Ciao Veronica,
arrivo dopo un ritardo imbarazzante – siamo buone: definiamolo così – anche da te.
Allora, premesso che ho visto che hai scritto anche su Buffy e Streghe. Avrei voluto passare da una di quelle storie ma purtroppo sono passati anni – per non dire decenni, sigh! – dall’ultima volta che ho visto una puntata di quelle serie tv, quindi il rischio di non ricordarmi informazioni fondamentali era molto più che probabile.
Per cui, ho ripiegato sul Gray’s anatomy. Come ti ho detto non ho mai visto la serie, per cui leggerò questa os come se fosse un originale.
La prima impressione che ho avuto di Owen è stata quella di una persona stressata. Per essere più esplicita, uno che è arrivato alla frutta, al massimo di quello che poteva tollerare. Questo perché, sotto sotto, non mi ha dato l’idea di essere una di quelle persone insofferenti, che vedono nell’emotività degli altri un difetto vergognoso.
Poi, vabbè, lui è bravissimo a schivare come se fossero proiettili ogni mia scusa. Posso anche comprendere che fosse nervoso, visto la situazione in cui si trova, ma, cavolo, vedi che questa è spaesata perché si trova in un nuovo ambiente, un minimo di pazienza!
(Tra l’altro, ero convinta che Teddy fosse un nome maschile. Ti lascio immaginare la mia sorpresa quando, guardando su Google, ho scoperto che si trattava di una donna)
Che Owen abbia cercato di porsi come un insensibile, ci sta anche. Nel senso che posso capire che sia stato brutale per scuoterla un momento e farla concentrare sul lavoro, anche se questo modo di fare pecca di gentilezza.
Un consiglio che posso darti, prima di riprendere la lettura, è quello di separare i paragrafi narrativi dal dialogo diretto. Secondo me faciliterebbe la lettura ed eviterebbe l’effetto blocco.
Teddy mi piace. Mi ha dato subito l’impressione di una tipa determinata, per nulla propensa a farsi calpestare. Mi è piaciuto il modo in cui abbia rimesso al suo posto Owen - e credo che lui avesse bisogno che qualcuno lo facesse, visto il rapporto con Meg e Kelly -, lasciando poi che fossero i fatti a parlare.
Penso che in una situazione emotivamente traumatica come la guerra sia più semplice far cadere le barriere e confidarsi con gli altri. Credo anche che sia più immediato capire un’altra persona, comprendere se ci sia o meno dell’intesa.
Comprensibile che Beth sia passata in secondo piano. Si evince che tra Teddy ed Owen ci sia una certa chimica, capace di offuscare tutti gli altri.
Allora, sul fatto che abbia deciso di aspettare per chiudere con Owen, penso che sia comprensibile ma mi chiedo anche come abbia fatto Owen a trattenersi per tutto il tempo e impedire ai sentimenti di avere la meglio.
Mi è sembrato che Teddy avesse davvero nostalgia di casa e, sapendo quello che ha detto prima - ovvero della morte della sua famiglia -, è difficile rimanere indifferenti. Perché le feste, di solito, portano alla mente ricordi di momenti passati insieme con i propri parenti sotto lo stesso tetto.
L’idea di Owen almeno ha dato a tutti la possibilità di distaccarsi per un momento dalla realtà e ritagliarsi un momento per sé.
Non ti nascondo che avrei voluto sapere di più dei sentimenti di Teddy, capire se ricambiasse o meno Owen.
Un abbraccio,
Blue |