Tesoro, buongiornooooo! Eccomi, che piacere tornare a rileggerti *^*!
Non mi sarei mai aspettata di trovare un AU sulla Grande Guerra, ma devo dire che, per quel poco che conosco, si adatta benissimo alle vicende di AoT, mi trasmette un po' le stesse vibes.

Sei riuscita a comunicarmi perfettamente tutta l'angoscia di Levi: ormai mi sono fatta un'idea di quanto tosto sia questo personaggio, ma in una situazione del genere, dove davvero non conta più nulla e il tuo unico punto di riferimento, la tua bussola, diventa il nemico davanti a te, beh, chiunque ne uscirebbe fuori scosso. In più Levi si ritrova spettatore della quasi perdita dell'uomo che ama çç. La scena è cruda ma non splatter e questa è una cosa che ho apprezzato tantissimo. Ero già pronta a dare Erwin per spacciato, invece che sollievo trovarlo menomato ma vivo, nella seconda parte della storia, sapere che per lui c'è ancora speranza, e che la perdita del braccio non gli precluderà comunque una vita il più possibile normale, una vita dove Levi troverà comunque un posto per lui, anche se ha il suo modo brusco e schietto di dimostrarlo ahaahha. E' giusto così, non mi sarei mai aspettata gentilezza o compatimenti da parte sua, e atteggiamenti come questo sono esattamente quello di cui Erwin ha bisogno ♥

Ti faccio i miei complimenti e ti mando un bacione!
alla prossima!

Benni

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Ciao <3
Ma che bella questa storia. Breve e intenta e poi è ambientata durante la guerra, quindi non poteva che piacermi a prescindere. C'è qualcosa di solenne in questa storia e nei dialoghi tra Erwin e Levi. Questi due danno l'idea di due che combattono guardandosi le spalle anche a distanza. È quello che succede anche qui. In mezzo al caos, alla polvere e alla distruzione, Levi riconoscerebbe Erwi tra mille divise tutte uguali. Poi però c'è un'esplosione ed ecco che le cose cambiano in una frazione di secondo e ci ritroviamo un Erwin monco. È stato struggente vedere Erwin ridotto così male e Levi che si prende cura di lui, negando a sé stesso la tristezza e la paura che ha di perderlo (ma Erwin se ne accorge comunque). Levi parla di un "tutti", quando in realtà è lui che senza Erwin sente di non potercela fare. Poi insomma, quando Erwin ha detto il perché ha combattuto beh... intendevo proprio questo con solenne. Ma anche Levi che gli dice di non arrendersi alla febbre. E poi Erwin ride, sospira. «Ucciso dal mio uomo: che dolce morte sarebbe».
.... ADORO. Piango tantissimo. Voglio immaginarmi che Erwin si riprenderà e ritroverà Levi, non posso accettare che finisca in modo diverso. Secondo me hai scritto un racconto che, anche se breve, è bellissimo e intenso.
Alla prossima *asciuga una lacrima*


Nao.

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Finalmente, in ritardo come il mio solito sono riuscita a rileggerla e a recensire con calma . Sarà che sono particolarmente malinconica, sarà che in fondo in fondo ho un cuore morbido come quei dolcetti che scaldi al microonde e quando li apri col cucchiaio esce fuori il cioccolato sciolto , ma mi ha colpito anche di più della prima volta che me l’hai fatta leggere. E ti dirò non si vede che sei appena uscita da un blocco ,è tutto scorrevole, calzante, che segue un filo logico , quello della disperazione, della guerra e anche -si perché siamo romantiche - dell’amore. E mi aspetto sempre che tu scriva così bene di erwin , ma questa volta voglio farti i complimenti per come hai usato Levi, con poche parole e d’impatto, all’apparenza fredde ma piene di significato che rispecchiano il suo modo di fare , un po’ come un riccio spinoso . E questa recensione merita di essere seria per questa storia, il finale dolce amaro e la consapevolezza che comunque vada loro si sono amati davvero, nel fango della trincea, nel dolore della guerra, nel sacrificio per qualcosa di più grande, forse troppo. È tutto bellissimo, non smettere mai di scrivere piccola mocciosa 💓

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Ciao, blocco o meno, l'ho trovata ben scritta, bella.
Sarebbe carino presto o tardi leggerne un epilogo, leggere la promessa. Positiva per entrambi naturalmente 😉
A presto...

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