Bucky si copre, vergognandosi non del suo aspetto ma di quello che prova interiormente nei confronti del siero. Nel suo abbracciarsi il busto, nel suo contarsi le costole con le dita non c'è solo il trauma della prigionia e del conflitto in generale, ma c'è anche tutta la paura di aver ferito Steve, di essersi apertamente espresso in maniera negativa su quello che a tutti gli effetti è un sogno realizzato per l'amico di sempre, per l'amore della sua vita. E arriva anche a dirlo: Bucky è molto lucido nell'ammettere che Steve avrebbe trovato un modo per andare in guerra comunque, siero o non siero, e che almeno adesso ha una protezione non indifferente su cui contare, una delle pochissime cose per cui ringrazia l'esperimento. Steve dal canto suo comprende il punto di vista di Bucky, pur non condividendolo fino in fondo - come potrebbe? Il suo desiderio di servire la patria, di essere utile, di esserci per sconfiggere i cattivi è diventato realtà - ed è a fronte di questa comprensione, di questo chiarimento reciproco che finalmente i due possono riprendere a fare l'amore come prima, più di prima, con una nuova connessione ad unirli.
Infine, il momento passionale arriva di nuovo a uno stop, ma stavolta in modo dolce, tenero: mi riferisco al paragrafo finale, separato dal resto del testo, con il quale hai deciso di chiudere la storia. Credo che tu abbia fatto benissimo a non fermarti all'amplesso, nonostante la frase ad effetto che mi ha fatto sorridere commossa («Non lo farò, Buck, per te posso continuare per tutta la vita.»). Sarebbe stata una chiusura efficacissima comunque, dolcissima anche così, ma poter leggere il momento di tenerezza che segue il rapporto mi ha proprio sciolto il cuore e ha definitivamente disteso la tensione che si era concentrata nella sezione più introspettiva del testo. Ha anche reso in modo ancora più puntuale il senso di "tempo rubato" a quella carneficina che è la WWII a cui stanno partecipando entrambi. Penso che sia stata proprio la conclusione perfetta per questa storia, non c'è che dire.
Ci tengo a spendere qualche parola anche sullo stile che hai utilizzato. Mi è piaciuto da morire il linguaggio altamente metaforico e visivo che hai impiegato per descrivere l'atto sessuale. L'hai dosato il giusto, non rinunciando a termini di tanto in tanto più espliciti che ci stanno benissimo e che segnano quel confine tra verosimile e irrealistico che troppo spesso ho visto calpestato. Qui c'è stato quel mix equilibrato di tutto che non mi ha mai fatto mettere in questione una singola scelta di parole, a partire da quell'iniziale "grumi di gemiti", o delle unghie che intagliano, o Steve che cola sul materasso. Sono belle le immagini che hai voluto dare e per questo ti ringrazio in modo particolare. Appare evidentissima la cura al dettaglio che hai messo nel modellare la storia e nel limarla come meglio hai creduto: ha totalmente incontrato il mio gusto e, per quanto soggettivo questo parametro possa essere, per me vale tantissimo!
Che altro dire se non ottimo lavoro? Sono contentissima di aver avuto l'occasione di leggere questa OS che altrimenti avrei ignorato. Ti ringrazio di cuore per averla scritta, per averla condivisa con il fandom e per averla inserita nella challenge sul forum, perché altrimenti avrei continuato a non vederla e sarebbe stato davvero un enorme peccato.
Ancora complimentissimi! Sperando di riuscire a passare presto anche nell'altra Stucky - fuori challenge, ma l'ho letta e anche quella merita fiumi di parole -, ti saluto e ti mando un abbraccio!
Menade Danzante |