Buon pomeriggio e ben trovata Valerie, torno sul sito dopo un po' di tempo e non potevo fare a meno di leggere e recensire questo tuo ultimo scritto, il secondo che recensisco dopo "Come Biancaneve" che avevo davvero adorato.
La tua breve drabble è una morsa che mi ha stretto il petto e non mi ancora lasciato: rileggo la tua storia ancora e ancora e ogni volta la trovo più bella della precedente.
Posso toccare con mano ogni ricordo, ogni emozione, ogni lacrima amara di questi due amanti che nonostante siano legati da qualcosa che forse va ben oltre la comprensione umana, non riescono a sfiorarsi, concretizzare quel qualcosa che provoca una commistione di sensazioni che difficilmente può essere compresa o spiegata.
E' tutto così fine e intimo, talmente intimo che pare di star leggendo una lettera indirizzata alla persona amata, sento il profumo della carta un po' ingiallita e quello della ceralacca e posso osservare le parole dall'inchiostro ormai un po' sbiadito, scritte con un'elegante stilografica.
"Vorrei poterti ora stringere a me e dirti piano che non me ne andrò, incrinare lo spesso strato della violenta incertezza dell’abbandono."
Sono estasiata e senza fiato, la maniera in cui incastri le parole è straordinariamente ordinato, pulito, musicale e quasi magico. L'intensità e la poesia di certe tue frasi sono potenti tanto quanto incredibilmente romantiche e struggenti, che con estremo garbo e riservatezza riescono a tirare fuori una melanconia e una disperazione indicibili, che torturano, opprimono e sfregiano i protagonisti, tanto quanto il lettore.
Ti ringrazio per queste perle, a mio modesto parere, di grande valore. E' un piacere così come un privilegio poter leggere frasi così estremamente ricercate, ricche e costruite con uno stile unico, che definisce la tua sensibilità e tutta la tua umanità.
A presto,
Child of the Moon
|
