Recensioni per
Sentire l’urgenza di amarsi davvero e far ripartire ogni cosa da zero
di InvisibleWoman

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 1
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Sistah, eccomi con un commento scritto.
Guarda, innanzitutto inizio col dirti che eri partita così bene, quindi che mi significa sta descrizione tristissima appena dopo l’inizio del capitolo??? MA IO TI ACCOPPOO!
Ecco riformuliamo, “Irocco EBBENE Sì! C’è qualche problema? Se qualcuno ne ha, che sloggiasse dal mio profilo!” LOL.

Sistah, che dire, innanzitutto ho amato il tuo modo di descrivere sapientemente Irene e il suo rapporto con il suo concetto di amore; lo so che l’hai esplorato più volte e approfonditamente nel corso della letteratura (!) Irocco, ma in qualche modo questa cosa ti riesce sempre meglio man mano che vai avanti. Le mie frasi preferite:
[…..alternava il desiderio matto di correre verso la prima chiesa disponibile e urlare ‘sì lo voglio’ davanti a un qualsiasi prete che non fosse don Saverio (!!!!! LOL), così da rendere tutto ufficiale e poter finalmente vivere la vita come meglio credeva, alla luce del sole. Poter stare con Rocco, sotto ogni aspetto, e vivere insieme, come mai avevano realmente fatto da quando erano diventati una coppia. D’altro canto, però, non si sentiva ancora pronta. Quelli erano pensieri teorici, ma quando li tramutava in concretezza, allora il cuore iniziava a batterle all’impazzata e l’idea di diventare una signora, una moglie, di doversi trasferire e lasciare tutto, di rischiare di diventare madre, beh, allora in quel momento tutto l’entusiasmo che aveva provato si affievoliva come polvere spazzata via da una folata di vento.]
[…. Aveva passato la vita a ripetere quanto non vedesse l’ora di trovare un uomo, di sposarsi, di avere qualcuno al proprio fianco, e adesso che ce l’aveva capiva quanta strada ci fosse in mezzo tra il dire e il fare. Una relazione richiedeva sacrifici e, soprattutto, cambiamenti. Veri cambiamenti. E in cuor suo sapeva perfettamente di essere disposta a farli, per Rocco non aveva dubbi, però non poteva negare che la spaventassero a morte. Non era più una ragazzina che parlava per fantasie, adesso la sua vita aveva preso una piega più adulta, alle cui parole dovevano seguire dei fatti.]

Mi sono ritrovata moltissimo in questo tuo modo di vederla dilaniata da dubbi che sappiamo bene essere molto peculiari di Irene. In qualche modo lei fa la spavalda ma
1. Non è vero perché in queste cose non si sentirebbe all’altezza 2. Ha ancora quella sana immaturità (o, se vogliamo invece, razionalità e realismo) che le impedisce di abbandonarsi in modo cieco e senza esitazioni al concetto di “sacrificio per amore”. E adoro questo aspetto di lei; ne esce fuori tutta la sua complessità e profondità.

La tua descrizione del rapporto con Agnese in questo capitolo è stata più breve ma penso ancora più rappresentativa dell’evoluzione del loro rapporto. Adoro il modo in cui le tiene testa e le risponde a tono senza più aver paura di un rimprovero e di una rottura. Lo vedo come un rapporto ancora più alla pari e libero di prima.

Ti commento già da ora il regalo del portachiavi, che si svelerà solo molto dopo: mi è piaciuta tantissimo l’idea e anche la realizzazione. È un loro segreto e la trovata di farla incidere appositamente è così tenera e lontana da Irene che mi permettono di amarla ancora di più.

Veniamo a Rocco: oltre all’immenso lavoro che hai fatto su di lui in questo capitolo e che commenterò dopo, un piccolo particolare che inserirò anche io (ed è bellissimo arrivare alle stesse conclusioni senza essersi consultate): il fatto che anche a lui piaccia un buon pettegolezzo! LOL! Lui dice dice di Irene, ma poi anche lui, che curtigghiaro impunito! LOL! Bellissimo anche il lavoro che hai fatto sul suo rapporto con Giacomo (dici che ti rimane ostico parlare di personaggi inventati invece Giacomino ormai me lo immagino già grazie alle tue parole <3), Frase preferita in questo pezzo:
[Per lui manco le dive del cinema erano belle come la sua Irè. Giacomo lo prendeva in giro ogni volta che lo beccava con la foto di Irene tra le mani, neanche fosse l’immagine della Madonna (IO MORTA QUI), ma Rocco era una rarità. Non gli interessavano davvero le altre ragazze, nella sua testa c’era solo lei. Certo, non era un santo e gli occhi li aveva come tutti e quando vedeva tutte le ragazze che Giacomo gli portava a casa, non poteva negare di trovarne qualcuna molto attraente (COM’è GIUSTO CHE SIA!). Ma mai al punto da spingersi a compiere un gesto dal quale non sarebbe più potuto tornare indietro. E Irene non era il tipo che avrebbe messo una pietra sopra davanti a un suo possibile passo falso. ]

Ma vogliamo parlare di quanto io riesca a immaginarmelo parlare?! Sei fantastica nello scrivere i loro dialoghi, soprattutto quando se ne esce con “Susemuni”/Alziamoci amunì, Irè” - “Portati il cappotto e du cosu…”
“Il foulard?” “Fulà, fazzulettu, è la stessa cosa” o come molto dopo la prende in giro per come russa???? #marriedcouple vibes.
Frasi preferite in questo pezzo:
[Irene non se la sentiva proprio di chiedere qualche giorno per raggiungere Rocco a Roma per una festa tanto poco influente come quella. Non sarebbe stato per nulla professionale. Ma a loro non importava, che fosse un giovedì o un sabato, l’importante era stare insieme. Anche in differita.]
[Ogni tanto, durante la visione del film, Irene alzava la testa per guardarlo e assicurarsi che fosse ancora lì con lei. E ogni volta si stupiva di vedere i suoi occhi aperti e attenti su ciò che accadeva sulla scena. Era abituata a sentire il rumore del suo respiro pesante ogni volta che andavano al cinema, a meno di non vedere qualche film comico scadente di quelli che potevano piacere soltanto a lui.LOL! ]
È stupendo vederlo così “presente” nella coppia, propositivo, l’uomo che lei si era sempre aspettata sarebbe diventato.

Piccola parentesi, non meno importante [“Andiamo a casa?” le chiese dopo qualche secondo passato a rimirare quel portachiavi.
Irene avvertì un tuffo al cuore che la destabilizzò. A casa.] ANCHE IL MIO CUORE, IRENE, SI è AMPIAMENTE DESTABILIZZATO ALL’IMMEDESIMARMI IN QUESTA SCENA!

Successivamente, è stato davvero pura perfezione vedere come, anche nel corso dello stesso capitolo, Irene sia arrivata a fare quel passo, quell’intenzione di sacrificio che tanto temeva a inizio capitolo [“Un lavoro a Roma lo trovo, sono stanca di questi viaggi in treno, di momenti rubati, di dover guardare l’orologio ogni volta che sto con te” … Adesso era pronta, lo avrebbe fatto. Rocco era più importante.]

E cosa ancora più bella come entrambi abbiano pensato la stessa cosa durante la conversazione sul loro futuro: [Voleva Irene, certo, ma la voleva felice e soddisfatta.] / [..ma perché sapeva che non era quello che Rocco voleva veramente. Voleva che fosse felice e realizzato, non che si sacrificasse per poter stare con lei.] La decisione di Rocco di ritrasferirsi a Milano che va ad accordare quell’”unica nota stonata di una sinfonia praticamente perfetta” cit. mi ha fatto sentire un dolceamaro in bocca perché so che da quel momento in poi arriverà il drama ahahahahah, ma la sistah è anche e SOPRATTUTTO questo e ci piace così!

Ma ora veniamo a LA scena….
… scena che per me è stata ancora più bella perché tutta l’introspezione sui sentimenti, su quanto siano certi l’una dell’altra nonostante le paure, nonostante le distanze, era iniziata molto prima, con tutte le conferme interiori che entrambi singolarmente hanno avuto nel corso del capitolo. Come ti ho già detto tante volte, è fortemente in carattere per Rocco che il fatto di lasciarsi andare sia arrivato solo dopo una promessa, che il fatto di avvicinarsi al pensiero di lei non sia mai un “calpestare” il proprio bensì sempre un’apertura e un arricchimento <3
Della delicatezza e attenzione con cui hai descritto la scena in sé non cambierei davvero nulla, ma se dovessi evidenziare la cosa che mi ha fatto emozionare di più direi che è la specularità (per la seconda volta dopo averlo fatto già sopra <3) nel loro “percorso interiore” prima di arrivare a dire quel sì, quel parallelismo dove vediamo che ognuno dei loro dubbi individuali scompare guardando l’altro/a o affidandosi all’altro/a.

Per Rocco: [Non credeva possibile poter aspettare mesi, forse anni, prima di stare con Irene. Eppure trovava inconcepibile anche farlo. ..Si allontanò per un attimo dalla bocca di Irene e la guardò dritto negli occhi. Così grandi e belli, così limpidi e sinceri. In quel momento così carichi di aspettativa e desiderio. Lì vi leggeva la verità. …. e in fondo sapeva da solo quale fosse la cosa giusta da fare. La cosa giusta per sé. ]

Per Irene: [Il panico iniziò a impossessarsi di lei e per un attimo fu quasi tentata di dire a Rocco di fermarsi, di aver cambiato idea. Ma non aveva cambiato idea. Aveva solo paura. Quella naturale che ogni donna conosceva. 
Non sapeva se avesse afferrato con troppa forza i capelli di Rocco o se lui avesse percepito i suoi timori, ma si risollevò e tornò a guardarla. 
“Sei sicura, Irè?” gli chiese con voce roca, ma premurosa. 
Lei annuì, e le sembrò che il suo cuore scoppiasse d’amore. E IL MIO CON IL SUOOOOOOO!!!!! Sentire la sua voce la riportò a contatto con la realtà, la ancorò a un presente ancora tutto da scoprire. Rocco le aveva fatto superare tante paure che non credeva nemmeno di avere.]

Grazie sistah di cotanto splendore (ps. dì la verità, preferivi i vocali-tortura da 17 minuti vero? LOL <3)
(Recensione modificata il 15/10/2022 - 12:52 pm)