Gentilissima, sono un'appassionata di Agatha Christie, e di Poirot nello specifico: il tuo racconto, che ci mostra il triste declino della vecchiaia di un cervello eccezionale, umanizza il grande investigatore, e lo delinea come piccolo, fragile, rivestito, lui, sempre così impeccabilmente elegante, di un pigiama di flanella da poco prezzo. Si stringe il cuore. Grazie per questo racconto! D

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Ciao,

mi piace molto Poirot - sia nella versione originale di Agatha Christie, sia nelle varie versioni televisive e cinematografiche che ne sono state date, anche se quella di David Suchet, è quella che preferisco - quindi sono stato incuriosito da questo racconto.

Un Poirot completamente diverso da quello che conosciamo. Tradito da quelle sue infallibili celluline grigie. È doloroso vederlo così, ma fa anche riflettere: nessuno è eterno, tantomeno invincibile. E spesso il nemico mortale si nasconde in mezzo a ciò di cui più ci fidiamo.

Impossibile non sentirsi in sintonia con Japp, in quelle circostanze. Quello che ha di fronte non è più il suo vecchio amico, ma solo un corpo svuotato della sua essenza.

È stato un piacere leggerti!

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