Recensioni per
Sacrogral ha una penna in mano I
di sacrogral
Allora Cavaliere, io ho promesso e ripromesso a me stessa che alla fine ce l'avrei fatta a passare per dire la mia e forse forse ci sono riuscita. Non nascondo che i giorni passati ho fatto volentieri un ripasso (e in un caso una vera e propria lettura, mi era sfuggito lo scritto) dei riferimenti lasciati qui da te. |
Caro Sacrogral, |
Messer Gral, |
E poi si spensero ad un tratto tutti i fuochi di questa Disperazione e dentro ne lucevan altri, accecanti lumicini sulle cassandre della vita, vere perciò odiate, accesi come il poeta cantore null’altro che di cose d'Amore. |
Cavaliere, |
E dunque, continuano le avventure - narrate, raccontate, dialogate, rivissute per verba, per speculum et in aenigmate - degli avventori e frequentatori della "Disperazione". E chi dice che qui non succede nulla, fosse anche l'autore, mente. Del resto, non lo diceva Ditti Cretese che i Cretesi sono tutti menzogneri e bugiardi? E quindi crediamogli, perché lui, essendo cretese, parla con cognizione di causa. |
Caro Cavaliere, voi dite che in questo passaggio non accada nulla di rilevante, se non qualche chiacchiera per entrare nel mood di ciò che volete raccontare. Forse avrei da dissentire perché, con questo nuovo capitolo, avete fatto un affresco ben rappresentante la vita dei personaggi di cui la vostra magica penna sta tratteggiando un determinato percorso. Alla Disperazione tutti possono entrare, tutti hanno diritto a ricevere una giusta accoglienza, tutti possono avere la libertà di esprimersi, perché alla Disperazione si è democraticamente di casa. |
La paura e il dolore. Nasciamo e moriamo provandoli e passiamo la nostra intera esistenza ad illuderci di poterli domare. |
Illustrissimo Cavaliere dell’Ordine dei Poveri compagni d'armi di Cristo e del tempio di Salomone, |
Allora, La Disperazione non è una taverna come le altre. |
Gral carissimo, |