Gentile Lella73, è sempre un piacere che si rinnova trovare nuove autrici che si cimentano nella splendida storia di Lady Oscar e di tutto il mondo che le gira intorno, con tutti i vari personaggi che abbiamo imparato ad amare e, in un certo qual modo, a fare nostri, entrando in empatia con loro e le loro vicende personali, e i loro altrettanto personalissimi sentire.
Ci hai offerto una ampia panoramica, prima di raccontare la tua storia, facendoci percepire i pensieri di Oscar che, per effetto di alcuni momenti particolari, hanno modificato le sue percezioni che si sono aperte al fatto di provare ad ascoltarsi maggiormente. I suoi pensieri, dopo i fatti di Saint Antoine, che tu non ci hai riproposto ma che ben si disegnano sul fondo del racconto, ci mostrano il lento ma progressivo cammino verso una presa di coscienza che, magari, era lì latente e non attendeva altro che poter essere opportunamente sollecitata per uscire finalmente allo scoperto.
Ritroviamo Oscar fra i suoi uomini presso la caserma, con quello sguardo incisivo e languido al contempo mentre osserva Alain e André svolgere le loro mansioni, con un occhio ben puntato su ogni più piccolo movimento di André. André che ha quasi fatto irruzione nel suo inconscio, tanto da essere sempre più presente anche nel suo presente.
Lei di solito così rigida, perché così le hanno insegnato che un nobile e un militare deve essere, svolge con passione il suo nuovo incarico presso quei soldati della guardia che tante storie hanno al loro interno. E’ stato difficile giungere ad ottenere il loro rispetto ma, a costo di fatica, ci è riuscita e per nulla al mondo rinuncerebbe al suo ruolo.
Mentre Lasalle e il solito Alain, accompagnato da André, stanno per chiederle di unirsi a loro per una bevuta in ringraziamento per ciò che aveva fatto per Lasalle, ecco irrompere sulla scena Girodelle, annunciato da un impettito colonnello D’agoult, che chiede di poter conferire con lei. Lei che pensava di aver ormai tolto e rotto ogni indugio di un possibile futuro con quell’uomo che nulla ha a che spartire con i suoi attuali pensieri.
Il loro incontro scontro è breve ma intenso, lasciando basiti tutti gli astanti, al suo deciso rifiuto, in primis Girodelle, che voleva solo permettersi di accompagnarla a casa, e persino D’Agoult che osserva, ascolta ma tace.
Oscar ha notato il cambiamento delle espressioni sul volto di André al sentire il nome di un eventuale spasimante e ha fatto in modo di riportare la calma nel cuore dell’uomo che ha compreso di amare profondamente, ma con il quale ancora non è riuscita ad aprire il cuore, anche se avrebbe voluto. Già durante la sua convalescenza ha tentato, nel limite del possibile, di rimanergli vicina, tornando presto dalla caserma e tenendogli compagnia. Curiosa quella ricerca di lui affannosa che l’ha portata ad osservarlo in un momento di intimità che, forse, deve averla scossa nel profondo, ammirando per la prima volta il corpo nudo del suo amico di infanzia, con tutti i pensieri che le si sono conseguentemente affollati nella mente.
Accettato pertanto l’invito dei suoi soldati, ecco il piacevole svolgersi della scena alla locanda “La petite Alsacienne” dove i soldati tutti sembrano di casa. Tutto si svolge in un’atmosfera serena e cameratesca, con i soldati che si lasciano andare, nonostante siano in presenza del loro comandante. Intrigante e astuto più di una volpe, Alain si pone vicino ad Oscar, forse per sollecitarla all’azione. La osserva, allude, parla, tenendo d’occhio le emozioni che passano sul volto della donna e del suo amico, il quale è fatto oggetto delle attenzioni della bella cameriera che gli ha regalato un fiore racchiuso nel tovagliolo.
Oscar, forse, non sa ancora se essere dispiaciuta o sconvolta per quanto udito dire dai soldati circa André, e, non riuscendo a reprimere di fronte a loro la sua amarezza, se ne va dalla locanda. Subito André si è accorto del malessere della donna che ama e Alain gli va in soccorso suggerendogli di rincorrerla, avendo ben compreso cosa esista nell’animo di entrambi. Questa volta ha rivestito il ruolo di Cupido ante litteram, ben lieto che il suo amico possa riuscire, quanto meno, a parlare e spiegarsi con la donna di cui è palesemente innamorato. Ma solo al suo occhio esperto è apparso questo sentimento, che sta per tracimare, e ha pensato di dargli una mano affinché avvenisse.
E, infatti, ecco che Oscar e André si ritrovano finalmente soli in un boschetto, decisamente in anticipo sulla storia canonica, e dopo le prime parole, le prime spiegazioni, le recriminazioni, i reciproci pensieri, si abbandonano ad una passione ben lungi dall’essere domata. Entrambi rispondono con trasporto ai gesti dell’altro, comprendendo che solo insieme possono sentirsi veramente uniti. Presto, con la delicatezza di André, anche i pensieri di inadeguatezza di Oscar se ne vanno: lei è turbata di non essere bella come la giovane cameriera, lei con tutti gli sfregi che reca il suo corpo, ma che sono un motivo in più di avvicinamento fra di loro, perché in ogni cicatrice, vissuta, provata, sofferta, e dove ora le dita delicate e le labbra di André ne disegnano i contorni, dimostra che da sempre erano insieme ed è questo che conta. Come conta moltissimo il fatto che André le abbia chiesto di chiamarlo a sé pronunciando il suo nome, nome che ora riempie il cuore di quell’uomo che ha atteso tanto, per tutta la sua vita, di poter assaporare quei momenti con l’unica donna che ha sempre voluto e amato.
Decisamente un bellissimo capitolo, un esordio in questo fandom di tutto rispetto, narrato con proprietà di linguaggio e bravura tanto da far sentire al lettore le medesime emozioni provate dai protagonisti.
E’ sempre interessante, a mio parere, leggere come ogni autrice riesca ad entrare nella vita di questi personaggi, facendoli suoi a seconda della propria sensibilità e offrendo loro ulteriori possibilità, immaginando destini differenti da quello conosciuto, forse per la recondita necessità di tenerli accanto a sé più tempo possibile.
Sapendo che questo è un what if, si parte da qualcosa di conosciuto che probabilmente prenderà altri percorsi e, pertanto resto in attesa, curiosa dell’evolversi degli eventi.
Complimenti e scusami per essermi dilungata oltre misura. A presto! |