Ciao Hebert_80. Nel leggere che erano presenti in questo tuo scritto erano Oscar e la madre ero curiosa di leggere. Ho letto con interesse riguardo il loro rapporto dopo quanto di terribile accaduto. Molto bella l'immagine dello stare entrambe davanti al fuoco con l'immagine verso il passato con il gesto di accarezzare i capelli. Meraviglioso purtroppo nel dramma quello che dice Oscar alla madre riguardo il suo sentimento di amore e quello che dice quest'ultima riguardo l'eternità dell'amore. Ho quasi sentito quell'abbraccio nel finale. Uno scritto delicato e commovente. Un caro saluto. |
Buonasera Hebert, |
In questo scritto ci sono due punti focali madame Jarjayes e il dopo 14 luglio anche se a mio avviso questo racconto non fissa punti definitivi ma lascia molto all’immaginazione del lettore, e comunque per me manca una figura rilevante. |
Carissimo Jacques, è difficile, ma qualcuno coraggioso e sottile come te ci ha provato, immaginare un "dopo il 14 luglio" che veda sopravvivere solo uno dei nostri due amatissimi. Qui immagini una Oscar credibilissima, per la quale la vita e i mesi che sono seguiti alla presa della Bastiglia sono segnati dalla malattia, confortati appena dalla presenza della madre, ma, soprattutto, marchiati a fuoco dal rimpianto di André e dal desiderio di ricongiungersi, in qualche modo, per sempre, a lui. La tua è una storia impregnata di dolore, di un dolore che diventa compagno di vita, senza per questo cessare di mordere crudelmente, ma che diviene il filo conduttore di questa Oscar fiaccata nel corpo, ma ancora impavida nello spirito. Mi hai commossa e toccata. Scrivi, scrivi ancora, perché la tua sensibilità dà sempre nuove sfaccettature e nuove dimensioni alla storia che tanto amiamo. Grazie ancora, e a presto, |
Che gradita sorpresa ritrovarti fra queste pagine, caro Hebert, con un brano che, nella sua brevità, ci riporta tutto il carico di dolore e di disperazione che Oscar sta vivendo. |
'Sempre e dovunque, dolce sarà il risveglio accanto al mio André ' . |
Caro Hebert, |
Cupa, disperata, malinconica. Così sarebbe Oscar sopravvissuta ad André. Rimpiange quella breve notte di unione totale dopo aver abbattuto ogni muro. Molto bello il riavvicinamento alla madre anche se il vuoto che riempie la sua esistenza è incolmabile. L'unica soluzione è ricongiungersi a lui per rendere veramente eterno un amore che ha avuto una vita troppo breve. Un ritorno molto drammatico ma, come sempre, pregno di emozioni profonde. Complimenti. |
Una storia intensa e dolorosa , capace di toccare tutte le corde dell' anima come solo tu sai fare. |
Ho avuto modo di leggere e rileggere questa storia centellinando I particolari, godendo degli accostamenti delle parole del suono delle frasi come se fossero musica. Ed in effetti, caro Jacques, la tua prosa è davvero musicale. Devo dire che, a mio avviso, questa è una delle storie più belle. Mi sono ritrovato con gli occhi velati dalle emozioni più profonde ad ogni rilettura. Non si può restare indifferenti di fronte a questa Oscar sopravvissuta che stava per piombare nella più cupa disperazione dalla quale sarebbe stata consumata subito se non fosse stato per l'intervento salvifico della madre con la quale riannoda un rapporto che nel tempo precedente era stato molto sporadico. Non sappiamo cosa sia avvenuto. Sappiamo che l'amore della vita è stato perduto per sempre e che in qualche modo Oscar è sopravvissuta alle ferite della sua ultima battaglia. Forse desiderava lasciarsi andare via, ma uno strano destino l'ha graziata. Le cure amorevoli della madre adesso le permettono di sopravvivere alla ferita dell'anima perché le ferite del corpo cicatrizzano, sia pure lasciando dolori cronici, ma vedersi sottrarre un amore scoperto tardi e vissuto proprio in extremis è qualcosa di veramente immane che non può che lasciare un cratere nell'anima. Il dolore si effonde davanti al mare della Normandia, trovando il suo necessario sfogo. Oscar sa però che la sua non è una vita, ma una sopravvivenza e niente altro. Desidera solo di scomparire per ritrovare il suo André e perfino da scettici si viene portati a pensare che se esiste un minimo di giustizia nell'universo, questa dovrebbe prorio essere l'esistenza dello spirito immortale e la possibilità di ricongiungersi con chi si ama. Oscar desidera ora solo di morire, anche se questo comporterà la rinuncia al ritrovato amore filiale. Ho in mente l'immagine della contessa Marguerite seduta davanti al camino con la figlia che le poggia la testa in grembo, quella sua supplica a cercare di continuare a vivere nonostante tutto, ma Oscar proprio non ce la fa e la sua salute che si fa sempre più cagionevole non lascia molte speranze. La potenza dei sentimenti che hai espresso è notevole. Bisognerebbe essere davvero tanto distaccati per farseli scorrere addosso senza esserne scalfiti. |
A parlare è una Oscar disperata dopo la morte di André. Ma perché era finita in un lazzeretto? |
Carissimo Jacques, |