Ciao, Sofi!
Eccomi qui a leggere la tua storia raccontata dal punto di vista della sciarpa di Marietta Edgecombe, nientemeno!
Amo i punti di vista insoliti, e mi è piaciuto come hai cercato di immedesimarti in un personaggio-oggetto: l'assenza di vista, prima di tutto, che ha davvero molto senso. La sciarpa vive di tocchi e voci, il tempo per lei non esiste se non come stato di logoramento o come spessore della polvere che si posa sopra di lei (povera sciarpa abbandonata!), non saprebbe nemmeno come si chiama colei che la indossa se non fosse per Cho che bisbiglia il suo nome.
Venendo alla storia vera e propria, mi mette sempre tristezza la storia di Marietta. Sì, d'accordo, ha 'venduto' l'Esercito di Silente alla Umbridge (non avrebbe mai dovuto farne parte per cominciare, ma questo è un altro discorso), ma si merita per questo di essere marchiata a vita, 12 anni dopo addirittura? (E, seriamente, a parte l'illegalità di Hermione, come è possibile che nessun mago sia in grado di sistemarle la faccia? Su!)
Interessante il rapporto con Cho visto (più o meno!) dall'esterno. Marietta distruttrice di matrimoni! (Scherzi a parte, povero marito di Cho... anche se non ho la minima idea di chi sia.)
Ho amato la sciarpa, in particolare quando dice che si annoia in fretta e smette di ascoltare, che mood.
E con questo commento serissimo, chiudo questo sclero! Un abbraccio 💜
Mari |