Recensioni per
Til the light goes out
di _Il colore del vento_

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
07/09/22, ore 21:41
Cap. 1:

Aspetta un attimo; hai davvero detto “mini-long” di quattro capitoli?
Cioè, ho veramente letto, nelle note, “mini-long” di quattro capitoli?
Insomma, STAI SCRIVENDO SUL SERIO UNA “MINI-LONG” DI QUATTRO CAPITOLI SU WALBURGA BLACK?!
Che. Gran. Bella. Cosa.
Che. Meravigliosa. Notizia.
La mia soddisfazione, in questo momento, è più o meno pari a quando, la me ragazzina che lesse Il prigioniero di Azkaban per la prima volta, scoprì dell’esistenza di un personaggio come Remus Lupin. Quindi, la mia è un’enorme soddisfazione.
 
Ok, ora torno seria.
 
Anche se mi troverai ripetitiva ed asfissiante non posso non dirti che secondo me tu sai scrivere come pochissimi altri sulla famiglia Black. Sei nel podio delle mie autrici preferite quando si tratta di Sirius, Regulus e compagnia bella…per farla breve, nella mia fantasia reggi una coppa d’oro lavorata dai Folletti con su scritto “Tutto quello che dico sui Black sono cose buone e giuste”.
Ho già avuto modo di vedere in passato come tu sia riuscita a rendere molto bene i caratteri di Sirius e Regulus, tratteggiandone i contorni anche quando non erano che dei bambini/adolescenti/giovani adulti, ma oggi mi hai sorpresa ancora perché la tua Walburga mi sta piacendo tanto.
A tal proposito ti tranquillizzo subito: sì, hai saputo dar vita a un personaggio complesso e sfaccettato senza allontanarti troppo da quel poco che si sa su di lei e, allo stesso tempo, inserendo sempre a proposito dettagli di tua invenzione che si incastrano alla perfezione con tutto il resto.
Quando ho letto dall’anteprima della storia che la narrazione si sarebbe svolta su un disteso piano temporale ero molto curiosa di sapere come te la saresti cavata alle prese con una piccola, poi giovane e infine adulta signora Black. Inutile dire che il risultato finale mi ha lasciato assai soddisfatta. Complimenti, dunque, perché il progetto non si preannunciava affatto semplice e il rischio di scrivere scemenze…detto tra noi, era molto alto. Confesso di aver temuto la cosa, ma non hai fatto nemmeno uno scivolone che sia uno e mentre continuavo nella lettura, catturata già da subito dall’incipit, ho realizzato come le mie remore iniziali fossero mal riposte: sei sempre in formissima, mia cara! Dopo ciò, dubitare delle tue doti artistiche mi risulterà complesso, fidati.
Sei stata abilissima a far intravedere sin da subito il carattere di Walby (passami l’abbreviazione, ma scriverlo per intero ogni volta è una gran rottura), poichè così si spiegano molti dei comportamenti che poi avrà da adulta.
 
Ma procediamo con ordine e metodo.
 
L’inizio. Che bomba, ragazzi! Si comincia con il botto, non c’è che dire. Dopo una frase come quella, dimmi te se si può smettere di leggere. Ok ti spoilero la risposta; non si può.
Ho adorato il fatto che la prima scena è ambientata a scuola. Le ragioni sono:

  1. 1) Harry Potter è speciale, come saga intendo, anche e soprattutto per l’invenzione di Hogwarts. Idea personale, certo, però penso che possa essere condivisa da un po’ di gente. Cioè, stiamo parlando di un castello, immerso in un luogo da favola, dove si tengono lezioni per diventare maghi e streghe. Un castello con 12 alberi di Natale in Sala Grande, con un soffitto che rispecchia il cielo di fuori, con un Preside come Silente e…devo continuare? Credo di aver reso l’idea. Mi ha fatto piacere ritrovare uno dei miei posti letterari del cuore. E certo, tu potresti dire “è una fanfiction su Harry Potter, dove vuoi che fosse ambientata l’azione? A Narnia?” E io potrei rispondere “Ho capito la logica, ma non era scontato.” E tu potresti dire  “EH?” E io potrei rispondere  “Be’, non è da tutti saper rendere bene Hogwarts, le lezioni e la gente di quello spazio”. Già, la tua Hogwarts mi ha convinta!
    2)La lezione sui Berretti Rossi mi è piaciuta, al di là dell’ovvia funzione di raccordo e collegamento che ha all’interno della storia, più avanti. Mi è piaciuta perché mi sentivo proprio le parole della prof come se fossi stata una piccola Walby assonnata in un pomeriggio di primavera. (Ma che rabbia che mi fa, comunque: come puoi trovare noiosa una lezione sui Berretti Rossi? Dovresti venire ad ascoltare le lezioni di filosofia su Hegel…)
    3)Ma sbaglio, o c’è un riferimento a Harry Potter e l’Ordine della Fenice? Quando Walby si incanta a guardare i capelli della cugina che riflettono i raggi del sole che entrano dalla finestra. Harry non si imbambolava a fissare i capelli di una delle sorelle Patil in un modo molto simile, durante lo sfortunato esame di Storia della Magia? (So che è terribile da dire, ma per me sono sempre state intercambiabili Cali e Padma, perciò, non mi ricordo quale delle due fosse di preciso). Se il riferimento c’è, carino! Mi piacciono i rimandi alla saga originale. Se non c’è alcun riferimento, carino lo stesso!
    4)La vita di Walby non sarà più la stessa dopo quel pomeriggio. E allora, ci sta che la prima azione si svolga a scuola, luogo per eccellenza dove tutto dovrebbe scivolare piatto e senza sorprese perché sì, si è a scuola e le scuole sono fatte per dare senso di sicurezza con la loro routine perennemente uguale fino alla fine dei giorni Amen. (Poi vabbè, lasciamo stare il fatto che Harry abbia rischiato più volte la vita a scuola che altrove. Diciamo che, di norma, le scuole dovrebbero essere libere da mostri e Voldemort vari).
    5)Piccola chicca: Walby che incenerisce con lo sguardo il povero ragazzino che le ha urtato il gomito a lezione. Lo trovo un particolare incisivo e appropriato che subito fa capire con che personaggio abbiamo a che fare. E poi, da notare che il ragazzino sventurato e timoroso è, per l’appunto, un ragazzo, mentre lei è una ragazza. È un primo scontro tra essere maschio ed essere femmina, cosa che poi tornerà nella storia, e qui si vede Walby sicura e decisa nella sua femminilità, già capace di mettere a tacere un maschio senza aver pensato che dovrà sforzarsi per tutta la vita di comportarsi come un uomo nonostante il suo essere dalla parte del sesso debole, come invece farà alla fine. Oddio, spero si sia capito il ragionamento. Lo so, sono contorta.
    6)Silente ha fatto una fugace apparizione, ma mi è sembrato il Silente dei libri. Credo che lui sia uno dei personaggi più complessi da riportare sulla carta e dunque hai la mia stima per averlo fatto benissimo.
    7)Dippet mi ha strappato un sorriso con il suo balbettio confuso e tutto il resto. Bello il pensiero di Walby sull’antenato che vede alla parete: ha 13 anni, ma ha già le idee della sua famiglia ben conficcate nel cervellino.
La scena della morte della madre è straziante, sul serio. Soprattutto perché la vicenda è filtrata dallo sguardo di Walby che non riesce, o non vuole, rivolgere neppure un pensiero un po’ più tenero alla madre morta. La descrizione, così precisa nel soffermarsi sui particolari più crudi, appare fredda e distante, grazie alla mancanza di partecipazione che la ragazza sembra incapace di provare in quel momento. È il primo contatto con la maternità che ha Walby e il suo è un moto di ribrezzo; comprensibile direi. Hai tredici anni, ancora nel pieno dell’età in cui sei influenzabile ai massimi livelli, e trovi tua madre morta per aver dato alla luce tuo fratello. Come biasimarla, infondo? E poi un nuovo pensiero sulla maternità, quando Walby tiene in braccio il fratellino e non pensa a proteggere lui ma usarlo come scudo, ritenendolo un peso fastidioso. Sì, i suoi istinti materni non sono molto spiccati, c’è da dirlo. E la cosa, conoscendo già come si comporterà con i figli, non potrà che peggiorare. Ah, non vedo l’ora di leggere quelle parti!!!
Poi, nella scena della morte della madre, mi è piaciuto molto il fatto che tu ti sia soffermata tanto sul sangue che impregnava le lenzuola e sul pensiero di lei, in riferimento ai Berretti Rossi che ha appena sentito a lezione. Lei ha pur sempre 13 anni, è ancora una bambina in fondo, e metabolizza quello che si trova ad affrontare come può, adottando gli strumenti di analisi che possiede; ergo, pensa alla scuola e alla lezione interrotta a metà. Ecco un ulteriore motivo perché mi è piaciuto l’incipit collocato proprio al Castello. Inoltre, il fatto che Walby si soffermi a riflettere sul comportamento dei Berretti Rossi mette in risalto la sua spiccata intelligenza; sembrava essere annoiata in classe e non stare ad ascoltare, invece ha assimilato ugualmente il succo delle parole della prof. Era una cosa voluta? Non ne ho idea. Ho costruito castelli in aria e ho visto cose dove non c’erano? Può essere, ma il dettaglio, voluto o non voluto, l’ho trovato geniale. Un’altra piccola pennellata sul carattere di Walby, insomma!
E a proposito di tratteggiare in modo sottile i personaggi…vogliamo parlare di Alphard? Sì, esatto, NE VOGLIAMO PARLARE. È un personaggio secondario qui e resta sullo sfondo della vicenda, eppure non lo hai lasciato indietro e, per noi lettori della saga che sappiamo perfettamente la sua storia, ciò che hai scritto su di lui costringe a battere le mani al tuo indirizzo. Nei suoi gesti c’è già un po’ di quella ribellione che poi esploderà con il tempo; dal momento in cui si strattona la camicia troppo stretta sul collo, a quello in cui si ferma a guardare i Babbani che giocano nella piazza davanti casa. Ottimo lavoro, davvero.
Un altro dei miei momenti preferiti è quello in cui Walby osserva i creditori entrare e uscire dalla casa paterna, portandosi via quanto hanno di più prezioso. A parte la riflessione che fa sulla vita e gli uomini in generale, ricca di una profondità e acume che non sono all’ordine del giorno ina ragazzina di 13 anni andando a confermare quanto detto prima sulla sua intelligenza, ho adorato l’astio da lei covato nel perdere le cose di valore in mezzo alle quali era cresciuta fino a quel momento. Infatti, da adulta farà di tutto per riprendersi l’agio che le era stato tolto da bambina, come dimostra il fatto che quando l’Ordine della Fenice deve liberarsi dei soprammobili accumulati da lei negli anni trova un sacco di oggetti di valore. Parallelismo e rimando al futuro di Walby che ha colpito il bersaglio esattamente nel centro. (Che tipo ho sentito la freccia delle tue parole passare con un sibilo a pochi centimetri dal mio orecchio).
Non dico nulla sulla parte finale. Che potrei dire? Be’, solo che il cerchio del primo capitolo si chiude alla perfezione come era iniziato: con il sangue. Un sangue che spaventa Walby e le fa orrore.
Molto interessante tutta la riflessione sull’essere donna all’interno della famiglia Black e il voto che lei, ancora bambina, rivolge a sé stessa. Voto che non penso abbia mai infranto, del resto.
 
 
Direi che ora di smetterla di scrivere …anche se le dita mi fremono perché vorrei commentare ogni frase, per quanto ho adorato tutto l’insieme. Ma non voglio annoiarti oltre.
Per quel che vale, sei stata bravissima. Aspetto con ansia e trepidazione il nuovo capitolo, non vedo l’ora di leggerlo. Ma non voglio metterti fretta, dal momento che so come il mio aspettare sarà ricompensato da un nuovo gioiellino uguale a quello che ho appena letto.
 
A presto, spero! (Eh, infatti ho detto che puoi prenderti tutto il tempo del mondo per scrivere il secondo capitolo della storia, ma non vorrei che mi prendessi troppo in parola visto che sto morendo dalla voglia di sapere come si andrà avanti. Come vedi, niente pressione!)